“La morte odora di resurrezione”

2 min readApr 19, 2025

Un verso che si trova nella sezione “Consapevolezza” della raccolta “Satura”, pubblicata da Eugenio Montale nel 1971, una raccolta importante nella produzione tarda di Montale, caratterizzata da un tono più ironico, narrativo e riflessivo rispetto alle sue opere precedenti come “Ossi di seppia” e “Le occasioni”.

In questa fase, la sua poesia si fa più colloquiale e affronta temi quotidiani, sociali e politici, senza però abbandonare la profondità esistenziale che lo ha sempre contraddistinto. Il verso citato ben si inserisce in questa fase, con la sua immagine concisa e potente che invita a una riflessione sulla ciclicità della vita e sulla speranza insita anche nella fine.

Paradosso e Ossimoro. L’accostamento di “morte” e “resurrezione” attraverso il verbo “odorare” crea un ossimoro sensoriale. La morte, tradizionalmente associata al decadimento e alla fine, viene qui percepita come portatrice di un profumo di rinascita. Questo spiazza il lettore e lo invita a considerare una prospettiva meno lineare e più ciclica dell’esistenza.

La Natura Ciclica della Vita. Il verso suggerisce che la morte non sia una fine assoluta, ma piuttosto una fase di transizione che prelude a una nuova forma di esistenza. Proprio come un seme deve “morire” sotto terra per germogliare in una nuova pianta, la morte potrebbe contenere in sé il potenziale per una successiva “resurrezione”, intesa non necessariamente in senso letterale o religioso, ma come trasformazione e rinnovamento.

Speranza e Trasformazione. Nonostante la crudezza della morte, il “profumo di resurrezione” introduce un elemento di speranza. Anche nel momento più buio e doloroso, si intravede la possibilità di un futuro, di una guarigione, di un nuovo inizio. La morte diventa così non solo la cessazione, ma anche la promessa di una metamorfosi.

Il Mistero dell’Oltre. Il verso tocca il mistero che avvolge la morte e ciò che potrebbe seguirla. L’odore, una percezione sensoriale immediata, suggerisce una presenza immanente della resurrezione all’interno stesso del processo di morte, pur rimanendo qualcosa di non completamente afferrabile o definibile.

Come spesso accade nella poesia di Montale, il significato può rimanere aperto all’interpretazione del lettore. La “resurrezione” potrebbe essere intesa in senso spirituale, come rinascita dell’anima; in senso metaforico, come superamento di una difficoltà o ritrovamento di un nuovo senso; o in senso più ampio, come parte del ciclo naturale della vita e della morte.

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Antonio Gallo
Antonio Gallo

Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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