La scrittrice che divenne scrittore
Vernon Lee nasce Violet Paget da una famiglia poco convenzionale di inglesi cosmopoliti che praticavano il nomadismo: viaggiavano per l’Europa fermandosi in vari luoghi alcuni mesi, per poi spostarsi, fino a quando si fermarono nei pressi di Firenze, in una villa chiamata Il Palmerino. Violet, ingegno vivace e predisposizione per la scrittura, decide, nel 1878, all’età di 22 anni, di assumere identità maschile: sarà Vernon Lee, non solo in arte, ma anche nella vita, adottando un abbigliamento da uomo. Quali le ragioni di questa scelta? Forse si era convinta che cultura e doti naturali non bastavano: poteva aspirare al successo come autrice di romanzi, ma non era ancora venuto il momento per le donne — siamo nella seconda metà del XX secolo — di acquisire credito nel campo della saggistica, genere «serio», riservato agli uomini. Oppure, più semplicemente, rifiutava l’identità di genere. Come Vernon Lee firmerà tutti i suoi scritti, saggi filosofici, storici, di estetica, oltre a romanzi fantasy, genere letterario che è tra i primi a coltivare. Opere tutte che le danno notorietà, oggi ingiustamente dimenticate. Ha dato il meglio nella descrizione di borghi o paesaggi naturali dove trovare tracce di antichi miti e di misteriose presenze (Genius loci il suo libro più famoso), e nei racconti di fantasmi. Innamorata dell’Italia, ha vissuto sempre a Il Palmerino, con le due compagne della sua vita, Clementine Anstruther Thomson prima, e Irene Cooper Willis che le sarà accanto fino alla morte, avvenuta nel 1935. È stata un’intellettuale stravagante che conobbe e frequentò molti uomini famosi, con i quali i rapporti non furono però sempre facili a causa di giudizi taglienti e impietosi nei loro confronti che distribuiva senza alcun riguardo. La possiamo vedere in un bel ritratto di John Singer Sargent: viso delicato, capelli cortissimi, occhiali tondi da intellettuale, abito di foggia maschile, sguardo lontano. (ALMAMATTO)
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Vernon Lee, nata Violet Paget nel 1856 da genitori inglesi che vivevano nel continente, unì due mondi e molte culture. Era vittoriana (donna) di nascita ma visse nel secondo quarto del ventesimo secolo come uomo. La sua patria prescelta fu l’Italia, ma trascorse gran parte di ogni anno in Inghilterra, dove pubblicò negli anni un numero impressionante di libri: romanzi, racconti, saggi di viaggio, studi sull’arte e sulla musica italiana, estetica psicologica, polemiche. Era ampiamente riconosciuta come una donna di lettere e si muoveva liberamente nei principali circoli letterari e sociali, incontrando e talvolta stringendo amicizie con un gran numero dei maggiori scrittori e intellettuali del suo tempo, tra cui Robert Browning, Walter Pater, Henry James , H. G. Wells, Bertrand Russell, Bernard Berenson e Mario Praz. Sebbene non si sia mai impegnata in un programma di attivismo politico, era una sostenitrice del femminismo e della riforma sociale e durante la prima guerra mondiale fu un’ardente pacifista. Nei suoi ultimi anni osservò con sgomento l’emergere del fascismo. Vernon Lee ebbe una vita affollata e intellettualmente movimentata dalle sue lettere e diari inediti, nonché dai suoi libri stessi. Una vita travagliata, dalla sua infanzia in un’eccentrica famiglia di espatriati alle sue numerose relazioni amorose infelici con donne fino al suo sincero riconoscimento che il suo lavoro, per quanto brillante, è rimasto non apprezzato. Nonostante tutto questo, Vernon Lee si è aggrappata alla sua fede nella vita della mente e, attraverso l’avvincente racconto biografico di Colby, emerge oggi come una scrittrice degna di rinnovata attenzione e ammirazione. (Il Libro)
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(chatGPT) Una figura affascinante e pionieristica nella storia della letteratura: Violet Paget, meglio conosciuta come Vernon Lee. Questa straordinaria scrittrice del XIX secolo è ricordata non solo per i suoi contributi letterari, ma anche per il suo coraggio nel vivere la sua vita secondo i propri termini, sfidando le convenzioni sociali dell’epoca.
Nata nel 1856 a Boulogne-sur-Mer, in Francia, Violet Paget crebbe in una famiglia di intellettuali britannici. Fin da giovane dimostrò un interesse per l’arte e la letteratura, e la sua fervida immaginazione la portò a sviluppare uno stile di scrittura unico e sperimentale. Con il passare degli anni, Violet iniziò a scrivere romanzi, saggi e raccolte di racconti, ma fu solo quando adottò lo pseudonimo di Vernon Lee che ottenne il successo e l’attenzione che meritava.
La scelta di assumere un nome maschile non fu casuale. Violet voleva essere presa sul serio come scrittrice in un’epoca in cui le donne erano spesso considerate inferiori nel campo letterario. Il suo pseudonimo le permise di sfuggire alle aspettative di genere e di esplorare temi e argomenti che altrimenti sarebbero stati considerati inappropriati per una donna.
Uno dei lavori più noti di Vernon Lee è il libro intitolato “Genius Loci”. Pubblicato nel 1899, il libro esplora il concetto di “genius loci”, ovvero lo spirito o l’essenza di un luogo. Vernon Lee analizza come l’ambiente e il paesaggio influenzino le persone e le loro esperienze, offrendo una prospettiva unica sulla connessione tra l’uomo e il suo ambiente.
“Genius Loci” è un’opera di grande profondità e bellezza, in cui Vernon Lee utilizza una prosa ricca e descrittiva per trasportare i lettori in un viaggio sensoriale attraverso luoghi e paesaggi immaginari. Il libro affronta temi come l’identità, la memoria e l’influenza dell’ambiente sulla psiche umana, anticipando molte delle idee che sarebbero diventate centrali nel campo della psicologia ambientale.
Nonostante il suo talento e la sua influenza, Vernon Lee è spesso trascurata nella storia letteraria. Tuttavia, il suo coraggio nel vivere la sua vita secondo i suoi termini e la sua dedizione all’arte meritano di essere celebrati. Violet Paget, la scrittrice che divenne scrittore, ha lasciato un’impronta duratura nel panorama letterario, aprendo la strada a molte altre donne che si sono affermate come autrici di successo.
Vernon Lee, con il suo libro “Genius Loci” e il suo stile di scrittura unico, ha lasciato un’eredità duratura nella letteratura. La sua determinazione nel superare le barriere di genere e il suo contributo all’esplorazione della connessione tra l’uomo e l’ambiente sono testimonianza del suo spirito innovativo e della sua importanza come scrittrice. Vale la pena di riscoprire le sue opere e di celebrare il suo impatto duraturo.
Violet Paget, ha avuto una vita personale interessante e complessa. Mentre gran parte delle informazioni sulla sua vita privata sono state tramandate attraverso le sue stesse scritture e la corrispondenza con amici e colleghi, ci sono alcune informazioni disponibili. Era una donna lesbica e la sua sessualità influenzò profondamente la sua vita e il suo lavoro. Durante la sua vita, ebbe diverse relazioni romantiche e amicali con donne, e alcune di queste relazioni furono di grande importanza per la sua ispirazione creativa.
Una delle sue relazioni più significative fu quella con la scrittrice ed esploratrice Mary Robinson, conosciuta come “Mamma” Robinson. Le due donne vissero insieme per molti anni a Villa Il Palmerino, vicino a Firenze, in Italia, dove coltivarono un ambiente creativo e ospitarono numerosi intellettuali dell’epoca. Vernon Lee ebbe anche una stretta amicizia con la scrittrice Amy Levy, che alla fine si suicidò nel 1889. Questo evento ebbe un profondo impatto su Lee e si riflette nella sua opera successiva.
È importante notare che, nonostante la sua sessualità e le relazioni che ebbe con donne, Vernon Lee mantenne una certa discrezione sulla sua vita privata. In un’epoca in cui l’omosessualità era ancora strettamente condannata e considerata inappropriata, Lee si sentiva spesso costretta a nascondere la sua vera identità e a utilizzare lo pseudonimo maschile per proteggere se stessa e la sua reputazione.
Oltre alla sua vita amorosa, Vernon Lee si dedicò appassionatamente alla sua carriera letteraria e all’attivismo sociale. Fu una sostenitrice dei diritti delle donne e dell’uguaglianza di genere, e scrisse numerosi saggi e articoli su questi temi. Trascorse gran parte della sua vita in Italia, ma viaggiò anche in altre parti d’Europa, tra cui la Germania, la Francia e l’Inghilterra. La sua esperienza di viaggio e l’esplorazione di diversi luoghi e culture influenzarono profondamente il suo lavoro, compreso il suo interesse per il concetto di “genius loci” che espresse nel suo libro “Genius Loci”.
Vernon Lee continua ad essere considerata una figura di spicco nella storia letteraria e un’icona per la sua audacia nel vivere la sua vita come desiderava, sfidando le convenzioni sociali dell’epoca. La sua eredità come scrittrice e come figura queer rimane un importante contributo alla cultura e all’arte. (chatGPT)