Benvenuti nella mia identità digitale
La lettura di questa scheda identitaria va letta online. Cliccando sui link avrete accesso. Quando lasciai l’insegnamento, frequentai un corso online dell’Università di Londra, “Institute of Education”. Nella dissertazione finale coniai l’acronimo C.A.C. che sta per Connection → Access →Control. Se avete una connessione potete avere Accesso alla Rete e Controllare quello che volete. Cliccate sui link attivi sottolineati e avrete la mia identità digitale.
Sono un dinosauro digitale, ho imparato a leggere e scrivere nella tipografia di famiglia, nella antica Valle dei Sarrasti passeggiando con Kant. Originali o plagiari siamo romanzieri di noi stessi, così ho scritto in un libro che ho pubblicato in cartaceo, presente anche su Internet Archive
Navigo in Rete dai tempi del Commodore 64 e conosco la fatica di leggere. Se dovessi tirare le somme di tanti anni anni tra letture e scritture, mi sentirei di affermare anche il diritto di non leggere per contrastare quello di leggere. Forse tradirei il secolo di mio Padre, lui i libri non li scriveva, li “faceva”.
Lui era un compositore, uno stampatore, un legatore, aveva un cuore che era un libro. Io, a distanza di tanto tempo, mi sforzo di non essere un robot. Non posso fare a meno di esprimere il bisogno di pensare. Lo faccio in tutti gli spazi digitali che ho avuto modo di frequentare in questi ultimi decenni dopo che lasciai la scuola e l’insegnamento attivo.
Mi accorsi che ero entrato a far parte di un cervello globale. Sono sempre più convinto che noi siamo quello che leggiamo. Tra biblioteche e biblioterapie, esprimo la mia idea digitale nel mio blog tra Machiavelli e McLuhan. Si possono incontrare strani compagni di viaggio tra i libri..
La mia biblioteca digitale è su GoodReads, la mia quotidianità su Facebook e Twitter, dopo la scomparsa di G+ sono ritornato su MEDIUM. Le mie immagini sono su Pinterest.
Le mie “Publications”:
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
This identity card should be read online. By clicking on the links you will have access. When I left teaching, I attended an online course from the University of London, “Institute of Education”. In the final dissertation, I coined the acronym C.A.C. which stands for Connection → Access → Control. If you have a Connection, you can have network Access and Control what you want. Click on the active links underlined and you will have my digital identity.
I am a digital dinosaur, I learned to read and write in the family typography, in the Valley of the Ancient Peoples of Sarrasti, strolling with Kant. “Originals or plagiarists we are novelists of ourselves”, so I wrote in a book that I published on paper. You can download free from the Internet Archive. I have been surfing the Web since the time of the Commodore 64 and I am aware of the difficulties of reading. If I had to draw conclusions, after many years of reading and writing, I would also like to state “the right not to read”, in order to counteract “the right of reading”. Thinking this way, perhaps I betray my father’s century. He didn’t write books, he “made” them.
He was a type composer, a printer, a bookbinder, he had a heart that was a book. Today, after such a long time, I do not intend to become a robot. I can’t help expressing the need to think. I do this in all the digital spaces I have been able to attend in the last decades since I left school and active teaching.
I have realized that I have become part of a global brain. I am increasingly convinced that we are what we read. Among libraries and biblio terapies, I express my digital ideas in my blog between Machiavelli and McLuhan. We can meet strange journey companions among books … My digital library is on GoodReads, my daily life on Facebook and Twitter, after the disappearance of G + I returned to MEDIUM. My images are on Pinterest.
