“Nexus”: un “nesso”, con “annessi e connessi”
La storia di come le reti di informazione hanno fatto e disfatto il nostro mondo, dall’autore del bestseller mondiale Sapiens. Negli ultimi centomila anni, noi Sapiens abbiamo accumulato un enorme potere. Eppure, nonostante tutte le nostre scoperte, invenzioni e conquiste, oggi ci troviamo in una crisi esistenziale. Il mondo è sull’orlo del collasso ecologico. La disinformazione dilaga. E ci stiamo buttando a capofitto nell’era dell’intelligenza artificiale, una nuova rete di informazioni che minaccia di annientarci. Perché siamo così autodistruttivi? Nexus ci porta a guardare attraverso la lente della storia umana per considerare come il flusso di informazioni ha plasmato noi e il nostro mondo. Partendo dall’età della pietra, passando per la canonizzazione della Bibbia, la caccia alle streghe della prima età moderna, lo stalinismo,il nazismo e la rinascita del populismo di oggi, Yuval Noah Harari ci chiede di considerare il complesso rapporto tra informazione e verità, burocrazia e mitologia, saggezza e potere. Esplora come le diverse società e i sistemi politici nel corso della storia hanno utilizzato le informazioni per raggiungere i loro obiettivi, nel bene e nel male. E ci consente di affrontare con maggior consapevolezza le scelte urgenti che ci attendono oggi che l’intelligenza non umana minaccia la nostra stessa esistenza. L’informazione non è la materia prima della verità né una semplice arma. Nexus esplora la via di mezzo tra questi estremi e, nel farlo, riscopre la nostra comune umanità.
L’etimologia del termine “nexus” deriva dal latino, dove “nexŭs” significa “connessione”, “nodo” o “vincolo”. In particolare, il termine implica un legame o una concatenazione di elementi, suggerendo un’interazione complessa tra diverse parti.
Nel contesto del nuovo, straodinario libro di Yuval Noah Harari, il titolo riflette l’idea di interconnessione tra le reti informative e il loro impatto sulla storia umana. Lo scrittore utilizza il concetto di nexus per esplorare come le informazioni abbiano plasmato le società, influenzando eventi storici e dinamiche di potere.
Questo legame tra informazione e potere è centrale nella sua analisi. Egli invita i lettori a riflettere su come le reti di informazione, dall’età della pietra all’era dell’intelligenza artificiale, continuino a influenzare le nostre vite e le sfide contemporanee. E’ un libro di oltre seicento pagine, da leggere, masticare e digerire.
In italiano, la parola “nesso” richiama alla mente l’espressione “annessi e connessi” ed è spesso utilizzata per riferirsi a tutto ciò che è collegato o correlato a un argomento principale, inclusi dettagli, implicazioni e conseguenze.
L’espressione deriva probabilmente dal linguaggio giuridico e amministrativo, dove “annessi” si riferisce a beni o proprietà che sono legalmente collegati a un’entità principale, mentre “connessi” implica un legame più generale di interdipendenza o associazione.
Questioni che sono parte integrante di una situazione o di un problema più ampio, per comprendere o affrontare situazioni in modo completo, andando oltre la superficie.
Sia la parola che l’espressione sono spesso usate per sottolineare che un argomento o una questione non possono essere considerate isolatamente, ma esaminate nel loro contesto più ampio, tenendo conto di tutti gli elementi correlati.
Yuval Noah Harari fa esattamente questo nel suo nuovo libro “Nexus: Breve storia delle reti informative dall’età della pietra all’IA”, esplora il complesso rapporto tra informazione, potere e progresso umano.
Analizza come le reti di informazione abbiano influenzato la storia umana, partendo dalla preistoria fino all’era dell’intelligenza artificiale.
Utilizza esempi storici significativi, come la caccia alle streghe e i regimi totalitari, per illustrare come il controllo dell’informazione possa plasmare le società. Il libro affronta le sfide moderne, come la disinformazione e l’impatto dell’intelligenza artificiale.
Egli invita i lettori a riflettere su come navigare in un mondo saturo di dati e a considerare le conseguenze delle tecnologie emergenti.
Propone una riflessione profonda sul potere dell’informazione e sulla sua capacità di influenzare le decisioni politiche e sociali. Sottolinea l’importanza di discernere tra verità e manipolazione in un’epoca di fake news.
Le recensioni di Nexus sono state generalmente positive. Critici e lettori lodano la capacità di Harari di sintetizzare complesse tendenze storiche e di offrire spunti di riflessione pertinenti per il presente e il futuro.
Nexus si presenta come un’opera fondamentale per chiunque desideri comprendere le dinamiche attuali della comunicazione e dell’informazione.
Harari non solo analizza il passato, ma offre anche una guida per affrontare le sfide del futuro, rendendo il libro un must-read per lettori interessati alle scienze umane e alla filosofia contemporanea.
Nel libro Yuval Noah Harari esplora in particolare il ruolo dell’intelligenza artificiale (IA) in un contesto storico e contemporaneo, evidenziando sia le opportunità che le sfide che essa presenta.
Egli sottolinea come l’IA può essere utilizzata per raccogliere e analizzare enormi quantità di dati, influenzando così le dinamiche di potere.
Egli avverte che, mentre l’IA promette di migliorare la vita umana, può anche essere sfruttata per manipolare informazioni e controllare le persone, creando un ambiente di disinformazione e conflitto.
L’autore discute il fenomeno del sovraccarico informativo, dove l’abbondanza di dati può portare a confusione e disorientamento.
Questo è aggravato dall’uso dell’IA, che può amplificare la diffusione di notizie false e contenuti manipolati, mettendo in discussione la nostra capacità di discernere la verità.
Una prospettiva incerta, Harari si interroga su come l’IA influenzerà il nostro futuro, ponendo domande provocatorie su cosa significhi veramente “intelligenza” in un’era in cui le macchine possono apprendere e agire autonomamente.
Egli invita i lettori a riflettere sulle implicazioni etiche e sociali dell’IA, suggerendo che la nostra comprensione di questa tecnologia potrebbe cambiare radicalmente le nostre società.
Harari sostiene l’idea che l’intelligenza artificiale sia una forza ambivalente, capace di generare sia progressi significativi che rischi considerevoli.
La sua analisi invita a una riflessione critica su come gestire e integrare l’IA nella vita quotidiana, sottolineando l’importanza di un approccio etico e consapevole.
A distanza di oltre mezzo secolo rimane sempre valida l’intuizione di Marshall McLuhan: il mezzo rimane il nesso per trasmettere il messaggio.