Il pianeta Terra è “invaso” da se stesso: “overtourism”
Una delle parole chiave dell’estate 2024 è “overtourism”, che si riferisce al fenomeno del sovraffollamento turistico. Questo termine descrive una situazione in cui il numero di turisti in una località supera la capacità di accoglienza, causando problemi economici, sociali e ambientali. La O.M.T, Organizzazione Mondiale del Turismo prevede che entro il 2030 il flusso di turisti supererà i 2 miliardi, evidenziando la crescita esponenziale di questo fenomeno.
L’overtourism non è solo un problema di affollamento; è legato anche a dinamiche più complesse come l’aumento dei costi abitativi nelle città turistiche. Ad esempio, a Barcellona, i prezzi delle case sono aumentati drasticamente, rendendo difficile per i residenti mantenere la propria abitazione. Questo fenomeno è spesso accompagnato da un turismo di tipo “mordi e fuggi”, dove i visitatori non si impegnano con la comunità locale, ma piuttosto consumano risorse senza lasciare un impatto positivo.
In Italia, il termine “overtourism” è stato accolto e utilizzato per descrivere le sfide che molte città affrontano a causa dell’eccessivo afflusso di turisti. È stato introdotto nel linguaggio comune nel 2017 e ha guadagnato popolarità, diventando sinonimo di una crisi che richiede soluzioni innovative e un maggiore protagonismo delle comunità locali per gestire l’impatto del turismo.
L’overtourism rappresenta un tema cruciale nel dibattito contemporaneo sul turismo sostenibile, richiedendo un approccio equilibrato che consideri sia le esigenze dei turisti che quelle delle comunità locali. Ridurre l’overtourism senza danneggiare l’economia locale è una sfida complessa che richiede un approccio strategico e multifocale. Ecco alcune misure chiave che possono essere adottate per ridurre l’overtourism:
Destagionalizzazione del turismo: Promuovere visite durante periodi meno affollati può aiutare a distribuire il flusso turistico nel tempo. Incentivare il turismo in bassa stagione permette di alleviare la pressione sulle infrastrutture e migliorare l’esperienza complessiva dei visitatori.
Creazione di itinerari alternativi: Sviluppare percorsi turistici che includano attrazioni meno conosciute può ridurre la concentrazione di turisti in luoghi già saturi. Questo approccio non solo distribuisce il flusso, ma offre anche opportunità economiche a comunità meno visitate.
Regolamentazione dell’accesso alle aree più affollate: Implementare limiti al numero di visitatori in luoghi particolarmente vulnerabili può preservare l’integrità culturale e ambientale, garantendo al contempo un’esperienza di qualità per i turisti.
Educazione e sensibilizzazione: Informare i turisti sull’importanza di un comportamento responsabile e rispettoso nei confronti delle comunità locali e dell’ambiente è fondamentale. Iniziative di educazione possono migliorare le interazioni tra turisti e residenti.
Coinvolgimento delle comunità locali: È essenziale che le comunità siano parte attiva nella pianificazione turistica. Coinvolgere i residenti nella creazione di esperienze turistiche può garantire che i benefici economici del turismo siano distribuiti equamente e che le loro esigenze siano rispettate.
Sviluppo di politiche turistiche sostenibili: Le amministrazioni locali devono adottare politiche che promuovano un turismo sostenibile, bilanciando le esigenze economiche con la protezione dell’ambiente e della qualità della vita dei residenti. Ciò include la revisione delle normative sugli affitti brevi e la gestione dei flussi turistici.
Affrontare l’overtourism richiede un approccio integrato che consideri le esigenze di turisti e residenti. Implementando strategie che promuovono un turismo più sostenibile e responsabile, è possibile ridurre l’impatto negativo del sovraffollamento turistico, contribuendo al contempo alla vitalità economica delle comunità locali.
L’overtourism ha gravi conseguenze sociali sulle comunità locali, minando la loro qualità di vita e l’identità dei luoghi. Ecco alcuni degli impatti più significativi:
Aumento dei prezzi degli affitti e gentrificazione
L’afflusso massiccio di turisti e l’espansione di piattaforme come Airbnb portano a un aumento spropositato dei prezzi degli affitti nelle zone turistiche. Molti residenti non possono più permettersi di vivere nei loro quartieri, costretti a spostarsi in periferia o a lasciare la città. Questo fenomeno, noto come gentrificazione, cambia profondamente la composizione sociale delle comunità locali.
Perdita di autenticità e identità dei luoghi
I centri storici si trasformano in “parchi a tema” per turisti, con negozi locali sostituiti da catene internazionali e un’offerta commerciale orientata al turismo mordi e fuggi. Questo snatura l’identità dei quartieri, privandoli della loro autenticità e del senso di appartenenza dei residenti.
Conflitti tra turisti e residenti
La percezione di un turismo “di troppo” da parte degli abitanti genera tensioni e conflitti. I residenti si sentono invasi e devono adattare le proprie attività quotidiane ai flussi di visitatori. Proteste e manifestazioni contro l’overtourism sono sempre più frequenti nelle destinazioni più colpite.
Stress e disagio per i residenti
L’eccessiva pressione turistica causa stress e disagio psicologico per i residenti. Sentirsi estranei nella propria città, non poter più godere degli spazi pubblici e subire disagi come traffico e rumore ha un impatto negativo sul benessere e sulla qualità della vita.
Perdita di coesione sociale
L’overtourism può indebolire il tessuto sociale delle comunità locali. La sostituzione di residenti con turisti e il cambiamento della composizione sociale dei quartieri rendono più difficile mantenere legami e relazioni di vicinato. Questo indebolisce il senso di comunità e la coesione sociale.
L’overtourism mina profondamente la sostenibilità sociale delle destinazioni turistiche, costringendo le comunità locali a subire gravi conseguenze sulla loro vita quotidiana e sulla loro identità. Una gestione più attenta e sostenibile del turismo è necessaria per preservare il benessere e la qualità della vita dei residenti.