La candela a olio, il lucignolo e il nostro domani …

Antonio Gallo
3 min readOct 24, 2021

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Foto@angallo

Mia Nonna aveva una lampada a olio come questa nella foto. Olio e stoppino creavano la luce necessaria per affrontare la notte al termine della giornata. Dopo la recita del rosario, rigorosamente in latino, (non so quanto fosse maccheronico!), bisognava spegnerla per risparmiare sia l’olio che lo stoppino.

Ricordi di fanciullezza trascorsa tra i monti in Costa d’Amalfi quando dalla Valle delle Ferriere stentava ad arrivare la corrente elettrica al villaggio dove trascorrevo l’estate di un tempo mai perduto. Più di mezzo secolo fa.

Questo fatto mi è venuto in mente leggendo l’ampia intervista che Roberto Cingolani, Ministro per la Transizione Ecologica, ha concesso ad un settimanale, parlando del “nostro domani” e dell’ “inquinamento elettronico”.

Tra tante cose interessanti ha detto che “la nostra sopravvivenza è legata ad un filo doppio ai grandi agglomerati urbani dove si concentrano gran parte dei problemi legati alla catastrofe climatica…Le ricette per le città sostenibili non sono più sufficienti, urge passare alle azioni”.

Secondo lui sarà necessaria la cosidetta “sobrietà digitale” in considerazione del fatto che “i numeri sono importanti per capire che questa produce il 4% dell’anidride carbonica … Quando mando una mail di un megabite produco la Co2 di una lampadina da 60 watt accesa per 30 minuti”. Ha aggiunto poi convinto che le tecnologie “devono trovare il miglior compromesso tra il nostro stile di vita e l’impatto sull’ambiente”.

Quasi in contemporanea è apparsa su alcuni quotidiani nazionali una intera pagina di “consigli”, pubblicati a pagamento, in maniera controcorrente, nei quali si invitano i cittadini a documentarsi acquistando e leggendo alcuni libri su questi sensibili argomenti.

Si afferma che “non esiste alcuna crisi climatica”, ma c’è chi “terrorizza e promuove aumenti di tasse solo per prendersi il vostro denaro … perchè quella dell’energia dal sole e dal vento è una colossale illusione e senza energia nucleare non esiste alcuna transizione energetica”.

Si tratta di testimonianze scientifiche dimostrate da petizioni inviate all’ONU da scienziati, primo firmatario Ivar Giaever, premio Nobel per la fisica e da tanti altri i quali affermano che non esiste alcuna emergenza climatica, basta coi catastrofismi, l’energia dal sole è una illusione e che l’energia nucleare è l’unica opzione possibile per salvare il pianeta Terra.

Da dinosauro digitale quale mi considero, mi sento di dire che non mi basta soltanto la curiosità di sapere chi ha torto e chi ha ragione, chi è in buona fede e chi invece ci vuole fregare. Non mi è piaciuta di certo quello che ha detto in chiusura della sua intervista il ministro.

Alla domanda della giornalista dove gli piacerebbe abitare per il futuro, ha risposto testualmente: “Se fossi single, starei a Tokyo: ci ho vissuto molto bene da ragazzo. Altrimenti in Canada, in qualche parte silvana della regione dell’Alberta, o a Vancouver. Ho sempre amato i posti in cui posso sparier nel verde sulla mia mountain bike”. Se questo non è “snobismo”, ditemi voi cos’è. Io, in Costa d’Amalfi ci sono rimasto e ogni tanto vado a portare un fiore sulla tomba di mia Nonna

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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