Il colore della memoria di Rossana
Una vita è “spesa” soltanto se “macchiata”. Così scrive nelle sue “conclusioni” l’autrice di questo libro che ho appena finito di leggere con grande interesse.
Me lo sono fatto arrivare da Amazon, incuriosito non soltanto dal titolo, ma anche dal rapporto che intrattengo da tempo, anche via social, con chi l’ha scritto.
Il verbo usato ha un valore tutto suo: “spendere la vita”, per poi “macchiare” la sua pagina in maniera significativa, non è da tutti. Rossana De Filippo lo fa in un modo forte e personale.
Dieci racconti nei quali il colore rosso è il “personaggio” principale. Lei li definisce “parautobiografici”, ma non sai davvero, nel suo raccontare, dove finisce la realtà e inizia la fantasia.
Nella “macchia” della sua scrittura, il trionfo del rosso è certo. Un colore primario e vivace che si trova nell’intervallo spettrale tra l’arancione e il viola. Una tonalità calda e accattivante che attira l’attenzione e suscita emozioni forti.
Il rosso rappresenta per lei la passione, l’amore, la forza, l’energia e la rabbia. Se la conosci, la guardi, la osservi, dal vivo o in fotografia, Rossana è rossa di nome e di fatto.
Non vi svelo il contenuto dei suoi racconti, il lettore potrà trovarci di tutto e di più: la carne e il diavolo, l’amore e il dolore, la croce e l’alfabeto, il divano e il treno, il rosso e il nero (senza Stendhal).
Ma, sopratutto, la tipica atmosfera paesana che si vive a Sarno, in quella misteriosa ed antica Valle che porta il nome dei Sarrasti. Il “rosso” di cui parla Rossana viene spesso utilizzato in contesti che richiedono un’alta visibilità, da lei tanto voluta.
Un colore molto popolare nell’abbigliamento, nel design di interni e nella pubblicità, ma anche nella culinaria. Non ho capito se il rosso è considerato da lei un colore fortunato e propizio. Temo che possa essere associato da lei al pericolo o alla negatività.
Il rosso, di fatto, è il colore tradizionale del matrimonio e della festa, ma può essere legato inevitabilmente al sangue, da lei sempre temuto, alla guerra o alla passione. Il rosso fa aumentare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, creando un senso di eccitazione e attivazione.
Sono molte le situazioni di questo genere nei suoi racconti. Un colore potente e versatile che può rappresentare molte cose e anche diverse, in base al contesto culturale e situazionale in cui viene utilizzato.
Un colore profondo rosso associato al sesso, al potere, all’autorità, alla ricchezza, se sfumato diventa rosa chiaro e può rappresentare la dolcezza, l’innocenza e la femminilità.
Che dire poi del rosso in natura, nelle festività, nella malattia, in cucina, nella carne sia cotta che cruda. Rossana ne verifica non solo la gamma delle sfumature, ma ne assapora anche i gusti, i piaceri e li fa diventare ricordi senza mai farci sapere se sono memorie o fantasie.
Nella sua bio l’autrice dice che, oltre che insegnare, cura anche l’annuario della scuola dove lavora. Chi legge il suo libro non può che augurarle una lunga vita di memorie, sempre più colorate, da tanti colori quanti sono quelli del successo.