La nostra liquida quotidianità

Antonio Gallo
2 min readMar 5, 2021

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Un breve documento in 128 pagine: una presentazione, tre capitoli: la verità nascosta, il disastro dei vaccini, le figurine della pandemia. Nomi, cognomi, date ed eventi. A futura memoria della nostra liquida quotidianità.

Tutto sulla nostra pelle. Noi poveri mortali, giovani e vecchi, uomini e donne, ricchi e poveri siamo stati nelle mani di presunti responsabili i quali stanno ancora lì a governarci anche con un nuovo Premier.

Responsabili di non aver capito, non aver saputo agire ed operare, ancora al loro posto a continuare a sbagliare. Non c’era un piano perchè non lo avevano mai previsto. E se esisteva come è stato accertato, non era aggiornato ed era soltanto carta scritta senza valore. Migliaia di morti che si potevano evitare se si fosse seguito le indicazioni del piano pandemico secondo quando scriveva la Commissione Europea 15 anni fa:

“Una pandemia susciterà certamente numerose inquietudini nell’opinione pubblica, negli ambienti politici e nei mezzi di comunicazione e provocherà, per tutta la sua durata, e anche oltre, importanti limitazioni negli spostamenti, i limiti di assembramenti della popolazione, le difficoltà nel settore della distribuzione e l’eccessiva mortalità”.

Un piano che doveva ridurre, prevenire e contenere le conseguenze nefaste che ancora oggi, a distanza di un anno ancora siamo costretti a subire. Intendiamoci, non è che poi altrove, nel mondo le cose siamo andate per il meglio. Ma questo ragionamento non salva o scusa quanto è stato fatto se i risultati sono questi che abbiamo sotto gli occhi di tutti. Come al solito adesso la palla passerà alle commissioni di inchiesta, alla magistratura, alle indagini “a babbo morto” e a futura memoria rimarranno soltanto il ricordo del tempo perduto e dei danni subiti. Parte integrante della inevitabile ed infinita “liquidità quotidiana”.

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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