“Un mostro della natura”

Antonio Gallo
2 min readNov 23, 2021

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24 novembre 1562: nasce Lope de Vega. Figura imponente della letteratura rinascimentale spagnola, fu un poeta e drammaturgo estremamente prolifico. Cervantes, autore di Don Chisciotte, definì Vega, il suo contemporaneo, un “mostro della natura”, che suona molto simile alla visione del diciassettesimo secolo di William Shakespeare come scrittore dotato di doni naturali piuttosto che uno la cui arte era stata studiata con cura. Ma Vega ha superato persino Shakespeare per la sua mole di lavoro. Shakespeare ha lasciato 154 sonetti; Vega ha scritto oltre 3.000. Shakespeare scrisse, o collaborò, circa quaranta commedie. Ma a Lope de Vega sono state attribuite circa 1.800 commedie (di cui 426 sopravvissute).

A LA NOCHE
Noche fabricadora de embelecos,
loca, imaginativa, quimerista,
que muestras al que en ti su bien conquista,
los montes llanos y los mares secos;
habitadora de cerebros huecos,
mecánica, filósofa, alquimista,
encubridora vil, lince sin vista,
espantadiza de tus mismos ecos;
la sombra, el miedo, el mal se te atribuya,
solícita, poeta, enferma, fría,
manos del bravo y pies del fugitivo.
Que vele o duerma, media vida es tuya;
si velo, te lo pago con el día,
y si duermo, no siento lo que vivo.

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To Night
Night, you fabricator of deceptions,
insane, fantastic, and chimerical,
who show those who derive delight from you
the mountains flattened and the seas gone dry;
inhabitor of hollow, empty brains,
mechanic, alchemist, philosopher,
a vile concealer, lynx that cannot see,
you are of your own echoes terrified:
darkness, fear, and evil are your works,
cautious, poetess, infirm and cold,
with ruffian’s hands and feet of fugitive.
Whether I sleep or wake, half my life’s yours:
if I’m awake, I pay you the next day,
and if I sleep, I sense not what I live.

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Alla notte, fabbricatrice folle
di incanti immagini e chimere,
che mostri a chi in te il suo ben conquista
spianati i monti e asciutti i mari;
abitatrice di menti vuote,
meccanica, filosofa, alchimista,
vile nasconditrice, lince senza vista
dai tuoi stessi echi sgomenta;
l’ombra ti si assegni, e la paura e il male,
poetessa malata e fredda che richiedi
mano di ardito e piede di fuggiasco.
Ch’io vegli o dorma, mezza vita è tua;
se veglio, lo pago il dì che viene,
e se dormo, non sento ciò che vivo.

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Antonio Gallo
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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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