La Filanda. In Memoriam …
Quando una foto fa la storia. Mio Padre mi raccontava che quando era ragazzo conobbe un ingegnere svizzero che lavorava ai motori che davano forza produttiva a questa fabbrica, una ex-filanda al centro di Sarno, oggi sede del supermercato Conad e del Liceo linguistico. Quelle chiare e fresche dolci acque che vedete scorrere fin dentro e sotto quel palazzo, da secoli formano una delle sorgenti del fiume Sarno ai piedi della collina del monte Saretto.
In fondo c’era una cascata con alcuni potenti motori che si accendevano sfruttando l’energia della caduta. Mi raccontava che tra i tanti lavori che fece in gioventù ci fu anche quello di aprire di mattina presto la porta che conduceva alla cabina e aiutare l’ingegnere a controllare i motori.
Mio Padre era nato in una famiglia di cinque fratelli e due sorelle, con un padre, mio nonno Michele, sarebbe diventato poi tipografo, tre figli avrebbero ereditato l’arte tipografica. Lui era un grande lettore sin da ragazzo, sarebbe perciò diventato un Tipografo. Tra le tante cose di avventure che mi raccontava, ne ricordo una che non saprei dire se è vera o fantasia.
Disse che l’ingegnere scomparve per un incidente tra i flutti della cascata e il suo corpo non venne mai ritrovato. Nelle notti d’inverno alcuni guardiani dicevano di sentire delle urla e lamenti provenienti dalle acque che oggi continuano a correre. Chissà se erano cose vere o sono cose nate soltanto dalla mia fantasia e da quella di mio Padre. Sempre figlio di un tipografo sono …
Ho scritto che una semplice foto può “fare la storia”. Non è soltanto un modo di dire. In effetti, questo imponente edificio, come altri nelle immediate vicinanze, posti nel cuore di Sarno, caratterizza il passato di un Paese che ha tutto il diritto di definirsi una Città.
Non a caso, un tempo non lontano, per le sue caratteristiche riferite, appunto, a questi edifici, Sarno veniva chiamata “la Birmingham del sud”. Con l’immagine di quell’acqua che continua a scorrere nelle vene del suo fiume, scrive la sua antica Storia, con la lettera maiuscola.
Una Storia comune per tanti suoi cittadini, intere generazioni che sono passate in quelle stanze, sale, saloni, officine, laboratori, “spazi” ripieni di macchine, sono diventati oggi aule scolastiche, studi e centri commerciali. Tutto scorre, passa e si trasforma, diventando memoria, “liquida” quanto si vuole, ma memoria vera.
Questo posto fu anche un ospedale. Al terzo piano, passò a miglior vita una persona che per me fu la più cara di tutti. Questo è proprio il tempo giusto per ricordarla. Mia MADRE finì la sua vita terrena al terzo piano di questo edificio che fu una filanda …