Seguaci & followers: “cogitare” non sempre è “essere”
La parola "seguace" deriva dal latino "sequax", a sua volta derivato dal verbo "sequi", che significa "seguire". Questo etimo indica che un seguace è una persona che segue o aderisce all’opinione o al pensiero di qualcun altro. In un certo senso, i moderni "followers" sui social media possono essere visti come gli antichi "seguaci" nel senso più tradizionale del termine. Entrambi i termini indicano persone che si interessano alle attività, alle idee o ai contenuti di qualcun altro e che li seguono o li sostengono. Tuttavia, ci sono alcune differenze significative tra i due contesti.
I seguaci antichi spesso si riferivano a discepoli o sostenitori di una persona, un movimento o un’idea in un contesto più fisico e sociale. I followers moderni, invece, sono prevalentemente associati ai social media, dove le interazioni sono digitali. Quelli antichi avevano un rapporto più diretto e personale con la persona o l’idea che seguivano. I followers moderni, invece, possono avere un rapporto più superficiale, limitato a interazioni online come like, commenti e condivisioni. La scala è molto diversa. I seguaci antichi erano generalmente un gruppo più ristretto e selezionato, mentre i followers moderni possono essere migliaia o addirittura milioni di persone.
Nonostante queste differenze, l'idea di base di seguire o sostenere qualcuno o qualcosa rimane una costante. La tecnologia ha profondamente influenzato i moderni followers in diversi modi, sia positivi che negativi. Ha reso possibile per le persone connettersi con altri individui su scala globale, superando barriere geografiche e culturali. Ciò ha permesso ai followers di seguire e interagire con persone, influencer e marchi da tutto il mondo.
I social media hanno creato nuove forme di interazione che permettono di esprimere sostegno o interesse in modo rapido e facile. Tuttavia, queste interazioni digitali possono anche ridurre la qualità delle relazioni, trasformandole in semplici connessioni piuttosto che in relazioni profonde.
La tecnologia ha anche creato nuove dinamiche di influenza, dove gli influencers con milioni di followers possono esercitare un impatto significativo sulle opinioni e i comportamenti dei loro seguaci. Questo può portare a rischi di manipolazione e disuguaglianza, specialmente quando si tratta di temi politici o sensibili.
L’uso eccessivo della tecnologia può contribuire a creare problemi come la dipendenza, l’isolamento sociale e il malessere psicologico. I giovani, in particolare, sono vulnerabili, possono sfociare in malattie psichiatriche come la depressione e l’ansia.È importante trovare un equilibrio nell’uso dei media per evitare gli effetti negativi.
La tecnologia può essere uno strumento utile per combattere la timidezza e facilitare le interazioni sociali, ma è cruciale utilizzarla in modo responsabile e consapevole. La gente interagisce e si relaziona, gode sia di opportunità di connessione globale che rischi di isolamento e manipolazione. Si illude di “cogitare”, ma non sempre garantisce il suo “essere”.