Se potessimo farlo con tutto quello che ci accade ogni giorno: riavvolgere i pensieri, rivedere le azioni, riascoltare quello che abbiamo detto e sentito, sono sicuro che diventeremmo tutti pazzi. Eppure tutti continuiamo a parlare, fare, ascoltare, caricare e scaricare la nostra vita. La moderna tecnologia ci permette di memorizzare tutto, conservare, registrare, risentire e rivedere ogni nostra manifestazione. Lo abbiamo sempre fatto nella nostra storia personale e sociale. Oggi, però, è tutto più sofisticato, facilitato, è diventato necessario. La nostra memoria non regge più, abbiamo bisogno di un supporto. Alla ROM abbiamo aggiunto la RAM, memoria residente e memoria aggiunta. Parole, suoni, immagini, storie, fantasie, insomma la «vita», possiamo scaricarla, conservarla, rivederla. Possiamo anche, addirittura, correggerla, gestirla, cambiarla. Ma soltanto quella passata, vissuta, diventata «digitale». Quella «reale» non ci appartiene anche se ne siamo attori e spettatori. Com’è sta ‘sta cosa, davvero non si capisce.