Suicidarsi a 26 anni con le “parole”

Antonio Gallo
2 min readFeb 12, 2024

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Non conoscevo questa giovane poetessa nata il 13 febbraio 1912, la sua poesia e la sua tragica vicenda esistenziale. Antonia Pozzi si uccise a soli ventisei anni, nel 1938. Era una giovane insegnante. Si lasciò morire su una distesa di neve, lungo i Navigli, mentre i suoi studenti la attendevano invano.

Eppure, nonostante questa tremenda decisione che la portò a chiudere la sua esistenza, la presenza di Dio si avverte in tutta la sua produzione poetica. La potrete leggere qui online gratuitamente, oppure in versione cartacea in una bella edizione qui sopra.

Eugenio Montale scrisse la prefazione a queste sue poesie in una edizione pubblicata nel 1964. Può essere così ricostruito nella sua completezza e autenticità il percorso di un’autrice del tutto ignorata in vita.

Le sue “Parole”, nutrite di una solida cultura e intensamente elaborate sul piano formale, tuttavia lontane dai canoni letterari, dicono con passione vibrante, linguaggio limpido e vivezza di immagini la bellezza e cercava una quiete interiore che la giovinezza forse non era ancora in grado di darle.

Ma si può scrutare fino in fondo nell’animo di una giovane, scoprire il dolore del mondo, il dramma dell’individuo e quello, più vasto, dell’umanità? Queste poesie giungono con sorprendente forza al cuore del nostro presente, una poesia sempre più capace di parlare alla nostra contemporaneità.

Ho scelto tra tutte le sue poesie una che porta la data del 12 novembre scritta a Milano. Aveva soltanto diciannove anni, cercava la pace …

L’anticamera delle suore

Forse hai ragione tu:
forse la pace vera
si può trovare solamente
in un luogo buio come questo,
in un’anticamera di collegio
dove ogni giorno sfilano le bambine
lasciando alle pareti
i soprabitini e i berretti;
dove i poveri vecchi
che vengono a domandare
si contentano di un soldo solo
dato da Dio;
dove la sera, per colpa
delle finestre piccine,
si accendono presto le lampade
e non si aspetta
di veder morire la luce,
di veder morire il colore e il rilievo delle cose,
ma incontro alla notte si va
con un proprio lume alto acceso
e l’anima che arde non soffre
il disfacimento dell’ombra.

Milano, 12 novembre 1931

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Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.