“Nessuno ne parla”: tra la vita reale e vita digitale

Antonio Gallo
2 min readFeb 12, 2021

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Il libro

Tenete presente il sistema binario, non quello costituito da dieci cifre, da 0 a 9, chiamato sistema decimale, ma quello formato soltanto dai due simboli 0 e 1?

Questo libro che ho appena finito di leggere è stato scritto proprio secondo questo sistema.

Nel sistema numerico binario, 0 corrisponde alla mancanza di tensione, 1, invece, alla presenza di tensione.

La narrazione si sviluppa lungo queste due linee proprio come quelle parallele dei binari sui quali scorrono i treni.

Alla linea 0, quella della Rete, sulla quale corrono i media, si affianca quella della vita vera, carica di tensione. Patricia Lockwood fa scorrere la sua narrazione su queste due linee.

Una donna conosciuta per i suoi post virali sui social media viaggia in rete per il mondo parlando ai suoi fan in delirio. La sua intera esistenza è sopraffatta da internet, che lei definisce “il portale”. “Siamo all’inferno?”, le persone del portale si chiedono. Saremo così fino alla morte. Improvvisamente, arrivano due sms di sua madre. Qualcosa è andato storto.

“In quanto tempo puoi arrivare qui?”. La vita reale e i suoi paletti si scontrano con l’assurdità crescente del portale, la donna si confronta con un mondo che mentre sembra provare che nell’universo c’è bontà, empatia e giustizia, improvvisamente si dimostra tutto il contrario.

Irriverente e sincero, pignolo e anche profano, “Nessuno ne parla” è una lettera d’amore scritta con lo scorrimento senza fine del mouse sulla pagina web, una meditazione sull’amore, sul linguaggio e sulla connessione umana, un libro scritto da una delle scrittrice più originali del nostro tempo.

Lockwood cattura abilmente una vita vissuta prevalentemente online nella “bufera di neve di tutto”, questo “luogo del grande scioglimento”, con la sua cultura insulsa, sconvolgente e avvincente. Il suo tour interno mette in mostra attentamente il “nuovo senso dell’umorismo condiviso” e il “gioco verbale elastico e scattante” che si trasforma così insidiosamente in gergo, dogma e dottrina. Questo ritratto di un mondo inquietante in cui il centro non reggerà a lungo.

La sfida che il romanzo si pone è come strappare il narratore dal portale e portarlo in una realtà singolare, quella della vita vera, fuori della rete. Tutto arriva nella seconda sezione del romanzo, che inizia quando si scopre che chi narra ha la sorella che sta per dare alla luce un bambino con la sindrome di Proteus, una condizione che causa una crescita eccessiva di pelle e ossa, un bambino che probabilmente morirà subito dopo la sua nascita. Qualcosa di cui nessuno ne parla.

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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