Ricordo di un bibliocidio digitale

Antonio Gallo
7 min readMar 13, 2022

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Foto@angallo

14 marzo 2012. Dieci anni fa oggi. L’Enciclopedia Britannica pone fine all’editoria cartacea. I familiari libri di riferimento dell’Enciclopedia Britannica saranno ora pubblicati solo in formato digitale, afferma l’azienda. Che fosse un bene prezioso pagato a rate e amorevolmente esposto sullo scaffale più alto, un fermaporta trascurato o semplicemente inesistente nella tua famiglia, senza dubbio hai familiarizzato con la vista dell’Enciclopedia Britannica. Ma ora i giorni dei bei libri di consultazione con lettere d’oro sono finiti.

L’Enciclopedia Britannica Inc. ha annunciato martedì che interromperà la pubblicazione di edizioni cartacee del suo prodotto esclusivo per la prima volta nei suoi 244 anni di storia. In un riconoscimento del mutevole panorama dei media e della crescente dipendenza dai riferimenti digitali, la società ha affermato che la sua attuale enciclopedia — l’edizione 2010 in 32 volumi e 129 libbre — non sarà disponibile una volta esaurite le scorte esistenti. (Se sei interessato, è tuo per $ 1.395 e sono rimasti solo 4.000 set.) La versione digitale dell’enciclopedia, tuttavia, vivrà.

“Questo non ha nulla a che fare con Wikipedia o Google”, ha affermato il presidente dell’Enciclopedia Britannica Inc. Jorge Cauz in un’intervista con l’AP. “Questo ha a che fare con il fatto che ora la Britannica vende prodotti digitali a un gran numero di persone”. Nonostante i suoi commenti, è facile vedere come Wikipedia, l’enciclopedia crowdsourcing di 11 anni, e l’ascesa di simili materiali di ricerca online abbiano intaccato il mercato dell’Enciclopedia Britannica. Come dice il blog Jacket Copy del LA Times, “L’enciclopedia crowd-sourced di 11 anni è online ed è gratuita. L’edizione più recente dell’Enciclopedia Britannica è stata venduta a $ 1.395”.

Sebbene Wikipedia e Google possano essere le modalità di ricerca prevalenti oggigiorno, coloro che sono diventati maggiorenni prima dell’accesso istantaneo a Internet conservano un senso di attaccamento e buona volontà verso la Britannica e l’autorità e l’affidabilità che i suoi volumi vincolati rappresentavano.

Il modulo cartaceo dell’Enciclopedia Britannica fu pubblicato per la prima volta a Edimburgo, in Scozia, nel 1768. Le vendite della Britannica raggiunsero il picco nel 1990 con 120.000 set venduti negli Stati Uniti. Al contrario, la Britannica ha venduto circa 8.000 set della sua ultima edizione, il set del 2010, e ne ha altri 4.000 in stock.

Oggi, le enciclopedie cartacee rappresentano meno dell’1% delle entrate della Britannica, riporta il New York Times. (Invece, circa l’85 percento delle entrate proviene da prodotti educativi e il 15 percento dall’abbonamento di $ 70 al suo sito Web, che paga circa mezzo milione di famiglie.)

“Un’enciclopedia stampata è obsoleta nel momento in cui la stampi”, ha detto Cauz all’AP. “Mentre la nostra edizione online viene aggiornata continuamente… Le vendite di enciclopedie stampate sono state trascurabili per diversi anni. Sapevamo che sarebbe successo”.

In effetti, la maggior parte delle biblioteche ha spostato la maggior parte delle proprie risorse su materiali digitali, sebbene i materiali di riferimento cartacei continuino ad essere disponibili. E sebbene le generazioni più anziane a disagio con la tecnologia digitale preferiscano i materiali di riferimento stampati, la stragrande maggioranza degli studenti e delle generazioni più giovani semplicemente si collega online, dove il materiale è facilmente accessibile e continuamente aggiornato, anche se leggermente meno autorevole.

Tuttavia, l’interruzione del set di riferimento dell’ammiraglia sarà pianto da coloro per i quali “avere l’Enciclopedia Britannica sullo scaffale era come una station wagon in garage o uno Zenith in bianco e nero nella tana, un bene ambito per la sua utilità e come punto di riferimento per un’ambiziosa classe media”, scrive il New York Times.

“È un rito di passaggio in questa nuova era”, ha detto Cauz al New York Times. “Alcune persone si sentiranno tristi e nostalgiche per questo. Ma ora abbiamo uno strumento migliore. Il sito Web è in continuo aggiornamento, è molto più ampio e multimediale”.

Non so se avete capito bene che cosa intendo con la parola “bibliocidio”. E’ la sensazione/tentazione che mi ha afferrato quando nei giorni scorsi ho ricevuto in omaggio dalla rivista TIME, alla quale sono abbonato, un DVD della famosa Enciclopedia Britannica. E’ un servizio di aggiornamento che questa enciclopedia ogni anno pubblica per le sue edizioni. Leggete bene e riflettete su cosa il DVD offre: accesso online ai 32 volumi della tradizionale enciclopedia cartacea contenente oltre centomila articoli; sedicimila voci per soggetto mirate all’utilizzo degli studiosi; dodicimila articoli riguardanti i temi della politica, lo sport, le scienze ecc. compresi tra gli anni che vanno dal 1994 al 2012; risorse di studio video audio, giochi e attività online, recensioni, indagini, analisi; centinaia di attività e giochi interattivi su varie discipline di studio come la matematica, le scienze, le arti; due dizionari linguistici completi; un dizionario inglese-spagnolo; circa tremila mappe dedicate alla economia, alla cultura ed alle statistiche mondiali di ogni nazione del mondo; mappe storiche dei paesi del mondo; accesso agli articoli di famosi collaboratori della enciclopedia come i premi Nobel; centinaia di biografie di uomini illustri e famosi criminali; carte per appunti online; migliaia e migliaia di immagini e clip video audio; collegamenti a migliaia di link mirati per approfondimenti e ricerche. Tutto questo alla portata di un semplice clic del mouse per il modico prezzo di 39 dollari e 95 centesimi (poco più di trenta euri, dico 30).

Adesso leggete questa recensione della Enciclopedia Britannica che ho scritto tempo fa e che potrete trovare a questo link: “Come si fa a fare una recensione della Enciclopedia Britannica? Dovrei recensire anche i supplementi annuali di scienze e attualità che ho continuato ad acquistare fino a qualche anno fa. Eppure dovrò trovare il modo giusto per parlare di questa opera grandiosa che occupa tutta una parete del mio studio. Oggi tutto è digitale, “bits e bytes”: guardare, toccare, sfogliare questi volumi sono una vera e propria goduria che soltanto chi soffre di bibliomania può capire. Ne riparleremo … Se penso che questa opera mi è costata tanti soldi in un paio di decenni, tanti volumi di aggiornamento sia per l’attualità che per le scienze … Se penso che oggi questa enciclopedia è in vendita per una manciata di euri, mi pare una cinquantina, ed è anche online, mi viene da spararmi o da diventare analfabeta …”.

Ecco, così ho scritto qualche tempo fa e confermo ancora oggi dopo avere letto un articolo dello stesso tenore sulla magnifica rivista digitale AEON qui al link.Ti viene voglia di fare un bibliocidio, di mandare tutto in fiamme per la rabbia, il dolore e la delusione. Rabbia, dolore e delusione per avere spesso tanti soldi, perso tanto tempo nel fare le ricerche, quando poi oggi i testi me li posso gestire comodamente online come, quando e dove mi pare e piace. Eppure non me la sento di dare fuoco a tutti quei volumi, più di una cinquantina, tutti belli, lì allineati negli scaffali, in lucida pelle con incisioni in oro. Spero che non lo faccia qualcun altro quando sarò passato a miglior vita … digitale!

Non so se avete capito bene che cosa intendo con la parola “bibliocidio”. E’ la sensazione/tentazione che mi ha afferrato quando nei giorni scorsi ho ricevuto in omaggio dalla rivista TIME, alla quale sono abbonato, un DVD della famosa Enciclopedia Britannica. E’ un servizio di aggiornamento che questa enciclopedia ogni anno pubblica per le sue edizioni. Leggete bene e riflettere su cosa il DVD offre: accesso online ai 32 volumi della tradizionale enciclopedia cartacea contenente oltre centomila articoli; sedicimila voci per soggetto mirate all’utilizzo degli studiosi; dodicimila articoli riguardanti i temi della politica, lo sport, le scienze ecc. compresi tra gli anni che vanno dal 1994 al 2012; risorse di studio video audio, giochi e attività online, recensioni, indagini, analisi; centinaia di attività e giochi interattivi su varie discipline di studio come la matematica, le scienze, le arti; due dizionari linguistici completi; un dizionario inglese-spagnolo; circa tremila mappe dedicate alla economia, alla cultura ed alle statistiche mondiali di ogni nazione del mondo; mappe storiche dei paesi del mondo; accesso agli articoli di famosi collaboratori della enciclopedia come i premi Nobel; centinaia di biografie di uomini illustri e famosi criminali; carte per appunti online; migliaia e migliaia di immagini e clip video audio; collegamenti a migliaia di link mirati per approfondimenti e ricerche. Tutto questo alla portata di un semplice clic del mouse per il modico prezzo di 39 dollari e 95 centesimi (poco più di trenta euri, dico 30).

Adesso leggete questa recensione della Enciclopedia Britannica che ho scritto tempo fa e che potrete trovare a questo link: “Come si fa a fare una recensione della Enciclopedia Britannica? Dovrei recensire anche i supplementi annuali di scienze e attualità che ho continuato ad acquistare fino a qualche anno fa. Eppure dovrò trovare il modo giusto per parlare di questa opera grandiosa che occupa tutta una parete del mio studio. Oggi tutto è digitale, “bits e bytes”: guardare, toccare, sfogliare questi volumi sono una vera e propria goduria che soltanto chi soffre di bibliomania può capire. Ne riparleremo … Se penso che questa opera mi è costata tanti soldi in un paio di decenni, tanti volumi di aggiornamento sia per l’attualità che per le scienze … Se penso che oggi questa enciclopedia è in vendita per una manciata di euri, mi pare una cinquantina, ed è anche online, mi viene da spararmi o da diventare analfabeta …”.

Ecco, così ho scritto qualche tempo fa e confermo ancora oggi dopo avere letto un articolo dello stesso tenore sulla magnifica rivista digitale AEON qui al link.Ti viene voglia di fare un bibliocidio, di mandare tutto in fiamme per la rabbia, il dolore e la delusione. Rabbia, dolore e delusione per avere spesso tanti soldi, perso tanto tempo nel fare le ricerche, quando poi oggi i testi me li posso gestire comodamente online come, quando e dove mi pare e piace. Eppure non me la sento di dare fuoco a tutti quei volumi, più di una cinquantina, tutti belli, lì allineati negli scaffali, in lucida pelle con incisioni in oro. Spero che non lo faccia qualcun altro quando sarò passato a miglior vita … digitale!

Postato 21st March 2013 da galloway

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Antonio Gallo
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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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