Oggi nacque il “sogno”…

Antonio Gallo
3 min readJan 20, 2022

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Il Libro

Come non ricordare Federico Fellini?

Edipo in Romagna. Il 20 gennaio 1920 nasceva a Rimini Federico Fellini, il più talentuoso, immaginifico, visionario, onirico dei registi italiani. La sua vena creativa ha rivoluzionato i canoni estetici del cinema. Personaggi e scene dei suoi film sono diventati icone della memoria collettiva: Gelsomina e Zampanò stralunati artisti di strada nell’Italia del dopoguerra, il bagno nella Fontana di Trevi di Anita Ekberg, il carosello circense che conclude 8½, il transatlantico Rex che emerge dalla nebbia come una apparizione e lo zio Teo sull’albero che grida «Voglio una donna», in Amarcord. Non solo regista, ma anche sceneggiatore, disegnatore e fumettista, Fellini amava la magia, frequentava sensitivi e veggenti, sopra tutti Gustavo Rol, di cui seguì il consiglio di non girare “Il viaggio di G. Mastorna” perché avrebbe coinciso con la sua morte, rendendolo «il film non realizzato più famoso del mondo». Fellini era fortemente attratto dalle donne, le pensava in continuazione, amava essere da loro corteggiato. Inevitabile quindi che anche i suoi film siano popolati da donne, di solito provocanti nei confronti del maschio, Marcello Mastroianni, il suo alter ego cinematografico. Fellini le immagina morbide, calde, abbondanti e avvolgenti come un caldo abbraccio materno. Esse occupano tutte le sue fantasie risvegliando in lui le pulsioni del complesso edipico, alimentano la sua vita onirica priva di censure, la quale fornisce la sostanza dei suoi film. Una sorta di fissazione patologica per il mondo femminile, la sua, magistralmente esposta ne “La città delle donne”.

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On January 20, 1920 Federico Fellini was born in Rimini, the most talented, imaginative, visionary, dreamlike of Italian directors. Oedipus in Romagna. His creative vein has revolutionized the aesthetic canons of cinema. Characters and scenes from his films have become icons of collective memory: Gelsomina and Zampanò dazed street artists in post-war Italy, Anita Ekberg’s bath in the Trevi Fountain, the circus carousel that concludes 8½, the Rex ocean liner emerging from the fog like an apparition and Uncle Teo on the tree shouting “I want a woman”, in Amarcord. Not only director, but also screenwriter, draftsman and cartoonist, Fellini loved magic, he frequented psychics and visionaries, above all Gustavo Rol, whose advice he followed not to shoot “The journey of G. Mastorna” because it would coincide with his death, making him «The most famous unrealized film in the world». Fellini was strongly attracted to women, he thought of them all the time, he loved being courted by them. It is therefore inevitable that his films are also populated by women, usually provocative towards the male, Marcello Mastroianni, his cinematic alter ego. Fellini imagines them as soft, warm, abundant and enveloping like a warm maternal embrace. They occupy all of his fantasies, awakening the drives of the Oedipus complex in him, feeding his uncensored dream life, which provides the substance of his films. A sort of pathological fixation for the female world, his own world, masterfully exposed in “The city of women.”

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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