Il “nulla eterno” come ossimoro

Antonio Gallo
2 min readNov 14, 2023

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Foto@angallo
Ugo Foscolo

“Il nulla eterno”. A prima vista, potremmo considerare questo concetto come un ossimoro, un’apparente contraddizione in termini. Tuttavia, se ci addentriamo nella complessità del discorso, potremmo scoprire che le apparenze possono ingannare. Per iniziare, dobbiamo comprendere cosa intendiamo con “nulla”. Il nulla può essere inteso come l’assenza di tutto, una condizione in cui non esiste alcuna forma di materia, energia o coscienza. È l’opposto assoluto dell’essere, una sorta di vuoto primordiale.

L’eternità, d’altra parte, è un concetto che si riferisce a una durata infinita nel tempo, senza inizio né fine. È un’idea che supera i confini della nostra comprensione e che sfida la nostra concezione lineare del tempo.
Quando combiniamo questi due concetti, otteniamo il “nulla eterno”, un’entità che non solo manca di contenuto, ma che è anche priva di qualsiasi principio o fine temporale. In apparenza, sembra un paradosso irrisolvibile.

Tuttavia, alcune correnti filosofiche e scientifiche hanno cercato di affrontare questa apparente contraddizione. Ad esempio, nella teoria quantistica, il vuoto quantistico è considerato uno stato di bassa energia, ma non completamente privo di attività. Secondo la teoria delle stringhe, potrebbe esserci un multiverso in cui il nulla eterno è solo una delle infinite possibilità.

Alcuni filosofi hanno considerato il nulla eterno come una sorta di condizione metafisica primordiale da cui tutto può emergere. Secondo questa prospettiva, il nulla eterno potrebbe essere la matrice da cui si sviluppano le forme, le energie e le coscienze. Questa riflessione sul nulla eterno ci spinge a interrogarci sulle nostre stesse limitazioni cognitive.

Forse il nostro linguaggio e la nostra capacità di concepire il mondo sono intrinsecamente legati alla nostra esperienza umana e alla nostra percezione del tempo. Potrebbe essere che il “nulla eterno” sia semplicemente al di là delle nostre capacità concettuali.

L’ossimoro del “nulla eterno” ci invita a esplorare le profondità del pensiero umano e ad abbracciare l’incertezza che risiede nelle questioni più profonde della filosofia e della scienza. Mentre cerchiamo di comprendere l’incomprensibile, potremmo scoprire nuove prospettive che ci aiutino a superare le apparenze e ad abbracciare la complessità del mondo che ci circonda. Siamo in un’altra dimensione a noi preclusa.

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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