Il tarlo …

Antonio Gallo
3 min readSep 17, 2024

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La lettura ha sempre avuto molti nemici. Uno in particolare mi ha recentemente attaccato. Non il tarlo della lettura che ho sin dalla nascita, eredità di famiglia. Mi riferisco al tarlo vero, quello animale. Per secoli il tarlo della lettura è stato sempre cartaceo. Oggi a questo tipo di tarlo si è affiancato il tarlo digitale.

Non sono la stessa cosa. Il tarlo digitale “tarla” chi legge in maniera diversa. Questa foto risale a dieci anni fa. Avevo tra le mani un libro pubblicato da una piattaforma dedicata ai libri che ho poi abbandonato, ma ancora in vita, che pubblicò quel libro. Il titolo parla chiaro ed è sempre attuale. Sono continuamente “tarlato” sia in cartaceo che in digitale.

Ma cos’è un tarlo innanzitutto ? E’ un coleottero la cui larva si nutre di legno, scavando gallerie all’interno del materiale, indebolendolo progressivamente. Esistono diverse specie di tarli, ognuna con caratteristiche diverse e preferenze per tipi di legno specifici.

Il ciclo vitale del tarlo comprende più fasi: uovo, larva, pupa e adulto. La larva è la fase più dannosa, in quanto è durante questo stadio che si nutre del legno.

La parola “tarlo” ha origini etimologiche che risalgono al latino. Essa deriva dal termine latino “teredo”, che indicava un verme marino noto per nutrirsi di legno. In italiano, il termine è stato adattato per riferirsi a insetti xilofagi, come gli anobi, che danneggiano il legno.

Inoltre, si trova una connessione con il latino “tarmes” e il termine classico “tărmu(m)”, che significa “tarma”, evidenziando ulteriormente la relazione tra il tarlo e i vermi o insetti che rovinano i materiali lignei.

Giorni fa mia moglie mi ha costretto a liberarci di uno scaffale di legno per i libri che un falegname mi fece nello studio. Da diverso tempo, da tanti buchini quasi invisibili, filtrava una sottile polvere, piccoli fori rotondi. Un chiaro segnale di infestazione. Polvere fine sotto i mobili. Mia moglie era esasperata.

Lei sosteneva, addirittura, di sentire anche dei leggeri rumori provenire dal legno infestato, causati dalle larve che scavano le gallerie. Avrebbero attaccato anche i libri. Me ne sono liberato ed è arrivata una scaffalatura in ferro via Amazon. Made in China, ovviamente. Spero che non esistano tarli in ferro, magari cinesi! Ma torniamo in argomento.

La lettura, sia essa cartacea che digitale, ha subìto trasformazioni significative nel corso dei secoli, influenzando il modo in cui gli individui si approcciano ai testi. Il “tarlo della lettura” si manifesta in modi diversi a seconda del supporto utilizzato. La lettura cartacea offre un’esperienza sensoriale unica: il tatto delle pagine, l’odore della carta e l’atto fisico di sfogliare un libro sono elementi che molti lettori apprezzano.

Questa modalità di lettura favorisce una maggiore immersione e concentrazione. Studi dimostrano che i lettori tendono a ricordare meglio i dettagli e a comprendere più profondamente i testi quando leggono su carta rispetto ai dispositivi digitali.

Al contrario, la lettura digitale è spesso accompagnata da distrazioni. I dispositivi come smartphone e tablet possono interrompere l’esperienza di lettura con notifiche e contenuti multimediali che distolgono l’attenzione dal testo principale. Inoltre, la navigazione tra collegamenti ipertestuali e altre funzioni interattive può portare a una lettura più superficiale.

Le risultanze dei due tipi di lettura sono differenti: i libri cartacei invitano a una fruizione lineare e strutturata, mentre i libri digitali offrono la possibilità di interazione immediata e accesso a informazioni supplementari. Tuttavia, questa interattività può anche ridurre la capacità di concentrazione e comprensione profonda.

Le nuove tecnologie hanno modificato le abitudini, specialmente tra i giovani. Sebbene la lettura su schermi sia diventata comune, molti ragazzi continuano a preferire i libri cartacei per motivi come il desiderio di disintossicazione digitale e il comfort visivo. La pandemia ha accelerato l’adozione della lettura digitale in ambito educativo, ma ci sono preoccupazioni riguardo alla sua efficacia rispetto ai materiali stampati.

Mentre il tarlo della lettura cartacea ha una lunga storia caratterizzata da un’interazione profonda e sensoriale con il testo, il tarlo digitale introduce nuove dinamiche che possono arricchire o impoverire l’esperienza di lettura. Entrambi i formati hanno i loro vantaggi e svantaggi, e la scelta tra carta e digitale dipende dalle preferenze personali e dal contesto in cui avviene la lettura. Io continuo ad essere “tarlato”

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Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.