Memorabilia: la “recensione” della mia tesi
Conoscete la parola “memorabilia”? Dal latino “memorabilis”, quindi ricordare o possedere e conservare, oggetti appartenenti ad un avvenimento, ad un fatto o ad un evento che sono accaduti in un passato relativamente recente. Ogni essere umano ne costruisce una. Amelia, rimescolando la sua incredibile “memorabilia”, ha ritrovato una busta contenente la “recensione” autografa che il mio compianto professore Fernando Ferrara fece della mia tesi, poi pubblicata in estratto negli Annali dell’I.U.O. oltre mezzo secolo fa. La potete leggere qui di seguito. Nel pubblicarla qualcuno forse lo giudicherà un atto di vanità, ma io preferisco pensarlo come un semplice documento del mio tempo passato.
“La tesi del sig. Gallo si intitola molto modestamente ad una delle tante opere di Arthur Young esperto di cose rurali della seconda metà del ‘700, intitolata: “The Farmer’s Tour through the East of England”. Di questo libro, infatti, il sig. Gallo ci dice tutto oltre a farcene una ineccepibile traduzione; ci dice tutto ragguagliandoci con ordine lodevole e con penetrazione su una materia non facile e non incoraggiante e tutto ciò che egli ci dà in una forma cui nulla si dovrà aggiungere o togliere se si dovrà pensare alla pubblicazione. Questa parte del lavoro già di per sè meriterebbe il massimo apprezzamento e la migliore considerazione.
Ma questa parte della tesi non è che il punto di partenza dello studio del sig. Gallo il quale, interessato ed indignato ad un tempo dalla lettura e dallo studio di Arthur Young, ha intrapreso un’indagine completa e condotta veramente a fondo, sulla situazione dell’Inghilterra rurale nella seconda metà del Settecento, all’epoca della Rivoluzione Industriale ed Agricola. Il risultato è una panoramica completa e minuziosa di questo, per un vasto argomento che esamina le condizioni sociali, economiche e tecniche della campagna britannica, le condizioni dei contadini, studia la legislazione, la cultura, l’aristocrazia, osserva il paesaggio spontaneo e artificiale, le abitazioni e le residenze, connettendo questo esame al gusto dell’epoca e sempre, su qualsiasi argomento, tiene presente le manifestazioni culturali e letterarie che meglio riflettono gli aspetti considerati.
Tra tanta ricchezza di argomenti riemerge continuamente la figura di Arthur Young e la sua vicenda diventa pian piano la parabola che esprime l’itinerario del conservatore tardo settecentesco che inizia in difesa degli istituti, ha un momento di resipiscenza e tenta la via del progresso, ma poi sempre più si schiera a difesa degli interessi costituiti fino a concludere con una emblematica cecità di fronte alle nuove situazioni che si vanno delinenando.
Sotto questo aspetto, la tesi del sig. Gallo si legge con lo stesso interesse con il quale si legge un romanzo. Se esistessero dubbi sulla serietà e sull’ampiezza degli studi, basterà considerare la bibliografia veramente completa e veramente utilizzata.
Ho letto di rado tesi così complete, così interessanti, così ben fatte in ogni loro parte e sono lieto di fare in questa occasione le lodi entusiastiche a questo bravo candidato.”
Soltanto una memoria che diventa un ricordo. Per una strana coincidenza, mi sono imbattuto di recente in una specie di poesia scritta e pubblicata da uno stampatore inglese nel 1652, in una sorta di antologia miscellanea di scritture del tempo. Questo avviso, anch’esso “memorabile”, mi ricorda che sono figlio di un tipografo e mi sento perciò di avvertire chi mi legge:
To the Reader.
All these things heer collected, are not mine,
But divers Grapes, make but one sort of Wine:
So I from many Learned Authours took
The Various Matters Printed in this Book.
What’s not mine own, by me shall not be Father’d,
The most part, I in 50. Years have gather’d;
Some things are very good, pick out the best,
Good Wits compil’d them, and I wrote the Rest:
If thou dost buy it, it will quit thy cost,
Read it, and all thy labour is not lost.
JOHN TAYLOR.
LONDON,
Printed in the Yeare, 1652.
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Al lettore
Tutte le cose qui raccolte non sono mie,
Ma una uva diversa fa il buon vino:
Così io da molti illustri autori ho preso
I vari fatti stampati in questo libro,
Ciò che non è mio, non me ne impossesso,
Gran parte, l’ho raccolta in 50 anni,
Alcune cose sono molto buone, tu scegli le migliori,
Le hanno scritte menti illustri, le altre le ho scritte io,
Se compri il libro, il prezzo te lo ripaga,
Leggilo e la tua fatica non sarà vana.