Intelligenza Artificiale e sostituzione dei lavoratori

Antonio Gallo
5 min readJan 20, 2024

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Foto@angallo

L’intelligenza artificiale (AI) è una tecnologia in rapida evoluzione che sta avendo un impatto significativo su diversi settori della società, tra cui il mercato del lavoro.

L’AI può essere utilizzata per automatizzare una vasta gamma di attività che attualmente vengono svolte dagli esseri umani, come la produzione, il servizio clienti, la diagnosi medica e l’analisi finanziaria.

Questo ha portato a preoccupazioni che l’AI possa portare alla sostituzione di un gran numero di posti di lavoro. Secondo un rapporto del McKinsey Global Institute, l’AI potrebbe automatizzare circa il 30% delle attività lavorative attuali.

Questo significa che circa 800 milioni di posti di lavoro potrebbero essere a rischio di sostituzione da parte dell’AI nei prossimi decenni. Tuttavia, è importante notare che l’AI non è in grado di sostituire completamente l’intelligenza e la creatività umana. L’AI è ancora una tecnologia in fase di sviluppo e ha dei limiti. Ad esempio, l’AI ha difficoltà a svolgere attività che richiedono una comprensione del contesto o dell’empatia.

Inoltre, l’AI può anche creare nuovi posti di lavoro. Ad esempio, l’AI richiederà nuovi sviluppatori, tecnici e operatori. Inoltre, l’AI può creare nuovi prodotti e servizi che richiederanno nuovi lavoratori per produrli e distribuirli.

In definitiva, l’impatto dell’AI sul mercato del lavoro è ancora incerto. Tuttavia, è chiaro che l’AI avrà un impatto significativo sul modo in cui lavoriamo.

Ecco alcuni esempi di come l’AI sta già sostituendo i lavoratori:

Nella produzione: i robot stanno sostituendo i lavoratori nelle fabbriche per attività come l’assemblaggio, la saldatura e la verniciatura.
Nel servizio clienti: i chatbot e l’IA conversazionale stanno sostituendo i lavoratori nell’assistenza clienti per attività come la risposta alle domande, la risoluzione dei problemi e la vendita di prodotti.
Nella diagnosi medica: l’AI sta iniziando a sostituire i medici in attività come la lettura di radiografie e la diagnosi di malattie.
Nell’analisi finanziaria: l’AI sta iniziando a sostituire i banchieri d’investimento in attività come la valutazione dei rischi e la gestione dei portafogli.

Ecco alcuni esempi di come l’AI sta creando nuovi posti di lavoro:

Nello sviluppo dell’IA: l’industria dell’IA sta creando nuovi posti di lavoro per sviluppatori, ricercatori e tecnici.
Nell’assistenza all’IA: l’industria dell’IA sta creando nuovi posti di lavoro per persone che aiutano gli utenti a utilizzare l’IA.
Nei prodotti e servizi basati sull’IA: l’industria dell’IA sta creando nuovi posti di lavoro per la produzione e la distribuzione di prodotti e servizi basati sull’IA.

Per affrontare l’impatto dell’AI sul mercato del lavoro, è importante che i lavoratori si preparino per il cambiamento. Questo significa sviluppare nuove competenze e abilità che saranno richieste in un’economia basata sull’AI.

I governi possono anche svolgere un ruolo importante nel sostenere i lavoratori che sono a rischio di sostituzione da parte dell’AI. Questo può essere fatto attraverso programmi di formazione e riqualificazione, nonché attraverso politiche sociali che proteggono i lavoratori che perdono il lavoro.

Nel 2023 il settore tecnologico USA ha licenziato 240.000 persone, infrangendo il record del 2001: la speranza per il nuovo anno era che questa mattanza si fermasse, ma iniziamo male. Nelle prime due settimane del 2024 ben 30 aziende hanno annunciato ulteriori tagli, lasciando a casa 4066 persone. Di nuovo i tagli riguardano aziende piccole e grandi, dall’intelligenza artificiale ai videogiochi alla robotica: non si salva nessuno.

Un caso deprimente è quello di Duolingo, applicativo che magari avete usato per imparare una lingua straniera o aiutarvi per le traduzioni. Come tante aziende digitali, questa ha circa 700 dipendenti e migliaia di collaboratori a contratto. Ha iniziato l’estate scorsa a lasciare a casa scrittori e traduttori, eliminando il 10% della forza lavoro a fine 2023, e continuando anche ora coi tagli.

Il caso mi deprime perché va contro quello che ho sempre predicato in questa rubrica: l’intelligenza artificiale deve essere adottata per aumentare la produttività e qualità del lavoro della persona, non per sostituirla. Invece questi prenditori hanno pensato male di cacciare dei professionisti sostituendoli con LLM, e chiedendo ai superstiti di limitarsi a correggere gli errori fatti dal robot. Immaginate di essere un traduttore, che per anni ha preso un testo ed ha reso gli stessi concetti, passaggi logici, emozioni in un’altra lingua. Oggi vi chiedono qualcosa di demotivante e difficile: dovete leggere il testo originale, esaminare la traduzione fatta dal LLM, e correggerla.

Non serve molta fantasia per capire che la correzione sia facilmente preda di un altro robot; quindi, anche l’esser sopravvissuti al taglio di personale non dura a lungo. La miopia di quest’azienda ha le gambe corte: è già ben evidente il calo della qualità delle traduzioni, ed i clienti protestano. Nel 2023 Duolingo era cresciuta del 50% a 83 milioni di clienti, chiudendo l’anno con $523 milioni di ricavi e triplicando il suo valore in borsa. Adesso vediamo se le lamentele si traducono in un calo del fatturato.

In ogni caso, il vero colpevole dei tagli di organico in America non è l’intelligenza artificiale usata per sostituire personale, quanto il lavoro da remoto che si rivela un boomerang per chi vive in paesi benestanti. Se prima del Covid le multinazionali digitali avevano centinaia di softwaristi in ufficio, oggi quegli edifici sono occupati al 20%, col settore immobiliare sta per andare in crisi. Fino a quando resiste il rapporto umano, avere un collega a qualche ora di distanza non è un problema: continui a lavorare con lui quasi come quando eravate assieme. Ma mese dopo mese, la mancanza delle chiacchierate al caffè, la gente che non si fa più vedere in video, la rotazione di colleghi nuovi, annullano quel rapporto diretto.

A quel punto si guarda la differenza di costo tra lo sviluppatore che chiede $100 all’ora a Seattle, quello che ne chiede $15 all’ora in Spagna, e quello che in Pakistan lavora benissimo per $3 al giorno, è bravo e non si fa problemi a esser disponibile nella tua stessa fascia oraria. Questi sono numeri veri, e la differenza tra $800, $120 e $3 al giorno è notevole. Anche per chi ha colto al balzo l’opportunità di fare il nomade digitale, andando a sviluppare software sulle spiagge pugliesi, portoghesi o tailandesi a stipendi moderati, questa corsa al ribasso diventa difficile da gestire.

Le multinazionali guidate dai CEO con la felpa, che hanno già valutazioni di borsa stratosferiche, continuano a massimizzare i loro profitti, con buona pace dello stakeholder capitalism che riempie l’aria rarefatta di Davos. Per chi inizia oggi la carriera nel digitale, è quindi di massima importanza comprendere queste tendenze e puntare ad attività che non possano essere sostituite da robot o colleghi del terzo mondo.

Roberto Dolci, 20 gennaio 2024, ZAFFERANO News

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Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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