Il più matto di tutti …

Antonio Gallo
3 min readSep 20, 2022

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21 SETTEMBRE 1452 nasce Girolamo Savonarola. Religioso, politico e predicatore (1452–1498) Un frate contro tutti a Firenze, 1497. Certamente il più matto di tutti, così come si possono leggere i matti in ALMAMATTO. Chi è tua madre, popolo cristiano? Una donna, la Chiesa, piena di misericordia e carità. Ma non oggi!

«Le poppe con le quali lattava ognuno, erano il vecchio e il nuovo testamento; le belle mani erano opere piene di carità. […] Le poppe ora sono tutte guaste: non si dà più latte, non ci è più odore di santi; ella è diventata una leonessa. La donna è diventata leonessa rapace e crudele degli altri animali. La leonessa è molto lasciva, così ora vediamo ogni cosa piena di lascivia».

L’attacco feroce a preti, prelati e principi tutti è l’ennesimo di una lunga serie di prediche urlate dal pulpito dal frate domenicano Girolamo Savonarola.

Poco più che ventenne il predicatore ha già visto «gli stupri, gli adulteri, le ruberie, la superbia, l’idolatria, il turpiloquio, tutta la violenza di una società che ha perduto ogni capacità di bene», da quel momento la sua lotta al potere ecclesiastico e politico sarà acerrima.

Quando nel 1490 viene chiamato a Firenze, inizia ad avere seguito e simpatizzanti tra i poveri e i nemici della Signoria fiorentina. Arrivano le prime ammonizioni da parte di Lorenzo il Magnifico, ma il predicatore, che sostiene di avere il dono della profezia, annuncia sciagure e flagelli e non si sottomette al potere politico né a quello pontificio. Quando viene eletto papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia), è guerra aperta.

Savonarola mira, con sincera passione, a riformare l’ordine dei domenicani, per trasformarlo in un effettivo ordine mendicante, e anche a moderare il potere della Signoria a Firenze: si mette, in pratica, contro tutti.

Il papa lo invita a Roma, ma Girolamo declina l’invito («Non voglio cappelli […] voglio quello che hai dato ai tuoi santi: la morte. Un cappello rosso, ma di sangue, voglio!»). Viene accusato di eresia e falsa profezia. Il 7 febbraio del 1497 organizza il «falò delle vanità», per dare alle fiamme oggetti d’arte, dipinti di soggetto pagano, gioielli, suppellettili preziose, vestiti lussuosi. Le sue prediche contro i vizi della Chiesa continuano con crescente violenza e la sua fine è vicina.

Alla cattura, particolarmente cruenta, seguiranno la carcerazione, la tortura e la condanna a morte: Savonarola viene impiccato e messo al rogo insieme a due confratelli in piazza della Signoria. La mattina dopo la piazza viene coperta di fiori e ancora oggi, il 23 maggio, la Fiorita ricorda l’orrido martirio. Il peccato era nei suoi occhi su qualunque cosa si posassero. Ha cercato il martirio e alla fine l’ha trovato.

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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