Quando nacque la mia idea digitale

Antonio Gallo
3 min readMar 17

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Loughborough University

Le due immagini che corredano questo post hanno impresso una data che mi riporta indietro nel tempo di trentasei anni. Non sono pochi, ma diventano tanti quando li ripensi e ritrovi in quelle scatole dei giorni, dei mesi e degli anni vissuti gli eventi, i pensieri, le persone che hai visto e conosciuto. E’ come ritrovare un tempo che non è stato mai perduto, almeno per quanto mi riguarda. Le due immagini me lo fanno rivivere insieme a chi mi accompagna ancora oggi, con grande amore e orgoglio, nel cammino della vita.

Mi sono reso conto che quello fu il tempo in cui quella che che veniva chiamata Information Technology (IT) avrebbe dato vita alla mia ideologia digitale. Scoprii il termine quando organizzavo “Summer Schools” per lo studio della lingua inglese sul suolo britannico. Fu sul campus di quella che allora si chiamava Loughborough University of Technology che scoprii il misterioso e futuristico significato del termine.

Sono trascorsi tanti anni e questa frase minima continua ad essere il ricco, misterioso ed affascinante “stream” nel quale mi piace viaggiare, anzi “navigare”. Non mi accorsi che in quella “Pilkington Library” di Loughborough, il “testimone tipografico”, che mi aveva consegnato mio Padre a suo tempo, lo stavo trasferendo a mio figlio.

Ci andammo insieme a fare delle ricerche per una tesi. Fino ad allora, tutto il sapere era ancora cartaceo, fruibile anche in forma di nastri, schede, lucidi e fotocopie. Stava per iniziare il Web 1.0. Tutto sarebbe cambiato, niente sarebbe stato piu’ come prima. Mi sono ritrovato, a distanza di tanti anni, a viverlo in maniera quotidiana da pensionato dinosauro, vivendolo in maniera quotidiana, mentre lui lo fa in qualità di GM nell’azienda per la quale lavora, un vero erede digitale.

Mi scopro di avere tra me mani il “testimone” di mio padre, che in fondo non avevo mai abbandonato, ma che poi ho passato a lui. Era non tanto l’ “oggetto” chiamato, appunto, smartphone, iPad o Pc, quanto l’idea di “comunicazione” che dietro e dentro di esso si nasconde col suo irresistibile “peso”. Non so ancora dire se l’ “essere” di cui stiamo parlando, sia “leggero” o “pesante”.

Devo dire che sono partito da lontano, molto lontano. Da quelle stanze rumorose ed affollate della gutenberghiana tipografia di mio Padre, in un piccolo Paese della provincia meridionale italiana, quando, con i pantaloni corti, prendevo per gioco le lettere di legno e di piombo dai cassettoni dei compositori per cercare di creare quella che era la “pagina” della lettere tipografiche. Era chiamata la “forma”.

Messe insieme, legate da un filo di spago, sistemate sulla “balestra”, sarebbero state sistemate nella grande macchina stampatrice, ci sarebbero passati su i grossi cilindri di caucciu’ impregnati di inchiostro e sarebbe così nata la pagina stampata. Ritrovo in ogni momento e ovunque quelle parole e quelle forme sullo schermo di una vita che è sempre più digitale.

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Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.