Il “piacere” del simbolo …
Le torri di Bologna, svettanti nel cuore della città, sono un esempio emblematico di come le architetture possano assumere un valore simbolico ben oltre la loro funzione originaria. Edificate tra il XII e il XIII secolo dalle famiglie nobili bolognesi come simbolo di potere e prestigio, queste torri medievali raccontano una storia di lotte intestine, di ricchezza e di ascesa sociale. La loro stessa altezza, in un contesto urbano ancora privo di edifici elevati, rappresentava la forza e l’influenza delle famiglie che le avevano commissionate.
La Torre degli Asinelli, con i suoi 97 metri, svetta ancora oggi come un monito della potenza della famiglia che la eresse. Nel corso dei secoli, le torri di Bologna si sono trasformate in un simbolo riconosciuto a livello internazionale, identificando la città stessa. La loro immagine è presente innumerevoli opere d’arte, souvenir e cartoline, diventando un elemento imprescindibile dell’identità bolognese.
Le torri sono testimoni silenziose di un’epoca passata, di un periodo di turbolenze e di fervore che ha plasmato la città di Bologna. La loro presenza evoca un’atmosfera di Medioevo, di cavalieri e di dame, di lotte per il potere e di conquiste. Oltre alle torri, esistono innumerevoli esempi di simboli che gli esseri umani associano a oggetti, animali o luoghi.
La colomba bianca: simbolo di pace
Il leone: simbolo di coraggio e forza
L’aquila: simbolo di libertà e potere
L’anello: simbolo di amore e fedeltà
La croce: simbolo di cristianesimo e di fede
Il colore rosso: simbolo di passione, amore e pericolo
Il numero sette: simbolo di fortuna e completezza.
Questi simboli, radicati nella cultura e nella storia umana, assumono un significato profondo e universale, influenzando il modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda. Sono un esempio emblematico di come le cose inanimate possano assumere un valore simbolico che va ben oltre la loro funzione pratica.
Esse rappresentano un importante punto di riferimento, un simbolo di storia, tradizione e identità. Attraverso i simboli, gli oggetti quotidiani assumono un valore che va oltre la loro funzione pratica. Una bandiera non è solo un pezzo di stoffa, ma arriva a rappresentare interi popoli e nazioni.
Spesso sono i simboli a cementificare il senso di appartenenza a una comunità. Pensiamo all’importanza dell’inno e dello stemma di una squadra di calcio per i suoi tifosi. Nella storia, gli esseri umani hanno ricavato simboli anche dagli elementi della natura, come l’acqua o il fuoco, che finiscono per incarnare valori universali.
La religione poi ha attribuito un fortissimo valore simbolico a oggetti sacri come la croce, utilizzati per rappresentare concetti trascendenti. I simboli sono una componente fondamentale delle società umane perché consentono di veicolare idee e sentimenti collettivi tramite segni condivisi, rafforzando così i legami sociali.
La bandiera nazionale: simboleggia l’identità e l’unità di una nazione. Lo stemma: rappresenta le tradizioni ed i valori di famiglie, enti o istituzioni. La croce: nel cristianesimo simboleggia il sacrificio di Cristo, ma anche speranza e salvezza. Il cuore: nell’immaginario collettivo simboleggia l’amore e l’affetto. La colomba: per le principali religioni monoteiste è il simbolo dello Spirito Santo e della pace. La mela: nella cultura occidentale è legata al peccato originale e alla conoscenza. La mano con pollice e mignolo alzati: è universalmente riconosciuto come gesto di vittoria. Il quadrato, il cerchio, la linea: forme geometriche basilari dal profondo significato simbolico in molte culture. La ruota: simboleggia il moto e il progresso in molte civiltà antiche. Il serpente: in tante mitologie assume valenze positive come la rinascita ma anche negative legate al male. Il pugno chiuso e il palmo della mano aperta in alto propongono idee che sono diventate ideologie.
Voi che idea vi siete fatta, oltre quelle che ho espresso? Io sulla torre della Garisenda ne conosco una che ricorre in molte narrazioni “calde” nelle quali emerge il “piacere del simbolo” …