Saper leggere, per saper pensare

Antonio Gallo
5 min readJul 16, 2023

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“Pensare per uno scopo” — Versione Kindle 2023

Pausa. Riflettere. Pensare. “Pensare per uno scopo”. Il piccolo libro di filosofia della collana Pelican di Susan Stebbing aveva un grande obiettivo: fornire a tutti gli strumenti per pensare con chiarezza, da soli. Venne pubblicato nel 1939, l’ho riletto in versione Kindle e ne valeva la pena. Grazie ad un articolo pubblicato sulla rivista digitale AEON, che ho usato per questo post, ma sopratutto grazie alle coincidenze significative che esistono. Vi dico il perchè. Sarà un pò complicato spiegarlo a chi leggerà superficialmente questo scritto. M’interessa poco, l’importante per me è mettere insieme non solo i miei ricordi, ma anche il piacere che mi offrono ogni giorno le fondamentali abilità linguistiche sulle quali si basa la mia ereditaria patologia: la Bibliomania: ascoltare, parlare, leggere, scrivere e comunicare.

Un manuale di pronto soccorso per pensare con chiarezza, su come rilevare le illogicità nei processi mentali di altre persone e come evitarle nei nostri

L. Susan Stebbing, pubblicò Thinking to Some Purpose nel 1939, sottolineando la necessità per le persone comuni di sviluppare le proprie capacità di pensiero critico, per evitare di essere fuorviate da una lingua ingannevole e da logiche basate su infondate conclusioni. Era profondamente consapevole del potere del linguaggio e dei suoi potenziali usi e abusi, avvertiva la necessità di una migliore comprensione di questo aspetto della comunicazione umana. Era la chiave per una società informata e impegnata. La sua società, quella del suo tempo, in Inghilterra. Siamo alla vigilia della seconda guerra mondiale e lei avvertiva la necessità per un popolo democratico di pensare chiaramente, senza le distorsioni dovute a pregiudizi inconsci e ignoranza non riconosciuta. Un chiaro appello al pensiero individuale, critico e razionale. Tipicamente inglese. Per la sua epigrafe, Stebbing scelse una citazione sulla libertà di pensiero del libero pensatore del XVIII secolo Anthony Collins, che aveva scritto:

… se abbiamo il diritto di conoscere qualsiasi Verità, abbiamo il diritto di pensare liberamente, o di usare le nostre Comprensioni, nel tentativo di scoprire il Significato di qualsiasi Proposizione, nel considerare la natura della Prove a favore o contro di essa, e nel giudicarle secondo l’apparente Forza o debolezza delle prove: perché non c’è altro modo per scoprire la Verità.

Anthony Collins, Discorso del pensiero libero (1713)

Stebbing fu una docente universitaria e poi professore in un mondo filosofico quasi completamente dominato dagli uomini. Nel 1933, fu la prima donna nel Regno Unito ad essere nominata professore ordinario di filosofia. Stebbing è rimasta poco conosciuta al di fuori dei circoli accademici specialistici e non ha nulla dell’aura quasi mitica che circonda il “grande” pensiero filosofico come quello di Bertrand Russell o di G.E. Moore, entrambi suoi contemporanei. Stebbing nacque nel nord di Londra nel 1885. Morì nel 1943 a soli 57 anni di cancro.

L. Susan Stebbing

In Thinking to Some Purpose, un testo filosofico rivolto al grande pubblico, si propose di riflettere sulla lettura, ma anche di educare le persone a capire la filosofia intesa come un beneficio per il mondo reale, addestrando i suoi lettori su come praticarla. Il libro è descritto sulla copertina dell’edizione Pelican come “Un manuale di pronto soccorso per pensare con chiarezza, che mostra come rilevare le illogicità nei processi mentali di altre persone e come evitarle nei nostri”. Proprio come il manuale dell’utente di un’auto istruisce il proprietario su come percorrere la strada. Un libro scritto per aiutare i suoi lettori a pensare nel modo giusto ed evitare le insidie comuni. Pensare con chiarezza come “liberi pensatori”.

Il “libero pensiero” risale all’Illuminismo europeo e originariamente implicava il rifiuto dell’autorità religiosa e del dogma accademico alla luce dei nuovi sviluppi della scienza. In sostanza, i liberi pensatori spingevano per una democratizzazione della conoscenza e credevano che dovessimo seguire la nostra ragione piuttosto che la Bibbia o gli antichi testi filosofici. Il frontespizio di Thinking to Some Purpose include anche una citazione del filosofo del XVIII secolo Anthony Collins che ho citato innnanzi.

Come i liberi pensatori del XVII e XVIII secolo, Stebbing credeva che dovremmo evitare l’autorità come fonte di conoscenza e affidarci invece alle nostre capacità razionali. Credeva che gli individui fossero veramente liberi solo quando fossero in grado di pensare con chiarezza. Per lei, scrivere, mentre l’ombra del fascismo e del nazismo calava sull’Europa negli anni ’30, era un problema urgente. Nell’epilogo di Thinking to Some Purpose, dice al lettore che: “Il mio argomento è la libertà della mente.”

Fin qui il libro con il suo contenuto e le intenzioni di chi lo scrisse. Coincidenza significativa ha voluto che io conoscessi questo libro, agli inizi degli anni sessanta, in un luogo dove il pensiero pensato aveva davvero bisogno di essere aiutato, conosciuto ed organizzato. Nei testi della bibliografia che dovetti studiare durante il corso di infermiere mentale c’era anche questo libro. Ero finito in Inghilterra a fare quel lavoro per guadagnarmi da vivere e studiare. Era un testo al quale mr. Smith, il tutor del corso, teneva molto. Prima coincidenza.

Successivamente, la seconda coincidenza volle che me lo ritrovassi, come testo adottato, durante il corso per corrispondenza che avevo con il Metropolitan College di St. Albans nel corso di cultura e civiltà inglese. Tutto sembra “tenersi”, come dicono i francesi. Un testo scritto e pubblicato nel giorno della mia data di nascita, un testo in uso per il corso di infermieristica mentale in un ospedale mentale per deficienti mentali, secondo la terminologia del tempo, un libro di testo per lo studio della lingua e della cultura di lingua inglese. Coincidenze quanto mai significative e decisive per avere la conferma, anche a distanza di oltre mezzo secolo, che bisogna saper leggere per ben capire. Per liberare la propria mente.

Originally published at https://aeon.co.

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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