Profumo di donna N° 5. La Regina di Parigi
Continua la sfilata di un matto al giorno. Oggi è la volta di una “matta”, una donna, e che donna! Profumo di donna N° 5. Gabrielle Chanel, detta Coco, per sempre Mademoiselle. Ha stile e carattere chiari da subito: giovanissima veste a modo suo, mascolino, severo ed essenziale.
Dice: «Non mi sposerò mai». Nata a Saumur il 19 agosto 1883, cresce con un padre alcolizzato che abbandona lei e i fratelli alla morte della madre. Ha 12 anni; fino ai 18 cresce dalle suore. Con la sorella Adrienne apre un negozietto di lingerie, tentando di sera la carriera di cantante.
Coco è il personaggio di una sua canzone che le rimane addosso per sempre. Non bella, ma ricca di fascino, è pronta a usarlo. Il primo compagno è Étienne Balsan, ricco borghese che eredita il castello di Compiègne, creando un allevamento di cavalli.
Lei accetta di vivere da lui: per la prima volta frequenta un ambiente alto-borghese che la considera sempre e solo l’amante di Balsan. Rimane una outsider, palesemente unica e diversa. Presto convince Balsan ad aprirle un negozio di cappelli a Parigi, dove incontra il suo unico vero amore.
È Arthur Capel, detto Boy, ricco industriale inglese annoiato della vita, che ama i cavalli e le donne da proteggere. È lui che finanzia il suo secondo negozio in Rue Cambon, accanto alla sede attuale di Chanel. Per la loro differenza di classe non si sposano mai e lui muore troppo presto in un incidente d’auto.
La loro storia è ben raccontata nel film del 2009 “Coco avant Chanel”, con Audrey Tautou che somiglia davvero a Mademoiselle. Altri uomini importanti e fascinosi la aiutano a diventare un personaggio memorabile della moda.
Con il granduca Dmitrij Pavlovič nel 1922 lancia il suo profumo che chiama semplicemente Numéro 5. Ha l’intuizione di utilizzare il tessuto di jersey della Maison Rodier: inconfondibile il «tre pezzi» giacca, maglia e gonna.
Durante la seconda guerra mondiale Coco viene accusata di collaborazionismo con il regime nazista. Si rifugia a Saint Moritz fino al 1953. Riparte con la sua visione personale di stile e femminilità. Lancia la prima tracollina in jersey trapuntato.
Crea il tailleur in tweed e inserisce perle e bijoux falsi che mescola a tessuti importanti. Mantiene ed esaspera la sua eccentricità. Vive gli ultimi anni nella sua suite al Ritz, dove muore a 87 anni.
La sua cliente più famosa è Jackie Kennedy, che nel 1963, a Dallas, nel giorno dell’assassinio del marito indossa il suo iconico tailleur rosa. Forte, creativa e parecchio bizzarra, per istinto sa che la moda passa e lo stile resta. Contraria alla moda del tempo, inventa quella «democratica» che rimane nel tempo.
Frasi col profumo di donna N°5
Non mi pento di nulla nella mia vita, eccetto di quello che non ho fatto.
La forza si ottiene con i fallimenti, non con i propri successi.
Per essere insostituibili bisogna essere unici.
Alcune persone pensano che il lusso sia l’opposto della povertà. Non lo è. È l’opposto della volgarità.
Amo il lusso. Esso non giace nella ricchezza e nel fasto ma nell’assenza della volgarità. La volgarità è la più brutta parola della nostra lingua. Rimango in gioco per combatterla.
Bevo Champagne in sole due occasioni, quando sono innamorata e quando non lo sono.
Ci sono persone che hanno i soldi e persone che sono ricche.
La semplicità è la chiave della vera eleganza.
L’atto più coraggioso è pensare da soli. A voce alta.
Una donna che si taglia i capelli sta per cambiare la vita.
C’è un momento per lavorare, e uno per amare. Il che non lascia altro tempo a disposizione.
Un uomo può indossare ciò che vuole. Resterà sempre un accessorio della donna.
Nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri.
Una donna dovrebbe indossare il proprio profumo ovunque piace essere baciata.
La bellezza serve a noi donne per essere amate dagli uomini, la stupidità per amare gli uomini.