Noi siamo le nostre idee
Mi hanno regalato un libro intitolato IDEAS. Fa sempre piacere ricevere libri, in special modo poi se hanno titoli del genere. Le idee fanno sempre bene. Viviamo tempi difficili, è vero, ma non siamo mai a corto di idee. Tutti ne hanno a portata di mano, ma pochi di mente, tutti sanno darti un consiglio, trovare una soluzione, proporti un affare, figurarsi poi in questi tempi di elezioni comunali e addirittura europee. Vivere sembra essere diventata una continua chiamata alle urne. Devi votare per decidere qualsiasi cosa. Grosse battaglie per grandi idee. Ho aperto questo libro con grandi speranze, sarà ricco di idee, mi sono detto. Quando ho cominciato a scorrere le pagine, mi sono accorto che erano pagine bianche, scorrevano sotto i miei occhi solo linee bianche, righe che aspettano la mia scrittura, quella dei miei eventuali pensieri. Ho capito la grande idea di chi mi aveva fatto regalo. Mi voleva dire, augurare ed auspicare che ne avessi io. Grazie del pensiero. C’è sempre tempo per farle maturare ..
Può la vita avere una idea? Possono gli uomini dare alla vita il senso di un progetto, un percorso, un cammino? Mi piacerebbe chiedere a padre Dante da dove egli raccolse l’idea della vita come un “cammino”. Oppure al poeta Rilke come fece ad intuire l’idea del “tempo divoratore”, tutte metafore, immagini che hanno senza dubbio origini divine, ma anche diaboliche. Non credo, comunque, che sia Dante che Rilke, nè tanto meno io, siamo in grado di dare una risposta precisa.
La ragione può essere semplice: le metafore non toccano la nostra conoscenza, non sono il risultato del nostro processo cognitivo. Un cammino non lo si conosce se non quando lo si percorre, allo stesso modo di come la vita non può essere una storia se non la si racconta. Ma per raccontarla la si deve vivere, si deve “riempire”, per così dire, il suo “spazio”. Ed ecco allora emergere un’altra metafora: la vita come spazio da colmare, “un’idea di vita”, l’idea che ha dato vita al titolo di un libro che scritti anni fa. Ha scritto Chaim Potok nel suo libro “Danny l’eletto”:
“Lo spazio della vita è nulla.
ma l’uomo che la vive,
lui sì che è qualcosa.
Lui può colmare il significato
questo spazio minuscolo,
cosicché la sua qualità sia incommensurabile,
sebbene la quantità possa essere
irrilevante. Comprendi quel che dico?
L’uomo deve colmare la sua vita di significato,
il significato non viene attribuito
automaticamente alla vita”.
Ecco, devo colmare lo spazio che la vita mi offre ogni giorno.