Le donne non sono come le mucche. Anche se ruminano …
I “ruminanti” comprendono tutte le specie di mammiferi che appartengono al sottordine “ruminantia”, come bovini, capre, pecore, ma anche giraffe, cervi e antilopi e specie appartenenti a sottordini diversi, come i cammelli. Anche noi, esseri umani, apparteniamo alla classe dei mammiferi, quindi anche le donne lo sono in maniera particolare. L’autrice di questo libro lo dice chiaro e tondo.
Le tre parti in cui è diviso il suo libro poggiano su questa parola: ruminazione: Una epidemia di ruminazione, le strategie per sconfiggere la ruminazione e cosa innesca la ruminazione. Sono i titoli dei capitoli. Non crediate che questo libro è una cosa poco seria: ha venduto oltre due milioni di copie nel mondo ed è ancora ai primi posti nelle classifiche dei bestseller.
“Women Who Think Too Much: How to Break Free of Overthinking and Reclaim Your Life”, è il titolo originale, un libro scritto da Susan Nolen-Hoeksema, una psicologa clinica, già docente di psicologia all’Università di Yale, che ha studiato il fenomeno dell’eccessivo pensiero nelle donne. In questo libro esplora le cause dell’eccessivo pensiero, come questo comportamento può influenzare la vita delle donne e fornisce alcune strategie per superare il problema.
Nolen-Hoeksema sostiene che l’eccessivo pensiero può essere causato da molteplici fattori, tra cui l’ansia, la depressione, l’insicurezza e il perfezionismo. Inoltre, l’autrice sottolinea che le donne sono particolarmente suscettibili poiché spesso sono socializzate ad essere attente alle emozioni altrui e a preoccuparsi per gli altri.
Per superare questo eccesso di pensiero, Nolen-Hoeksema suggerisce alcune strategie pratiche, tra cui la messa in discussione dei pensieri negativi, la pratica della mindfulness, l’identificazione e la modifica dei comportamenti che mantengono il pensiero eccessivo e l’adozione di un atteggiamento più positivo e orientato alla soluzione dei problemi.
“Donne che pensano troppo” è un libro utile per le donne che hanno difficoltà a gestire il loro pensiero e desiderano trovare strategie per superare questo problema e migliorare la loro qualità di vita. Ci sono diversi comportamenti da assumere per contenere l’eccessivo pensiero, tra cui:
Analizzare troppo: le persone che tendono a pensare troppo analizzano le situazioni in modo eccessivo, cercando di trovare risposte a domande che non hanno soluzione. Questo può portare a un’analisi eccessiva dei dettagli e all’incapacità di prendere decisioni.
Preoccupazione costante: le persone che pensano troppo possono essere costantemente preoccupate per il futuro, per la propria vita, per la salute o per le relazioni interpersonali. Questa preoccupazione costante può portare a un senso di ansia e stress costante.
Auto-critica: le persone che pensano troppo possono essere molto auto-critiche e giudicarsi duramente. Questo può portare a un ciclo negativo di pensieri, che può essere difficile da interrompere.
Ruminazione: le persone che pensano troppo possono ruminare sui propri pensieri, ripetendoli continuamente nella propria mente. Questo può portare a una maggiore ansia e stress.
Perfezionismo: le persone che pensano troppo possono essere perfezioniste e cercare di raggiungere standard irrealistici. Questo può portare a una maggiore ansia e stress, ma anche a una ridotta autostima.
Evitamento: alcune persone che pensano troppo possono evitare di affrontare situazioni difficili o di prendere decisioni, cercando di evitare il senso di ansia e stress che ne deriva. Tuttavia, questo comportamento può peggiorare il problema nel lungo termine.
Queste situazioni possono diventare dei circoli viziosi che mantengono l’eccessivo pensiero e possono condurre a una ridotta qualità della vita. Identificarli e cercare di interrompere questo ciclo può essere un importante primo passo per superare l’eccessivo pensiero. Diverse sono le strategie che possono aiutare a fermare l’eccesso pensiero. Ecco alcuni suggerimenti:
Identificare i pensieri eccessivi: il primo passo per affrontare l’eccessivo pensiero è identificarlo. Cerca di capire quando stai pensando troppo e quali sono i pensieri che ti preoccupano di più.
Mettere in discussione i pensieri negativi: una volta identificati i pensieri eccessivi, mettili in discussione. Chiedersi se sono realistici o se sono solo prodotti della propria immaginazione. Cercare di trovare prove a supporto o contro i propri pensieri, in modo da valutare se sono razionali o irrazionali.
Praticare la mindfulness: la mindfulness è una pratica che può aiutare a ridurre lo stress e l’eccessivo pensiero. La mindfulness consiste nel concentrarsi sul momento presente, senza giudicare i propri pensieri o emozioni. Ci sono molte tecniche di mindfulness, come la meditazione, la respirazione consapevole e lo yoga.
Prendere una pausa: quando ci si accorge di stare pensando troppo, cercare di prendere una pausa. Fare una passeggiata, ascoltare della musica, leggere un libro o fare qualsiasi altra attività che piace e che aiuti a distrarre dai pensieri eccessivi.
Parlare con qualcuno: a volte può essere utile parlare con un amico o un professionista, come uno psicologo, per esprimere i pensieri e le preoccupazioni. Questo può aiutare a capire meglio i problemi e trovare soluzioni.
Fare attività fisica: fare attività fisica può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia, che spesso sono alla base dell’eccessivo pensiero. Anche una semplice passeggiata può essere utile per distrarsi dai pensieri eccessivi.
Bisogna ricordare che superare il pensiero ricorrente richiede tempo e impegno, ma con le giuste strategie e la pratica costante, è possibile ridurre il numero di pensieri eccessivi e migliorare la propria qualità di vita.
Ma è vero che le donne pensano più degli uomini? Non esiste una risposta univoca a questa domanda in quanto ci sono opinioni contrastanti e i risultati degli studi sono discordanti.
Alcuni studi suggeriscono che le donne tendono a pensare più degli uomini, in particolare riguardo alle loro emozioni e alle relazioni interpersonali. Altri ricercatori suggeriscono che ciò sia dovuto alla socializzazione di genere, poiché alle donne spesso viene insegnato a essere più attente alle emozioni altrui e a preoccuparsi di più per le relazioni interpersonali.
Tuttavia, diversi studi suggeriscono che non ci sono differenze significative tra uomini e donne riguardo all’eccessivo pensiero. Molti ricercatori suggeriscono che le differenze tra i sessi possono essere spiegate da fattori individuali, come la personalità, l’ambiente sociale o la cultura.
In ogni caso, è importante sottolineare che non esiste una differenza intrinseca tra uomini e donne riguardo all’eccessivo pensiero. Può colpire chiunque, indipendentemente dal genere, ed anche dall’età.
Quest’ultima non è la meno comune, anzi, con il passare degli anni, è possibile che la condizione del pensiero in eccesso aumenti e diventi una vera e propria patologia che va sotto il nome di logorrea.
Nella stesura di questo post mi sono consultato anche con l’altra mia metà del cielo: mia moglie. Per Lei ho comprato la versione cartacea di questo libro, invitandola a leggerlo. Dopo averle dato un rapido sguardo, l’ha sdegnosamente respinto dicendo che lei non “rumina”, ma descrive, affabula, pondera, elabora, pensa e ponza. Non c’è niente di male nel ruminare, anzi è necessario farlo, ogni donna deve farlo, per confrontarsi con gli altri.
A suo parere la ruminazione è il processo mentale in cui si riflette su un’esperienza passata, spesso utile e anche in modo ripetitivo e prolungato. Se può essere percepita come una fonte di stress e ansia per alcune persone, la ruminazione può invece avere effetti positivi sulla salute mentale e sul benessere.
In particolare, la ruminazione può aiutare a elaborare e capire meglio le proprie emozioni, a identificare le cause delle difficoltà e a trovare soluzioni per risolverle. In questo modo, la ruminazione può essere un meccanismo di adattamento, di crescita personale, addirittura di difesa.
Inoltre, può anche aiutare a rafforzare le relazioni interpersonali. Quando si parla con gli altri di esperienze passate o di difficoltà, si crea un legame di empatia e comprensione reciproca, che può portare a una maggiore connessione e supporto tra le persone. Lei dixit! La mucca tace e rumina soltanto.