Il “diallele” moderno era anche di Cartesio che è nato oggi
Ragionamento circolare, ovvero il tentativo di stabilire una conclusione per mezzo di una proposizione che è essa stessa dipendente dalla conclusione. Chi la sostiene tenta di dimostrarlo.
Il gatto ha la coda. Io non ho la coda. Io non sono un gatto.
Dal latino post-classico diallelus (in diallelus modus) dal greco ellenistico διάλληλος (in τρόπος διάλληλος ragionamento in un cerchio) dal greco antico δι ‘ἀλλήλων, attraverso o per mezzo l’uno dell’altro.
Le linee diallele si distinguono dalle linee parallele perché le prime si incrociano. Un pedante matematico noterà che ogni coppia di linee non parallele si incrocia da qualche parte, rendendo così il termine diallele in qualche modo ridondante. Tuttavia, è continuato in biologia per un programma di allevamento di animali che produce ogni possibile incrocio.
Fu usato per la prima volta in questo senso dal biologo danese Johannes Schmidt, in un documento del 1919 intitolato “Studi razziali nei pesci”, che spiegava il metodo così: “Con un certo numero di trote eseguo quelli che ho chiamato incroci dialleli. Consiste in questo che ogni femmina è accoppiata a ciascun maschio.“
A differenza di molti animali da esperimento, almeno quei pesci si stavano divertendo. Il relativo fenomeno di “diallelus” deriva dalla stessa radice greca, che significa “attraverso o per mezzo l’uno dell’altro”, ma in questo caso si riferisce al ragionamento circolare: il tentativo di stabilire un’idea facendo appello a un’altra, e viceversa contemporaneamente.
Alcuni filosofi dicono che, poiché ogni idea dipende da qualcos’altro, il nostro intero sistema di pensiero potrebbe essere un grande diallelo. Confutare tale scetticismo corrosivo era uno degli obiettivi primari, se non uno ormai ampiamente accettato con successo, del filosofo René Descartes, che morì questo giorno 11 febbraio nel 1650.
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11 February
Diallelus Lines that are diallel are distinguished from lines that are parallel because the former cross. A mathematical pedant will note that every pair of non-parallel lines will cross somewhere, thus rendering the term diallel somewhat redundant. It has persisted in biology, though, for a programme of breeding that produces every possible cross-breed. It was first used in this sense by the Danish biologist Johannes Schmidt, in a 1919 paper entitled ‘Racial Studies in Fishes’, which explained the method thus: ‘With a number of trout I perform what I have called diallel crossings. It consists in this that each female is paired with each male.’ Unlike many experimental animals, at least those fish were having a good time. The related phenomenon of diallelus comes from the same Greek root, meaning ‘through or by means of one another’, but in this case it refers to circular reasoning: the attempt to establish one idea by appeal to another, and vice versa simultaneously. Some philosophers say that, because every idea depends for support on something else, our whole system of thought might be one great diallelus. To refute such corrosive scepticism was one of the primary aims, if not one now widely accepted as successful, of the philosopher René Descartes, who died on this day in 1650.