L’insostenibile leggerezza dei simboli …
Stamattina, durante la mia solita passeggiata mattutina sul lungomare, mi sono imbattuto in questo tronco di albero, poggiato sul selciato, non so se per caso arrivato dal mare durante una burrasca, oppure depositato dopo il recupero. Inevitabile il pensiero simbolico, specialmente se lo si guarda su quello sfondo impareggiabile che la stessa Natura crea in quel posto. Quel “tronco” appartiene alla natura ed alla natura ritorna.
Il mondo abbonda di simboli. Alcuni sono universali e altri unici per certe culture. I simboli sono espressioni profonde del nostro intelletto, delle nostre emozioni e del nostro spirito. Un simbolo può rappresentare una profonda saggezza intuitiva che sfugge all’espressione diretta.
I simboli possono essere trovati nei nostri sogni certamente, ma anche nel nostro stato di veglia. È utile osservare i simboli nella vita nel giorno di veglia, permettendo all’universo di parlarci attraverso il suo linguaggio simbolico.
Nel corso dei secoli, i simboli nelle loro infinite forme, hanno arricchito la vita delle persone. Le culture in tutte le parti del mondo si sono basate su una comprensione universale dei significati per comprendere meglio il benessere di mente, corpo e spirito. Spesso nel lavoro spirituale profondo, ci viene chiesto di identificarci e concentrarci sui simboli che appaiono nei nostri sogni e nella nostra vita da svegli.
Questi simboli possono, ad esempio, apparire nei nostri disegni e nel tempo diventare altamente personalizzati, assumere livelli di significato più profondi e venire ad aiutarci a esprimere aspetti della psiche che possono essere difficili da tradurre in parole.
Quando pensiamo al simbolo ci viene in mente un’immagine particolarmente efficace, un’entità che comporta un piccolo universo di senso, significato. Dalla superficie che appare permette di scendere in profondità vertiginose e archetipiche.
Non a caso la parola nasce dal greco: syn-insieme e ballo-metto. Un mettere insieme che solo la mente umana sa fare. La sua funzione più vera ed originale è, però, più semplicemente, al di là di altre considerazioni, quella di riunire.
Il simbolo mette insieme linee di pensiero e di esperienza, idee, moti, sentimenti, una sintesi che funziona non in maniera esauriente in sé, ma come funziona una chiave: il simbolo è un’immagine che apre le porte di tutto ciò che lo compone, ad ogni livello.
Prestiamo attenzione ai simboli che compaiono nel nostro stato di sogno e anche nella vita quotidiana. Registriamo schemi, facciamo fotografie, usiamo disegni, adottiamo emoticon come messaggeri di idee, illusioni, sensazioni.
Il nostro corpo, la nostra mente cercano continuamente di mettersi in relazione con l’intero universo, con l’anima cosmica, vale a dire con il mondo degli archetipi e con essa ritrovarsi, cercando di incarnare il piano fisico con quello spirituale.
Di per sè un’idea non ha forma. Essa non è che una forza, una corrente di energie, e può prendere forma solo attraverso una figura simbolica. A partire dall’istante in cui ci appare la forma presa da quell’idea, noi cerchiamo di comprenderla per metterla al lavoro in noi stessi. Essa si impadronisce del nostro essere e ci proietta fino alle regioni nelle quali ha origine.
Un simbolo è un’idea che si è fatta carne, uno spirito venuto a incarnarsi. Attraverso quella carne e quel corpo che è il simbolo, noi dobbiamo cercare di ritrovare l’idea, la forza, l’energia che esiste in alto.
Via via che riusciamo a decifrare i simboli, familiarizziamo con il linguaggio della intelligenza cosmica. Nel caso del “tronco” che mi è capitato davanti stamani, possiamo facilmente dire che è il simbolo della vita.