La stessa sostanza dei sogni …

Antonio Gallo
2 min readJan 22, 2021

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Foto@angallo

“Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita” (W. Shakespeare, “La tempesta”, atto IV, scena I). Il finale, ultima opera del “bardo”, contiene i versi che danno il titolo a questo breve post.

E’ una storia di sovrani e usurpatori di isole mediterrane, una scrittura più tra fantasia che realtà, anche se a volte la realtà supera la più sfrenata e geniale fantasia.

Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni: chissà che cosa vuol dire. Proviamo a fantasticare anche noi: che siamo a questo mondo volatili come i sogni è fuori di dubbio, e mi riferisco alle nostre singole vite, quando sognamo “cose vere”.

Ma è vero, poi, che i sogni sono veri? Freud pensava che fossero messaggi dell’inconscio. Secondo lui questo inconscio, se c’è, è parte profonda della nostra psiche.

Allora spiegatemi questo sogno che ho appena fatto. Ho sognato, e lo ricordo lucidamente, mio nonno che mi parlava di mia madre mentre la vedevo come se dormisse.

Mi diceva che dovevo comprenderla, le dovevo volere bene perchè, anche se era un pò pigra, in fondo era una brava donna. Ora io mi chiedo come funziona questa mia psiche e a che gioco gioca sul mio subconscio.

Sono un dinosauro, nel senso che ho sul mio groppone una buona quantità di anni. Da dove emerge questa figura umana del secolo diciannovesimo che ricordo da piccolo con tanto affetto e simpatia, ma avvolto nella nebbia dei ricordi infantili?

Quando mai ho pensato che mia madre fosse pigra e non fosse bella? Perchè mi diceva che la dovevo capire? Mentre facevo quel sogno, ricordo di essermi meravigliato di quello che lui mi diceva.

Sono sicuro che una mia amica virtuale, con la quale diversi anni fa condividevo esperienze di vita digitale, (io mi occupavo di libri, lei di sogni), sarebbe capace di darmi una risposta.

Tra Freud e Jung, psicologia e psicanalisi, chiacchiere, teorie e fantasie, le sarebbe facile costruire delle risposte che sarebbero soltanto “parole fatte della stessa sostanza dei sogni” …

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Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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