Novembre, la stagione della poesia

Antonio Gallo
3 min readNov 1, 2021

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Foto@angallo

Novembre segna la stagione che più si addice alla poesia. Questa che segue è di Emily Dickinson, a mio parere la più grande poetessa di lingua inglese di tutti i tempi. Una poesia chiara e vermiglia come l’autunno che la descrive, tutta impregnata di rosso.

I colori così come sono descritti (hue, blood, stain, scarlet, ruddy, vermillion) sono quelli dell’autunno nel New England. Non a caso questa stagione è una delle maggiori attrattive della regione, con panorami ricchi di sfumature tendenti al rosso che incantano lo sguardo.

La Dickinson in vita non pubblicò mai le sue poesie, né tanto meno diede ad esse un titolo. La sua punteggiatura è quanto mai eccentrica.Ci sono molti trattini al posto dei punti nei suoi manoscritti, mai virgole o punti. Gran parte delle sue parole sono in maiuscolo, specialmente i sostantivi.

Il colore sangue della poesia è non solo quello delle foglie ma anche quello che scorse sul campo di battaglia al tempo di quando la poetessa americana scrisse la poesia.

Era l’autunno del 1862. Fu in quel periodo che ebbe luogo la più sanguinosa battaglia della guerra civile americana. La battaglia di Antietam si svolse, infatti, il 14 settembre di quell’anno. Ci furono oltre 22.000 morti e feriti, un vero e proprio bagno di sangue che dovette ispirare Emily. Alcune parole sono la spia di questa ispirazione.

“Basin” al verso sette è il “bacile” di metallo che serviva a raccogliere il sangue negli ospedali da campo. “Globules” significava un tempo “cellule di sangue rosso”. “Vermillion” è quel particolare tipo di rosso usato per i cosmetici, ma anche dagli Indiani d’America per dipingersi il corpo. Quell’aggettivo “martial” ad esso riferito descrive l’atmosfera militare e ne definisce il contesto.

La poesia vuole essere una sorta di trasfigurazione poetica di quell’evento sanguinoso in un contesto di stagione quanto mai adatto all’ispirazione poetica.

The name — of it — is “Autumn” -
The hue — of it — is Blood -
An Artery — upon the Hill -
A Vein — along the Road -
Great Globules — in the Alleys -
And Oh, the Shower of Stain -
When Winds — upset the Basin -
And spill the Scarlet Rain -

It sprinkles Bonnets — far below -
It gathers ruddy Pools -
Then — eddies like a Rose — away -
Upon Vermillion Wheels -

— -

Il nome — suo — è “Autunno” -
Il colore — suo — è Sangue -
Un’Arteria — sulla Collina -
Una Vena — lungo la Strada -
Grandi Globuli — nei Viali -
E Oh, l’Acquazzone di Tinte -
Quando i Venti — rovesciano il Bacile -
E versano Pioggia Scarlatta -

Sparpaglia Berretti — laggiù -
Forma rubicondi Stagni -
Poi — avvolgendosi come una Rosa — se ne va -
Su Vermiglie Ruote -

Per l’ultima strofa l’Autrice inserì delle varianti che la modificano sensibilmente:

It sprinkles Bonnets — far below -
It makes Vermillion — Pools -
Then — eddies like a Rose — away -
And leaves me with the Hills.

— -

Sparpaglia Berretti — laggiù -
Crea Vermigli — Stagni -
Poi — avvolgendosi come una Rosa — se ne va -
E mi lascia con le Colline.

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Antonio Gallo
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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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