Sherlock, mio amico d’infanzia

Antonio Gallo
4 min readMay 21, 2024

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Il 22 maggio 1859 nasce Sir Arthur Conan Doyle creatore di Sherlock Holmes, mio amico d’infanzia, uno dei personaggi immaginari più iconici di tutti i tempi. Questo, tuttavia, è stato solo uno dei ruoli che Doyle ha assunto durante la sua vita lunga e movimentata. Oltre ad essere uno scrittore, fu anche un medico esperto, un appassionato sportivo e un aspirante politico, tra molte altre cose. Insieme a Edgar Allan Poe, un altrettanto famoso scrittore reale, creatore di personaggi ed eventi letterari virtuali, furono le mie prime letture giovanili. Sherlock fu e resta il mio mito non solo per le sue straordinarie capacità investigative, ma anche per le sue acute osservazioni e le sue frasi iconiche. Ecco alcune delle sue citazioni più celebri:

Sulla deduzione e l’osservazione:

“Nulla è più ingannevole di un fatto ovvio.”
“Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare.”
“Quando hai escluso l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità.”
“Non vedo, ma osservo.”
“Le piccole cose sono di gran lunga le più importanti.”

Sulla natura umana e sul crimine:

“Viviamo in un mondo malvagio, e quando un individuo intelligente decide di dedicarsi al crimine, è davvero la cosa peggiore.”
“Le persone malvagie fanno cose malvagie perché possono.”
“Non c’è crimine più odioso del tradimento.”
“Il crimine è un gioco di ingegno.”
“La cosa più difficile è non notare ciò che non si vuole vedere.”

Sulla vita e sulla morte:

“La vita è un problema da risolvere, non un mistero da vivere.”
“Meglio morire da soli che vivere la vita in un eterno purgatorio.”
“Non temere la morte, ma piuttosto una vita senza senso.”
“La morte è solo il passaggio da una vita all’altra.”
“L’unica cosa veramente importante è vivere la propria vita al meglio.”

Sull’amicizia e la lealtà:

“Un vero amico è colui che sa tutto su di te e ti ama comunque.”
“La lealtà è più importante della discrezione.”
“Non ho bisogno di amici, ho il mio lavoro.”
“Un amico in tempo di bisogno è un vero amico.”
“La fiducia è la base di ogni rapporto.”

Sulla felicità e sul successo:

“La felicità è il raggiungimento di uno scopo nella vita.”
“Il successo è la somma di piccoli sforzi ripetuti giorno dopo giorno.”
“Non è mai troppo tardi per essere ciò che hai sempre desiderato essere.”
“La cosa più importante è fare ciò che ti rende felice.”
“Non cercare la felicità, creala.”

Sherlock Holmes può essere analizzato con interessanti spunti dalla psicologia moderna. E’ un chiaro esempio di personalità analitica. La sua mente è votata all’analisi e alla logica, con una spiccata capacità di cogliere i dettagli e di elaborare informazioni complesse. Questo tratto lo rende un abile detective, capace di risolvere casi che sfidano la mente comune.

Pensiero divergente. La sua abilità deduttiva si basa anche su un pensiero divergente e creativo. Holmes è in grado di ipotizzare diverse soluzioni e di esplorare piste inesplorate, andando oltre le ovvietà e trovando collegamenti che sfuggono agli altri.

Osservazione acuta. L’acutezza delle sue osservazioni è un altro elemento chiave del suo successo. Holmes non si limita a vedere ciò che ha davanti a sé, ma coglie sfumature e dettagli che per la maggior parte delle persone passano inosservati. Questo gli permette di ricostruire i fatti con precisione e di individuare indizi cruciali.

Distacco emotivo. Il suo approccio razionale e logico lo porta spesso a mantenere un certo distacco emotivo. Questo può essere visto come un vantaggio nella risoluzione di casi che richiedono freddezza e obiettività, ma può anche creare difficoltà nei rapporti interpersonali.

Tendenze ossessive. La sua dedizione al lavoro e la sua passione per la risoluzione dei misteri possono assumere tratti ossessivi. Holmes tende a trascurare altri aspetti della sua vita, come le relazioni sociali e il proprio benessere, per concentrarsi unicamente sul caso in questione.

Possibili disturbi. Spettro autistico. Alcune caratteristiche di Holmes, come la difficoltà nelle interazioni sociali, la rigidità di pensiero e la concentrazione maniacale su interessi specifici, potrebbero far ipotizzare la presenza di un disturbo dello spettro autistico.

Si tratta di mie semplici, personali speculazioni che posso fare oggi che sono un adulto maturo, ma che non compresi quando ero un giovincello che, invece di studiare il latino e il greco, leggeva e collezionava Sherlock Holmes.

L’ossessione di Holmes per la perfezione, l’ordine e la risoluzione di misteri potrebbe anche essere associata a un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). I suoi rituali e le sue manie potrebbero essere un modo per gestire l’ansia e per controllare il mondo che lo circonda.

Sherlock Holmes, pur essendo un personaggio immaginario, offre spunti interessanti per un’analisi psicologica. I suoi tratti distintivi e le sue modalità di pensiero lo rendono un soggetto complesso e affascinante, che può essere interpretato in modi diversi alla luce delle teorie psicologiche moderne.

È importante, però, ricordare che si tratta di ipotesi e congetture, non di diagnosi definitive. La personalità di Holmes è il frutto della creatività di Conan Doyle e non è possibile ricondurla interamente a schemi psicologici predefiniti.

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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