Una immagine vale mille parole?

Antonio Gallo
2 min readMay 22, 2024
Foto@angallo

Si dice comunemente che “una immagine vale mille parole”. Può essere vero che la forza di una singola immagine sia capace di raggiungere la nostra coscienza molto meglio di tante spiegazioni?

Forse il primato va all’immagine. La nostra è indubbiamente l’epoca che segna il primato della visione: l’uomo del XXI secolo è inevitabilmente connesso al monitor, allo schermo, allo smartphone, alle superfici che rimandano immagini.

Ogni qualvolta mi capita di andare sul social dedicato alle immagini chiamato Pinterest dove ho collezionato migliaia di immagini tra milioni e milioni esistenti mi capita di pensare che l’immagine vince sulla parola.

Poi mi accorgo che Emily Dickinson ha ragione con quello che dice in una delle sue tante brevi poesie: “Una parola muore dice qualcuno. Io dico che proprio quel giorno comincia a vivere”. Su ogni immagine intravedo tante parole morte che la mia mente riporta in vita ogni qualvolta guardo quelle foto. Scopro, così, che le parole sono immagini.

Così Dio parlò e creò il tutto. In principio era il Verbo e il Verbo era Lui. Una delle ragioni che diverse religioni vietano di raffigurare Dio, è che l’immagine impedisce una riflessione profonda ed efficace, stimolata invece dalla parola.

La ricchezza della parola sta quindi nel suo senso infinito, la povertà dell’immagine nel suo senso univoco. Ma, allora, sono meglio mille parole o mille immagini? Non credo. So soltanto che la breve poesia di Emily Dickinson non è un sofisma. Ma cos’è un sofisma? A voi la parola …

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Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.