Simplicio, Galileo e Urbano VIII
Il libro che Galileo Galilei presentò il giorno 22 febbraio 1632 al suo mecenate, il Granduca di Toscana, è diventato noto come il “Dialogo sui due massimi sistemi del mondo”, ma originariamente conteneva un sottotitolo più lungo e più delicatamente formulato: “Dove , negli incontri di quattro giorni, si discute sui due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, proponendo in modo inconcludente le ragioni filosofiche e fisiche tanto di una parte quanto dell’altra”. La censura del papa a Roma aveva approvato il libro, ma quando lo stesso papa Urbano VIII si accorse che la sua fede in un universo incentrato sulla Terra era difesa in modo poco convincente nel libro da un personaggio di nome Simplicio, non fu ingannato dalla falsa imparzialità del titolo, bloccò il libro e Galileo fu processato per eresia.
Il Dialogo di Galileo sui due massimi sistemi del mondo fu la causa più prossima del processo davanti all’Inquisizione. Utilizzando la forma del dialogo, genere comune nelle opere filosofiche classiche, Galileo afferma magistralmente la verità del sistema copernicano su quello tolemaico, dimostrando, per la prima volta, che la terra ruota attorno al sole. La sua influenza è incalcolabile. Il Dialogo non è solo uno dei più importanti trattati scientifici mai scritti, ma un’opera di suprema chiarezza e accessibilità, che rimane leggibile ora come quando fu pubblicato per la prima volta. La Storia, quella vera, con la maiuscola, spiega con tutta la sua forza la Verità.