Il credo e l’amore di un prete nel cuore dell’Africa
Nel “mare magnum” di libri, sia cartacei che digitali, nei quali mi piace navigare, le cosidette “coincidenze significative” possono essere sempre dietro l’angolo. Potete chiamarla anche “serendipità”, vale a dire la fortuna, il piacere di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una “cosa” non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. Il termine fu coniato in inglese (serendipity) da Horace Walpole nel XVIII secolo e rientra pertanto nel novero delle parole d’autore.
Il libro di cui sto per scrivere parla di una parola tanto antica quanto difficile, alla quale si lega inesorabilmente: “Amore” e “Credo”. Entrambe sono collegate ad un Uomo, un sacerdote, da poco scomparso, alla memoria del quale il libro è dedicato.
L’ha curato Pasquale Califano una persona alla quale sono legato in vari modi e di cui non posso qui fare a meno di parlare, anche se brevemente. Per amore di contesto.
Siamo stati compagni di Scuola Media nella città di Sarno, nella Valle dei Sarrasti, nell’immediato dopoguerra, ormai un secolo ed un millennio fa. Lui arrivava in bicicletta da San Marzano. Apparteniamo entrambi, quindi, ad un’altra epoca. Ho avuto modo di scriverne, in varie occasioni, siamo dei “dinosauri”. Ma la “cosa” non finisce qui.
Qui continua la serie di lunghe coincidenze. La figlia di Pasquale, diventato poi “prof “, ha sposato mio figlio, dopo che anche io sono diventato “prof” e dopo che i due giovani avevano frequentato la medesima scuola.
Come ben si sa, San Marzano sul Sarno è un’attiva e laboriosa cittadina nella Valle dei Sarrasti, il prof. Pasquale Califano ci vive dopo di essere stato preside di Scuola Media. Siamo ormai una famiglia e condividiamo nuove esperienze e vecchi ricordi.
Il libro di cui intendo qui parlare riguarda alcune delle sue memorie legate alla persona della quale, insieme ad altri del paese, ha voluto conservare il ricordo, stampandole in forma di riflessioni e preghiere. Qui compare, accanto alle due parole che ho citato innanzi “Amore” e “Credo”, la terza legata ad una persona, un “Prete”, scomparso di recente.
A questo sacerdote il libro è dedicato. Anzi, il volume contiene la traccia non solo del suo Amore e del suo Credo, ma anche della Missione che ha svolto per circa trenta anni in questo paese. Pasquale Califano scrive nella sua presentazione che il libro è “la terapia giusta” di lettura per ogni momento della nostra esistenza.
Chi sa leggere nella maniera ideale, sa bene che dietro ogni libro c’è la risposta ai cinque fondamentali interrogativi che chi scrive propone ed offre al lettore. “Chi, cosa, quando, dove, perchè” sono interrogativi ai quali chi scrive sa di non poter dare risposte che ingannano chi legge. Questo libro costruito sulle tre parole a cui ho fatto cenno, dà le risposte giuste.
Il “prete” risponde al “chi” con il suo esempio; il suo operato risponde al “cosa”; gli anni trascorsi testimoniano il “quando”, il paese al “dove”. L’ultimo, importante, decisivo interrogativo, la risposta al “perchè”, è il messaggio che il “monsignore” ha lasciato ai suoi fedeli. Resta da dare il “senso” a tutto questo. Il senso del libro lo ritroviamo nello scopo ultimo che si sono prefissi i promotori del libro.
Il ricavato della vendita del libro andrà alla realizzazione di una cappella in una chiesa in un paese africano, lo stato del Burkina Faso. Concludo questo post con un’ultima, piccola, solo in apparente coincidenza, se dico che proprio quando Pasquale mi donava il suo libro, stavo scrivendo un post sul mio nuovo libro online “La Poesia del Mondo”. Lo si può leggere in maniera gratuita qui al link. Il credo e l’amore di un prete nel cuore dell’Africa.