Il “matto del giorno”

Antonio Gallo
3 min readOct 9, 2021

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John Lennon

L’icona del rock’n’roll: «Help! I need somebody, / Help! not just anybody […] I’m not so self assured […] Help me if you can, I’m feeling down» (Aiuto! Ho bisogno di qualcuno, non di uno qualunque, non mi sento per niente sicuro di me, aiutami, se puoi, sto male). C’è un’esplicita richiesta, nelle parole di John Lennon.

Siamo nel 1965, nel pieno della Beatlemania: i quattro di Liverpool sono impegnati in estenuanti tour, nelle riprese di film e documentari, nelle attività delle sale di registrazione. John dichiara però che, ai tempi in cui scrive Help!, «era ingrassato e in stato di depressione»; pensa questa canzone con un ritmo lento, come una ballata, ma viene convinto ad accelerarne i tempi e il pezzo ha un successo planetario.

«Il dolore più grande è non essere desiderati, renderti conto che i tuoi genitori non hanno bisogno di te quando tu hai bisogno di loro. Questa mancanza di amore è entrata nei miei occhi e nella mia mente».

John Lennon nasce il 9 ottobre 1940 a Liverpool, ha soli 5 anni quando il padre lascia la famiglia e 6 quando la zia Mimi lo prende con sé, ritenendo la madre irresponsabile. A 17 anni perde la madre una seconda volta, uccisa in un incidente stradale.

Nel 1970, incontra lo psicoterapeuta Arthur Janov, teorizza teorizzatore della «terapia dell’urlo primario», mai riconosciuta dalla scienza ufficiale: il cantante diventa suo paziente e affronta il tema della morte della madre, che secondo il terapeuta è la causa delle sue paure e della sua profonda insicurezza.

Da questo incontro nasce Mother, un brano solista che si apre con il rintocco di campane a morte e si chiude con la ripetizione di due invocazioni, gridate da una voce rotta che è, al tempo stesso, lamento, urlo, pianto disperato: «Mama don’t go / Daddy come home» (Mamma, non andartene, papà torna a casa).

Lo scioglimento della band più famosa del mondo, la crisi matrimoniale con Yoko Ono, che suggerisce al marito di iniziare una storia con la loro segretaria e che, secondo lui, lo caccia di casa, danno il via al «lost weekend», come lo definisce Lennon: diciotto mesi nel buio assoluto, passati tra clamorose sbronze, uso di sostanze e comportamenti oltraggiosi. A questo periodo seguono, tuttavia, momenti di prolifica creatività, così come di fatto è accaduto per tutto l’arco della sua vita, spezzata a 40 anni dal folle gesto di uno squilibrato, che gli spara alla schiena cinque colpi di pistola.

La morte violenta l’ha trasformato in martire. Il mito chiede sempre un prezzo.

“Almamatto. Un matto al giorno. 365 tipi strani (+1) che hanno cambiato il mondo” by Giampietro Savuto

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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