L’insostenibile leggerezza del “comico”

Antonio Gallo
1 min readJun 18, 2024
LIBERO 18 giugno 2024

Mi è sempre piaciuto scrivere ai giornali. Quando ero un bambino, nella tipografia di mio padre, osservavo i compositori. Lettera per lettera componevano il pezzo che diventava forma per la stampa. Pensavo sempre a chi avrebbe letto quelle lettere sul foglio di carta e chi avrebbe risposto. Ecco, a me interessa la risposta, come oggi mi interessa rispondere alla lettera che ho scritto a “Libero” e Fausto Carioti ha risposto. Perché questo è il senso della scrittura. Se scrivi, devi pur rispondere e lo puoi fare solo scrivendo ancora una volta. Se avete letto la risposta di Carioti capirete quello che voglio dire. Devo rispondergli e dire che ha ragione. Il “comico” della situazione è proprio Lui, l’ “uomo vestito di bianco”, quello delle “frociaggini”. La considerazione non è piacevole ma rientra, purtroppo, nelle caratteristiche che deve avere il rappresentante del successore del Figlio dell’Uomo. Ne subì di tutti i colori prima di appenderlo in croce. Lo fece per noi, dice il Libro. Per salvarci. Il suo rappresentante fa anche il “comico”, per salvarci. Almeno così mi pare. Carioti ha ragione, ma io dovevo dirglielo quello che penso di questo “comico”.

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Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.