La bandiera, il castello, la luna
Dei tre elementi che caratterizzano questa immagine, il meno visibile è quel puntino microscopico bianco, che è la luna, all’altezza del castello. Avrei potuto zoomare per ingrandire, si sarebbe persa l’imponenza del castello sulla roccia a scapito anche dell’altra metà di questo fantastico panorama in Costa d’Amalfi.
Sulla linea dell’orizzonte, come su di un palcoscenico marino, si affaccia l’incanto di Ravello. Una questione di identità con la quale mi confronto ogni giorno durante l’indispensabile, immancabile footing mattutino.
L’ambiente è quello del piccolo porto di Maiori, punto di arrivo e di partenza per migliaia di visitatori in ogni stagione dell’anno. Siamo in molti boomer mattinieri a ritrovarci tra lo sventolare di tutte le bandiere di benvenuto, al soffio del maestrale. In questa immagine ho inteso fermare la mia identità nello spazio e nel tempo.
Il Castello Miramare, chiamato anche “Castello Mezzacapo”, fu costruito per volere di un bizzarro marchese con quel cognome. Sorge a ridosso dell’antica Torre dell’Annunziata che ne è diventata parte e funge da ingresso principale. I suoi tre piani sono inseriti tra tre torri cilindriche a guglia conica agli spigoli della facciata e dietro l’edificio. È stato utilizzato negli anni ’60 come ristorante e balera.
Fa parte della mia memoria storica personale. Dopo il rito del matrimonio, nella Cattedrale di Amalfi, trascorremmo una serata danzante proprio in questo posto. Il Castello fa parte del Comune di Minori. Mia moglie ed io, nell’albergo di Villa Romana, passammo la prima notte di nozze per poi partire il giorno successivo per Londra. Tempo mai perduto, bensì ritrovato ogni giorno, a distanza di oltre mezzo secolo.
La bandiera è il secondo elemento caratterizzante di questa immagine. La bandiera italiana, come simbolo nazionale, mantiene un valore e una funzione significativi anche in un mondo sempre più globalizzato. In questo contesto, le bandiere non solo rappresentano identità nazionali, ma svolgono anche un ruolo cruciale nel promuovere valori di unità, cultura e appartenenza.
Il tricolore appare come la prima bandiera nella fila che si distende lungo il molo. Cosa sono le bandiere oggi, in un mondo sempre più globalizzato? Sono simboli di identità culturale e unità nazionale. Esse evocano sentimenti di orgoglio e appartenenza tra i cittadini, fungendo da rappresentazione visiva della storia e dei valori condivisi.
In un’epoca in cui le identità possono sembrare sfumate a causa della globalizzazione, la bandiera offre un punto di riferimento tangibile per le comunità nazionali diventate internazionali. Possono servire come strumenti di resistenza contro l’omogeneizzazione culturale, in un contesto globale in cui le culture sono minacciate dalla standardizzazione, il forte attaccamento a simboli nazionali come la bandiera nazionale può aiutare a preservare tradizioni e pratiche culturali locali.
Tutte le bandiere rappresentano valori e tradizioni locali che possono essere minacciati dalla standardizzazione culturale. Questo mosaico di simboli contribuisce a una comprensione più profonda della complessità dell’identità in un contesto globale. Esse non solo rappresentano la storia e i valori di una nazione, ma fungono anche da strumenti di coesione sociale e resistenza culturale. La bandiera italiana, con il suo ricco simbolismo e significato storico, rimane un potente emblema di unità e orgoglio per gli italiani nel contesto globale odierno.
Per me il simbolo tricolore ha un ricordo anche molto personale. Durante i cinque mesi che feci per il corso di allievo ufficiale di complemento a Foligno, nei vari servizi c’era anche quello della guardia alla bandiera. Tre ore di sentinella armata in un lungo corridoio che portava agli uffici del comandante della Scuola SAUSA di Foligno. 180 minuti che sembravano una eternità. Ricordo ancora il suono dei miei anfibi mentre camminavo in quei corridoi in difesa della Bandiera.
La luna è un simbolo ricco di significato e ha assunto diverse interpretazioni nel corso della storia, influenzando culture e tradizioni in tutto il mondo. La luna è frequentemente associata all’energia femminile e alla figura materna. Essa rappresenta la fertilità, la vita e la protezione, evocando l’immagine della Grande Madre. In molte culture è vista come un simbolo di intuizione, emozioni e stati d’animo, riflettendo la parte più profonda e sensibile dell’individuo.
A differenza del sole, che emette luce propria, la luna riflette la luce del sole, simboleggiando l’idea di ricezione piuttosto che di azione. Questo aspetto riflette l’idea di passività, accoglienza e introspezione. Essa rappresenta anche l’inconscio e i sogni, evocando il mondo dei sentimenti e delle emozioni. La luna è un simbolo complesso che racchiude significati legati alla femminilità, alla ciclicità della vita, al mistero e alla magia.
La sua presenza continua a ispirare artisti, poeti e pensatori in tutto il mondo, rappresentando una connessione profonda tra l’umanità e l’universo naturale. Il mio ricordo legato alla luna ha un sapore inglese. Ero in Inghilterra, studente della lingua, per mantenermi lavoravo come infermiere in un ospedale mentale. Erano i ruggenti anni sessanta. I Beatles, la minigonna, la rivoluzione sessuale, la pubblicazione del libro “L’amante di Lady Chatterly”, proibitissimo.
Ero riuscito ad avere una copia clandestina. Tentai di leggerla con una collega infermiera anche lei. Il suo nome era Josianne, una incredibile ragazza francese con la francetta alla Bardot. Sfogliavamo una sera d’estate le pagine del libro in un campo di grano poco distante dal college che entrambi frequentavamo. Alle nove di sera da quelle parti c’e ancora luce al tramonto. Io leggevo in inglese i brani bollenti, lei mi indicava la luna che faceva brillare i suoi raggi sul campo di grano nel quale c’eravamo imboscati.
Ripeteva “ la lune, la lune, regarde la lune … Au clair de la lune”. Canticchiava una canzone popolare francese che non conoscevo e della quale poi ne ho scoperto il senso. Risaliva al XVIII secolo, l’origine avvolta nel mistero, spesso attribuito a Jean-Baptiste Lully. La canzone è caratterizzata da un testo semplice e melodioso che racconta una situazione di ricerca e desiderio. Ma quella di Josianne era solo una via di fuga dai miei tentativi che avevano poco di poetico.
Il testo narra di un personaggio che chiede al suo amico Pierrot di prestargli una penna per scrivere un messaggio, poiché la sua candela è spenta e non ha fuoco. Questo semplice scambio si trasforma in un viaggio notturno, dove il protagonista cerca aiuto presso i vicini, evocando un’atmosfera di comunità e amicizia. La luna, presente nel titolo e nel testo, rappresenta non solo l’illuminazione fisica ma anche quella emotiva.
Essa incarna un senso di romanticismo e malinconia, riflettendo i sentimenti dei personaggi che cercano conforto e connessione in una notte buia. La melodia è dolce e nostalgica, contribuendo a creare un’atmosfera incantevole che accompagna la storia. La melodia che canticchiava Josianne era delicata e dolce. Era come in trance. Io pensavo altre cose. La ritenevo una francese strana, alcuni amici mi avevano avvertito. Ma io pensavo a lady Chatterly …