Un libro unico. Non si legge. Il lettore lo deve “risolvere”…

Antonio Gallo
5 min readMar 22, 2022

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Caino sta per uccidere Abel con una mascella d’asino in una stampa antica

Prendete cento fogli di carta. Fateli diventare cento pagine per scrivere una storia. Numerate i fogli. Scrivete un racconto di sei delitti, con sei assassini e sei vittime. Mescolate le pagine. Otterrete “La mascella di Caino”. L’arma dei delitti. Una storia che diventa un enigma di scrittura “gialla”.

Il Libro

Nel 1934 fu pubblicato “Murder on the Orient Express” (Delitto sull’Orient Express) di Agatha Christie. Divenne subito un bestseller. Nello stesso anno, un altro “mistero” fatto di omicidi apparve, con un po’ meno clamore, firmato da “Torquemada”, uno pseudoimo, collaboratore del quotidiano inglese “The Guardian”, giornale sul quale era diventato noto per i suoi impossibili cruciverba e la sua identità nascosta. Era, infatti, un poeta e traduttore chiamato Edward Powys Mathers. Questo post ha un titolo ad effetto per parlare di un libro strano, stranissimo, senza dubbio unico. Dovevo averlo tra le mani in versione cartacea per capire il senso della bibliomania, almeno come la intendo io.

Stamani, la vetrina della libreria Mondadori era arredata con una lunga fila di copie di questo libro. Ho saputo che è in testa alle vendite in Italia dopo di esserlo stato anche altrove. Ma quando lo apri e cominci a leggerlo, cercando di capire, ti rendi conto che questo è un breve romanzo pensato, scritto, stampato, venduto e letto … per essere risolto! La parola chiave che mi viene spontanea è “enigma”, dalla quale nasce l’enigmistica, arte di scrittura tanto cara al suo autore.

Il libro ha una storia che merita di essere conosciuta. Cominciamo dal titolo “La mascella di Caino”, un riferimento all’arma del “primo delitto della storia”, la mascella d’asino che Caino avrebbe utilizzato per uccidere Abele. Nella Bibbia non viene detto come Caino uccise suo fratello. Secondo una tradizione si pensa che abbia usato la mascella della carcassa di un asino come corpo contundente.

Nel disegno qui sopra, che risale al ‘500, l’artista ha raffigurato questa scena. Il libro fu pubblicato per la prima volta nel 1934. A distanza di 88 anni, è al primo posto tra i più venduti di Amazon nel mondo. Questa fiammata di popolarità di ritorno sembra sia riconducibile a una sfida digitale accesa sul giovane social Tik Tok.

A novembre 2021, Sarah Scannell, una giovane americana impiegata in una casa di produzione di documentari, pubblicò su TikTok un video in cui si dava come proposito quello di risolvere l’enigma di questo strano libro Cain’s Jawbone” ed esaudire finalmente il suo grande sogno di avere una parete ricoperta di indizi da collegare con i fili, come i detective nei film polizieschi. Quel video ha milioni di visualizzazioni, migliaia di commenti.

Sei vittime, sei assassini e solo 3 persone che in 80 anni sono riuscite a stabilire chi ha ucciso chi, rimettendo in ordine giusto le pagine. L’enigma fu ideato dal famoso cruciverbista Torquemada, pseudonimo di Edward Powys Mathers, poeta e traduttore londinese.

Nel lontano 1934 il premio per chi lo avrebbe risolto era stato fissato a 15 sterline. Quando uscì il volumetto, Edward Powys Mathers era un famosissimo cruciverbista che pubblicava sotto lo pseudonimo di Torquemada. Oggi, Mondadori offre 500 euro a chi scopre i misteri nei quali la storia è avvolta.

Il racconto era parte di un libro più ampio, The Torquemada Puzzle Book: una miscellanea di rompicapo vari, a cominciare proprio dalle parole crociate che all’epoca stavano vivendo un periodo di grande popolarità. Seguivano acrostici, anagrammi ed enigmi dal sapore più esoterico (telacrostici, spoonerismi). Al fondo del libro, come nella miglior tradizione, le soluzioni di tutti gli enigmi proposti, tranne uno.

L’ultima sezione del libro era infatti proprio dedicata al “Cain’s Jawbone” con un’introduzione criptica. Sul frontespizio del racconto presentava una citazione dal Titus Andronicus di Shakespeare: “How easily murder is discovered!”(Quanto facilmente un omicidio è scoperto!)

Negli anni, non solo “La mascella di Caino” venne quasi dimenticato, ma lo fu anche la sua soluzione. Il giornale, infatti, si era limitato a pubblicare i nomi dei vincitori del premio in palio, ma senza svelare l’arcano. Ad interessarsi di nuovo all’enigma fu, nel 2016, Patrick Wildgust, del Lawrence Sterne Trust,un museo privato che si occupa di narrativa non lineare.

Libri, cioè, che superano i confini delle strutture letterarie consuete, in specie per ciò che concerne la rappresentazione del tempo e della causalità. Wildgust provò a risolverlo annotando tutti i riferimenti letterari presenti nel libro, non ci riuscì, setacciò le biblioteche alla ricerca di indizi, e infine lanciò un appello su The Guardian. Questo gli permise di arrivare alla soluzione.

Grazie a un crowdfunding lanciato nel 2017, il volume vide nuovamente la luce, con una bella copertina di Tom Gauld (celebre per i suoi fumetti di scientifico e autore a sua volta di Endless Journey, carte ispirate alle opere di Laurence Sterne che possono essere riarrangiate a formare paesaggi diversi). E anche con un nuovo premio, aggiornato al cambio moderno: 1000 sterline, per una competizione “non adatta ai deboli di cuore”.

E pure questa volta la soluzione è arrivata, ad opera di John Finnemore, scrittore e comico inglese, che capì immediatamente che gli sarebbero serviti mesi di lavoro per arrivare alla soluzione, ma arrivò il primo lockdown e il tempo smise di essere un problema per un bel po’.

A sfida finita dichiarò che era di gran lunga l’enigma più difficile che avesse mai tentato di risolvere. Quando ricevette la sua soluzione, Patrick Wildgust seppe che era quella giusta, anche se non è chiaro se nel frattempo l’avesse trovata a sua volta o se ne venne a conoscenza grazie a Finnemore.

Se adesso vi state chiedendo se sono tutte esagerazioni o vi sentite posseduti dallo spirito da novelli Sherlock Holmes, fidatevi, non è facile affatto. Ogni pagina, infatti, termina con un punto fermo, e non è quindi possibile farsi aiutare da parole o frasi lasciate in sospeso.

I possibili ordinamenti del libro sono pari a 100! (ossia il fattoriale di 100), un numero dell’ordine di 10¹⁵⁷. In questo campo, Edward Powys Mathers è stato il precursore della letteratura combinatoria e la particolarità di The Cain’s Jawbone, però, sta nel fatto che soltanto una disposizione è quella giusta.

Non solo, il volume è costellato di riferimenti letterari, giochi di parole, indizi nascosti che sarà indispensabile riuscire a decifrare per sperare di trovare un senso all’enigma. Se ancora non vi sentite scoraggiati e mentre su TikTok l’hashtag LaMascellaDiCaino ha sfondato le 500mila visualizzazioni, sappiate che in Italia c’è tempo fino al 1 novembre per partecipare, inviando a Mondadori la scheda allegata al romanzo compilata in ogni sua parte.

In palio un buono da 500 euro. Che la sfida abbia inizio.

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Antonio Gallo
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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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