Il delfino e l’inquieto destino

Antonio Gallo
2 min readJun 23, 2024

Il delfino di Giorgio Caproni (1919–1990) è una poesia che rappresenta il rapporto tra l’uomo e Dio. Il delfino, che “balza” e appartiene tutto al mare, simboleggia la presenza di Dio che “appare e scompare”, come un “acrobata” ilare e giocoso. Il delfino è l’emblema dell’ ”altro” che l’uomo cerca “con affanno”, ma che si diverte a fondere la “negazione” (il tuffo subacqueo) con l’ ”affermazione” (il volo elegante). La poesia di Caproni è come una “grande battaglia con Dio”, in cui il poeta cerca di comprendere dove si nasconda e dove si riveli la presenza divina. Attraverso l’immagine del delfino, il poeta suggerisce che Dio accompagna la vita di ogni uomo, talvolta scomparendo e talvolta riapparendo, ma sempre pronto a esortarci ad abbracciare pienamente la vita. La poesia si collega al concetto dell’ “inquieto destino” che caratterizza tutti gli uomini in diversi modi. Il delfino è come “l’emblema dell’Altro che cerchiamo con affanno”, rappresentando l’inquietudine umana. Simboleggia la manifestazione e il nascondersi di Dio, che “appare e scompare” come un “acrobata ilare”. La poesia è stata definita “una grande battaglia con Dio”, in cui il poeta cerca di comprendere dove si nasconda e dove si riveli. I versi sono caratterizzati da uno “spirito inquieto” nella sua ricerca di un “bene perduto o forse solo nascosto”. Il poeta affronta con coraggio i drammi e le necessità dell’esistenza, senza rinchiudersi in…

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Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.