L’ingiustizia del mondo: “ubi saeva indignatio ulterius cor lacerare nequit”

Antonio Gallo
2 min readOct 18, 2024

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Jean-George Vibert: “Gulliver i Lillipuziani”

Il 19 ottobre 1745 muore uno dei miei scritttori preferiti. Gli occhi di questo ecclesiastico, “azzurri come i cieli”, disse il suo amico Alexander Pope, potevano guardare e uccidere: una donna che lo amava, era morta, fu questa la voce che corse, per uno sguardo irato. I suoi articoli e i suoi libelli non erano meno pericolosi degli sguardi. Poche persone ebbero un carattere violento e dispotico come il suo.

Maltrattava gli amici come maltrattava i nemici, perché questa era la sua natura: a chi per la prima volta sedeva alla sua tavola dava da bere il fondo delle bottiglie; a chi gli chiedeva una seconda portata di asparagi, ingiungeva di finire prima i gambi. “Morirò come quell’albero” disse un giorno, indicando una quercia le cui fronde avevano cominciato a seccarsi, “cominciando dall’alto”.

La previsione si avverò: negli ultimi anni fu idiota e pazzo. Conobbe monomanie, dolori atroci, perdita di memoria, incapacità di ragionare. Forse l’esperienza della follia gli suggerì di destinare la sua eredità alla costruzione di un manicomio, ma fedele alle sue abitudini sarcastiche, precisò che lo faceva perché nessuna nazione, più della sua, ne aveva bisogno.

L’odio dell’umanità gli ispirò un libro di viaggi. L’umanità si vendicò trasformando quel libro considerato ingiustamente un intrattenimento per bambini. Sulla sua tomba, in S. Patrick a Dublino, fece incidere:

“ubi saeva indignatio ulterius cor lacerare nequit”,
“dove il selvaggio sdegno non può più lacerare il cuore”.

Ad indicare l’impossibilità, per il cuore, di accettare l’ingiustizia del mondo, fino al suo abbandono. Avrete capito chi è.

Hic depositum est Corpus
Ionathan Swift S.T.D.
Hujus Ecclesiæ Cathedralis
Decani
Ubi sæva Indignatio
Ulterius
Cor lacerare nequit.
Abi Viator
Et imitare, si poteris,
Strenuum pro virili

Libertatis Vindicatorem.

— -

Here is placed the body
Of Jonathan Swift, STD
(Doctor of Sacred Theology)
Dean of this cathedral church
Where savage indignation
Can no longer tear his heart
Go forth, traveller
And imitate, if you can,
a valiant champion
of manly freedom.

Questa è poesia che gli dedicò il poeta W. B. Yeats

Swift has sailed into his rest;
Savage indignation there
Cannot lacerate his breast.
Imitate him if you dare,
World-besotted traveller; he
Served human liberty.

— -

Swift è in viaggio verso il suo riposo;
La selvaggia indignazione
non potrà più lacerare il suo petto.
Imitatelo, se potete,
voi viaggiatori del mondo;
egli ha servito la libertà.

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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