Il sapere quantico. L’idea fissa del sapere umano

Antonio Gallo
9 min readMar 22, 2024

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Apprendimento quantico. Libera il genio che è in te

Posseggo questo libro ha oltre una trentina di anni. Non si finisce mai di apprendere, non si finisce mai di ricordare. Questo libro, anche se appartiene ad un’altra epoca, (1989) pre-internet, ha la sua importanza in quanto colloca al centro il “genio” del soggetto che pensa e che è in ognuno di noi. Non che io mi sia mai sentito un “genio”, intendiamoci, ma è che ogni essere umano aspira ad esserlo.

L’apprendimento è un processo naturale che gli esseri umani hanno fin dalla nascita. Nella vita comunitaria, l’apprendimento è diviso in due: formale e informale. Possiamo trovare l’apprendimento che si forma attraverso l’istruzione formale nelle scuole dal livello elementare a quello terziario. L’istruzione formale è accompagnata da un certificato sotto forma di diploma come prova che una persona ha padroneggiato un determinato campo di conoscenza. Con un diploma, una persona può cercare un lavoro che corrisponda alle conoscenze acquisite.

L’istruzione informale può essere ottenuta invece, attraverso l’apprendimento indipendente (autodidatta) o con l’aiuto di un mentore/insegnante. La differenza è che l’istruzione informale non prevede prove fisiche di idoneità come diplomi e così via.

Col passare del tempo, la scienza con le sue scoperte, continua a svilupparsi e comincia a dividersi in diverse categorie. Questa divisione dei campi scientifici ha fatto sì che esistano molti tipi di campi e specializzazione, soprattutto per l’istruzione di livello terziario. Ciò ha il suo impatto sugli studenti che sono sempre più confusi dal numero di materie che devono padroneggiare.

Ci sono modi per aggirare questo fenomeno. Vale a dire il metodo di apprendimento moderno, un insieme di metodi e filosofie di apprendimento che si sono dimostrati efficaci per tutte le età. L’apprendimento quantistico affonda le sue radici negli sforzi del dottor Georgi Lezanov, un educatore bulgaro che ha sperimentato quella che lui chiamava “suggestologia” o ‘suggestopedia’.

Conobbi questa disciplina quando fui assistente borsista all’I.U.O. il noto istituto universitario Orientale di Napoli. Dalla letteratura inglese del settecento ero passato ad occuparmi di linguistica generalità comparativa. Era arrivata la tecnologia programmata col sistema video audio attivo comparativo. L’algoritmo digitale bussava alle porte.

Il principio è che i suggerimenti possono influenzare sicuramente l’esito di una situazione di apprendimento e ogni dettaglio fornisce un suggerimento positivo o negativo. La strategia di apprendimento di “Quantum Learning” è quella di cambiare la percezione che l’apprendimento sia una necessità.

Un altro metodo utilizzato nell’apprendimento quantistico consiste nel dare agli studenti lo spazio per esprimersi in base al proprio stile di apprendimento. La modalità di apprendimento è lo stile di una persona. Le modalità di apprendimento sono visive, uditive e cinestetiche.
Gli studenti visivi preferiscono vedere le lezioni che vogliono imparare. Quelli uditivi preferiscono ascoltare le lezioni che stanno imparando. Gli studenti cinestetici preferiscono muoversi mentre imparano o dimostrano ciò che stanno imparando.

Con questa modalità di apprendimento, agli studenti può essere affidato il compito di raccontare il processo della pioggia in 3 modi, e scegliere quello a cui sono interessati. Ad esempio, gli studenti visivi possono raccontarlo attraverso illustrazioni di immagini, gli studenti uditivi possono raccontarlo direttamente davanti alla classe e gli studenti cinestetici possono dimostrarlo utilizzando ausili visivi.

Se l’apprendimento viene reso così interessante, è possibile ottenere un processo di apprendimento veloce e divertente. Questo è un esempio del divertente ed entusiasmante metodo di apprendimento “Quantum Learning” che può suggerire agli studenti di pensare che l’apprendimento non è una necessità, ma una possibilità.

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A distanza di tanti anni, con l’arrivo della moderna tecnologia digitale, il termine “quantum learning” viene ad avere nuove e diverse interpretazioni aggiuntive, a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Ecco una panoramica delle due principali interpretazioni associate al termine.

A. Quantum Learning come Integration of Quantum Computing and Machine Learning (Integrazione di calcolo quantistico e apprendimento automatico). In questo contesto, il “quantum learning” si riferisce all’integrazione delle tecnologie di calcolo quantistico con l’apprendimento automatico (machine learning) tradizionale.

L’idea è quella di utilizzare i principi e le proprietà della meccanica quantistica per migliorare le prestazioni degli algoritmi di apprendimento automatico. Ad esempio, i computer quantistici potrebbero essere utilizzati per eseguire calcoli più complessi e risolvere problemi di ottimizzazione che sono difficili per i computer classici. Inoltre, gli algoritmi di machine learning potrebbero essere adattati per sfruttare le caratteristiche del calcolo quantistico, come la sovrapposizione e l’entanglement, al fine di migliorare la velocità e l’efficienza delle analisi di grandi quantità di dati.

B. Quantum Learning come Apprendimento basato sulla teoria quantistica:
In un’altra interpretazione, il “quantum learning” si riferisce a un approccio all’apprendimento e all’insegnamento che si basa sulle teorie e i principi della fisica quantistica. Secondo questa prospettiva, si sostiene che il modo in cui apprendiamo e acquisiamo conoscenze può essere modellato utilizzando concetti come la sovrapposizione, l’entanglement e la misurazione quantistica. L’idea è quella di applicare i principi della fisica quantistica al processo di apprendimento, ad esempio sfruttando la teoria dei campi quantistici o la teoria dell’informazione quantistica per sviluppare nuove metodologie di insegnamento e strategie di studio.

È importante notare che entrambe le interpretazioni del “quantum learning” sono ancora in fase di sviluppo e non sono ancora ampiamente adottate o completamente comprese. Tuttavia, la ricerca e lo sviluppo in entrambe le aree stanno progredendo rapidamente e potrebbero portare a importanti innovazioni nel campo dell’apprendimento automatico e dell’istruzione.

Come potrebbe l’applicazione dei principi della fisica quantistica nel processo di apprendimento influenzare l’istruzione tradizionale?

L’applicazione dei principi della fisica quantistica nel processo di apprendimento potrebbe avere diverse implicazioni per l’istruzione tradizionale. Di seguito sono riportati alcuni potenziali effetti che potrebbero derivare da tale applicazione:

Approccio più flessibile all’apprendimento: L’applicazione dei principi della fisica quantistica potrebbe portare a un approccio più flessibile all’apprendimento, in cui gli studenti possono essere esposti a più concetti o idee contemporaneamente. Questo potrebbe essere realizzato sfruttando la sovrapposizione quantistica, che consente di considerare diverse possibilità simultaneamente. Gli studenti potrebbero quindi esplorare diverse strade di pensiero e affrontare problemi complessi in modo più creativo.

Concetti non lineari: La fisica quantistica può introdurre concetti non lineari nell’apprendimento, in cui la conoscenza non è organizzata in modo gerarchico o lineare. Questo potrebbe consentire un’organizzazione più flessibile delle informazioni, consentendo agli studenti di creare connessioni tra concetti in modi non convenzionali. Potrebbe anche favorire un’approccio più olistico all’apprendimento, in cui le parti sono intrecciate e influenzano reciprocamente.

Maggiore coinvolgimento emotivo: L’entanglement quantistico potrebbe essere utilizzato per creare un maggiore coinvolgimento emotivo nell’apprendimento. Gli studenti potrebbero essere incoraggiati a connettersi emotivamente con i concetti e le idee che stanno studiando, aumentando così la motivazione e l’interesse. Questo potrebbe favorire una maggiore partecipazione attiva e un apprendimento più profondo.

Superamento dei limiti computazionali: L’utilizzo dei computer quantistici potrebbe consentire di superare i limiti computazionali attuali e risolvere problemi complessi in modo più efficiente. Ciò potrebbe influenzare l’istruzione fornendo strumenti più potenti per l’analisi dei dati, la modellazione dei processi di apprendimento e l’individuazione di modelli nascosti. Ad esempio, l’apprendimento automatico quantistico potrebbe consentire di affrontare problemi di classificazione o di ottimizzazione su larga scala in modo più rapido ed efficiente.

Nuovi modelli di insegnamento: L’applicazione dei principi della fisica quantistica potrebbe portare a nuovi modelli di insegnamento basati su concetti come la sovrapposizione, l’entanglement e la misurazione quantistica. Questi modelli potrebbero essere progettati per stimolare l’interazione tra gli studenti, favorire l’esplorazione creativa e incoraggiare l’assunzione di rischi intellettuali.

È importante sottolineare che molte di queste idee sono ancora in fase di sviluppo e richiedono ulteriori ricerche e sperimentazioni per essere pienamente comprese e integrate nell’istruzione tradizionale. Tuttavia, l’applicazione dei principi della fisica quantistica potrebbe aprire nuove prospettive e opportunità per migliorare il processo di apprendimento e l’esperienza educativa.

Il termine “quanti” si riferisce a particelle fondamentali chiamate fotoni, che sono i mediatori delle interazioni elettromagnetiche. I fotoni sono particelle senza massa che si muovono alla velocità della luce e hanno proprietà sia di particella che di onda. Tuttavia, se stai facendo riferimento al termine “quanto” in senso più generale, potrebbe essere utilizzato per riferirsi a una quantità discreta o individuale di qualcosa. In questo caso, il numero di quanti dipenderebbe dal contesto specifico in cui viene utilizzato il termine.

In quali contesti potrebbe essere utilizzato il termine “quanto” per riferirsi a una quantità discreta?

Il termine “quanto” può essere utilizzato in vari contesti per riferirsi a una quantità discreta. Ecco alcuni esempi:

Meccanica quantistica: In fisica, il termine “quanto” viene utilizzato per riferirsi a un’unità discreta di energia chiamata “quanto di energia” o “quanto”. Secondo la teoria quantistica, l’energia degli stati fisici è quantizzata, il che significa che può essere misurata solo in multipli interi di una certa quantità fondamentale.

Economia: In economia, il termine “quanto” può essere utilizzato per riferirsi a una quantità specifica di un bene o di una merce. Ad esempio, si può parlare di “quanto di produzione” o “quanto di domanda” per indicare la quantità prodotta o richiesta di un determinato bene.

Matematica: In matematica, il termine “quanto” può essere utilizzato per riferirsi a una quantità discreta o specifica di qualcosa. Ad esempio, si può parlare di “quanto di incremento” per indicare la dimensione di un passo o di un intervallo specifico.

Informatica: In informatica, il termine “quanto” può essere utilizzato per riferirsi a una quantità discreta di tempo di elaborazione o di memoria. Ad esempio, si può parlare di “quanto di tempo di CPU” per indicare l’unità minima di tempo assegnata a un processo o di “quanto di memoria” per indicare la dimensione di una cella di memoria.

Questi sono solo alcuni esempi di contesti in cui il termine “quanto” può essere utilizzato per riferirsi a una quantità discreta. Tuttavia, l’uso del termine può variare a seconda del contesto specifico in cui viene utilizzato.

Si può parlare di un pensiero quantico?

Sì, il concetto di “pensiero quantico” è stato introdotto nel contesto della filosofia e della psicologia per esplorare l’applicazione dei principi della meccanica quantistica alla coscienza, alla percezione e alla mente umana.

Nella meccanica quantistica, si considera che le particelle subatomiche abbiano proprietà che possono esistere in più stati simultaneamente, fino a quando non vengono osservate o misurate. Questo concetto è noto come sovrapposizione quantistica. Alcuni studiosi hanno cercato di estendere questi principi ai fenomeni della coscienza e del pensiero umano, suggerendo che la mente umana potrebbe operare in uno stato di sovrapposizione, in cui più stati mentali o percettivi possono coesistere fino a quando non vengono “osservati” o “misurati” attraverso un atto di attenzione o consapevolezza.

Tuttavia, è importante notare che il concetto di “pensiero quantico” è oggetto di dibattito e critica all’interno delle comunità scientifiche e filosofiche. Molti scienziati e filosofi ritengono che i principi della meccanica quantistica siano specifici del mondo microscopico delle particelle subatomiche e che non siano direttamente applicabili al funzionamento della mente umana o ai processi cognitivi complessi.

In definitiva, sebbene il concetto di “pensiero quantico” possa essere interessante dal punto di vista filosofico e speculativo, non esiste ancora un consenso scientifico sulla sua validità e applicazione effettiva nello studio della mente umana.

Il concetto di “pensiero quantico” è stato oggetto di interesse e dibattito in vari ambiti, tra cui la filosofia della mente, la psicologia e persino la spiritualità. Tuttavia, è importante sottolineare che il termine “pensiero quantico” viene spesso utilizzato in modo metaforico o analogico, piuttosto che riferito a una teoria scientifica ben definita.

Nel contesto della filosofia della mente, alcuni teorici hanno cercato di applicare i principi della meccanica quantistica alla coscienza e al pensiero umano. Ad esempio, si è suggerito che la mente umana potrebbe operare secondo i principi della sovrapposizione e dell’entanglement quantistico, in cui più stati mentali o prospettive possono coesistere contemporaneamente. Questa prospettiva potrebbe implicare che la mente umana non segue necessariamente una logica classica e che il pensiero potrebbe essere caratterizzato da una certa incertezza o indeterminazione.

Tuttavia, è importante notare che questa prospettiva è altamente speculativa e non ha ancora ricevuto un sostegno scientifico o empirico significativo. La mente umana è un fenomeno estremamente complesso e il funzionamento dei processi mentali non può essere spiegato esclusivamente attraverso i principi della meccanica quantistica.

Nella psicologia, il concetto di “pensiero quantico” è stato talvolta utilizzato per esplorare fenomeni come la creatività, l’intuizione e la percezione. Alcuni ricercatori hanno suggerito che questi processi potrebbero essere influenzati da principi simili a quelli della sovrapposizione e dell’entanglement, in cui diverse informazioni o prospettive si combinano in modo non lineare per generare nuove idee o comprensioni.

Tuttavia, anche in questo caso, queste prospettive sono oggetto di dibattito e richiedono ulteriori ricerche empiriche per essere confermate o confutate. La psicologia cognitiva e la neuroscienza cognitiva continuano a indagare sui meccanismi sottostanti alla creatività e ad altri processi cognitivi complessi, senza fare riferimento esplicito ai principi della meccanica quantistica.

Il concetto di “pensiero quantico” è affascinante ma controverso. Mentre alcune persone trovano utile utilizzare metafore e analogie tratte dalla meccanica quantistica per descrivere aspetti del pensiero umano, le applicazioni concrete e scientificamente valide di tali principi alla mente umana rimangono ancora oggetto di ricerca e dibattito.

Mi ricordo un tempo, di quando il medico di famiglia aggiungeva sulla ricetta delle prescrizioni la sigla q.b. che stava per “quanto basta”. Il farmacista che eseguiva la prescrizione lo ricordava al paziente: quanto basta!

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Antonio Gallo
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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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