Senza speranza e pure grafomane…

Antonio Gallo
4 min readAug 15, 2022

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Ha ragione chi scrive che non tutti i mali vengono per nuocere: la campagna elettorale è dura da sopportare, però il lato positivo è che dopo il voto finalmente non avremo più questo ministro della salute a dettarci le regole per sopravvivere dopo la pandemia.

Tutti siamo stati “prigionieri” in questi due/tre anni, pur se in maniera diversa, della speranza come sentimento e di Speranza come ministro. Fortunatamente siamo ancora qui a raccontarcelo, riscoprendone le ragioni.

Queste le ritrovo nel titolo del famoso libro che lo stesso ministro ebbe l’ardire di scrivere e pubblicare nel mese di ottobre 2020. Memorabile la dedica: “A chi ogni giorno fa il proprio dovere. A chi si batte contro il virus. A chi non ce l’ha fatta”.

La vicenda di questo libro la conoscono tutti, una comune storia di grafomania. Il Ministro della Sanità italiana scrive un libro mentre combatte il virus, gli dà quel titolo, lo passa a Feltrinelli che lo stampa e inizia a diffonderlo.

Il Ministro, vista la piega che prende il Covid 19 nonostante il suo impegno, si rende conto che avrebbe fatto meglio a non scriverlo e decide di bloccarlo dicendo alla stampa: “adesso non posso impegnare tempo nelle presentazioni”.

Si ferma la diffusione, va al macero, almeno così dissero. Io lo trovai sul bancone del mio giornalaio il 24 ottobre del 2020. (foto al link) Ovviamente non lo comprai perchè mi vergognavo di avere un ministro del genere.

Eravamo tutti in pieno lockdown, tra autocertificazioni e presunti vaccini, contravvenzioni e minacce legali. A futura memoria ebbi modo di sperimentare sulla mia pelle la triste esperienza vissuta di una contravvenzione di 300 euro per non avere obbedito alla imposizione di limitazione di circolazione anticovid. Una esperienza indimenticabile.

Il libro del ministro aveva per sottotitolo questa frase: “Dai giorni più duri a una nuova idea di salute oltre ogni speranza”. Furono quelli giorni davvero duri mentre noi, cittadini comuni, vivevamo non solo senza idee, ma anche senza speranze.

Se mi limito a fare una superficiale lettura dell’indice di quel libro, mi rendo conto di quanto megalomane fossero le idee del ministro.

Diviso in quattro parti, dopo una premessa con “prologo senza manuale”, lo scrittore ministro entra nella tempesta con inquietudine e vive i primi cento giorni dopo l’arrivo di un virus venuto e visto da lontano. Le sue intenzioni sono quelle di unire l’Italia all’Europa per salvarci dal pericolo. Lui sa che siamo tutti diversi, ma dobbiamo essere uniti. Si rende conto che salvare il malato Italia, dentro la crisi, non è cosa facile. Le scelte da fare sono sempre più difficili. Tra una Italia blindata ed un mercato impazzito, nessuno può salvarsi da solo. Bisogna innanzitutto salvare gli anziani e fare la dovuta resistenza per ripartire e riflettere. Tra riflessioni internazionali e virtù antieroiche, si rincorre il vaccino perchè il dovere della politica è trovare la giusta cura. La quarta parte del libro manifesta in maniera chiara le idee del ministro che si dice convinto del perchè e come guariremo. Ci aspetta, a sua parere, una partita doppia, una sanità circolare, per un nuovo ministero ed un epilogo certo con il ritorno della sinistra. Quest’ultima parte costituisce l’epilogo del libro al quale il ministro dà il titolo rivela la sua vera natura: “Il ritorno della sinistra”.

Tutto da leggere. Sono convinto che questa parte del libro, con gli eventi che poi si sono succeduti e gli sono caduti addosso, con i disastri che si sono succeduti, convinsero, e venne convinto, che tutto quello che aveva pensato e scritto nel suo libro, era meglio non farne nulla.

Meglio ritirare il libro, mandarlo al macero. Non avrebbe potuto confrontarsi con il mondo là fuori dalle sue sicure stanze del ministero con chi aveva vissuto sulla propria pelle ben altre esperienze. Il libro scomparve dalla circolazione. In qualsiasi altro paese il ministro si sarebbe dimesso.

Ma la bibliomania, si sa, fa storia e il libro rimane un ottimo esempio di scrittura politica bibliomaniacale. Finisce su eBay e raggiunge cifre impensabili per i collezionisti bibliomani.

Quella del Ministro della Salute della Repubblica Italiana fu una intenzione davvero sinistra, quella di anticipare con quello che scriveva, per merito suo, la fine e la sconfitta di un male che ha mietuto migliaia di vittime innocenti non solo qui in Italia.

La sua fu una chiara dimostrazione di arrogante presunzione. Qualche settimana fa, per puro caso, la mia edicola ha cambiato gestore e nel rimettere a posto libri riviste e giornali, scovo una copia del libro che ora ho qui con me.

Sulla quarta di copertina si legge: “Guarire si può. Cambiare si deve”. Grazie a Dio. Non saremo più “prigionieri nè della speranza nè di Speranza”. Se vi rileggerete la presentazione editoriale del libro vi convincerete di quanto sia pericolosa la sinistra grafomania politica …

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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