Una vita & La vita

Antonio Gallo
3 min readDec 5, 2021

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Il significato della vita: benvenuto!

La vita è giunta a nostra insaputa e ci lascerà quando non lo vorremmo. Il tema della “dolce morte” è assai delicato e si presta a mille interpretazioni, etiche, giuridiche, anche religiose. L’uomo uccide, l’uomo si uccide, su questo esiste una letteratura eterna e codici penali che prevedono condanne e sanzioni anche se, nel caso del suicidio assistiamo spesso a letture diverse, anche psicologiche e psichiatriche. Ma una volta per tutte dovremmo decidere che cosa sia davvero una vita, non la vita. Non è respirare, non è muovere gli occhi, senza poter reagire e agire, avere una relazione con l’esterno se non ricorrendo a un computer. Questo è sopravvivere ed è cosa ben diversa, lontana dal desiderio di qualunque creatura venuta al mondo. Non si tratta di codici, leggi, sentenze, tribunali, si tratta di comprendere il senso della vita altrui e non limitandoci al nostro egoismo di vedere un corpo da accudire e che nulla può fare per noi, se non un amore nascosto. E’ una sofferenza atroce per chi nulla può dare, è uno strazio enorme per chi è costretto a convivere con tale dolore ma, per favore, allontaniamoci dai codici e cerchamo di comprendere il vero valore e significato di queste quattro lettere, VITA, che abbiamo scoperto a nostra insaputa e che ci abbandonerà quando non lo vorremmo.

Il Giornale 30 novembre 2021. Rubrica “Dalla vostra parte. La parola ai lettori”. Tony Damascelli commenta la lettera di un lettore sull’argomento.

Il mio commento in una lettera inviata e mai pubblicata:

All’età di venti o poco più anni, per mantenermi a studiare la lingua inglese, mi ritrovai in un grande ospedale mentale a nord di Londra, nella città romana di Verulamium, a fare lo “student nurse”. Una grande area dove oltre tremila pazienti, tra uomini e donne, vecchi e bambini, venivano ospitati ed alloggiati, oltre che curati. Un posto dove ho vissuto e studiato per più di due anni, oggi diventato uno dei tanti “derelict places” anche a causa dello smantellamento del servizio sanitario inglese. Una esperienza indimenticabile. La risposta che ha dato al lettore sul tema della dolce morte sul giornale di oggi mi ha riproposto quegli interrogativi che mi posi ancor giovane ed incapace di intendere a pieno il mistero della vita e che ancora oggi mi pongo a distanza di quattro decenni. Il perchè della vita a quegli esseri umani che di umano sembrava avessero ben poco. A distanza di tanti anni credo che il mistero resti, ma il mio pensiero corre sempre in quei luoghi della mia gioventù dove imparai a riflettere anche sul mistero della mia vita. Ricordo che di tanto in tanto, ad Harperbury Hospital, (questo è era il nome del posto) un paziente maschio scappava con una paziente donna. Spesso l’accoppiamento dava spazio ad una nuova vita. Facile tirare giudizi e conclusioni. Io sono per la vita, sempre. Ma qui si tratta di sapere cos’è una vita o la vita?

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Antonio Gallo
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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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