I libri sono un pericolo d’incendio. “Bruciali tutti e poi brucia le ceneri”
19 ottobre 1953: settant’anni dalla pubblicazione. Nel 1953 il visionario autore Ray Bradbury (1920–2012) pubblicava un romanzo che avrebbe segnato profondamente la letteratura distopica e la nostra comprensione della libertà e della censura: Fahrenheit 451. Con il suo messaggio critico, avvincente e atemporale, questo libro è diventato un classico della narrativa e una pietra miliare della cultura contemporanea.
In occasione del settantesimo anniversario dalla pubblicazione, Mondadori porta in libreria una nuova edizione nella collana Oscar Cult. Oltre a Fahrenheit 451, questa ardente versione rinnovata anche nella veste grafica comprende un’appendice contenente i due racconti preparatori che, come un vero e proprio banco di prova, hanno portato alla scrittura dell’amato romanzo: Molto dopo mezzanotte e Il pompiere.
“Era un piacere bruciare tutto. Era un piacere particolare veder le cose divorate, annerite, trasformate. Quando prendeva la bocchetta di ottone, il gran serpente che sputava cherosene velenoso sul mondo, il sangue gli batteva alle tempie e le sue mani diventavano quelle di un fantastico direttore che esegue le sinfonie della fiamma e dell’incendio per ridurre in brandelli le rovine carbonizzate della storia.”
La nuova edizione di Fahrenheit 451: tra design contemporaneo e performatività. Ho riletto il libro e lo trovo sempre unico. Certamente Ray Bradbury conosceva Faust, in tutte le sue rappresentazioni storiche e letterarie. Io conobbi quello dell’inglese Marlowe al tempo dei miei studi universitari ed ebbi modo di confrontarlo con la figura di Montag.
Se si è un amante del romanzo o un nuovo lettore interessato a scoprire la storia straordinaria racchiusa tra le pagine di Fahrenheit 451 questa riedizione speciale del romanzo di Bradbury offre un’opportunità unica per calarsi ancora più profondamente nel mondo del pompiere Montag.
Tra cartacei e digitali, sono molti i miei libri, forse troppi, forse pochi, dipende da chi li ama, li colleziona, li conta e magari trova anche il tempo, la forza e l’intelletto per leggerli. Lecito chiedersi a che serve collezionare tanti libri, per i molti anni vissuti, tramandati da padre in figlio, da nonno a nipote.
Poi, per uno scherzo del destino o magari del diavolo, è proprio il caso di dirlo, ti capita tra le mani un libro che hai letto tanto tempo fa, facendolo studiare anche a chi forse non era ancora pronto a a leggerlo e comprenderlo.
Mi riferisco alla “Tragica Storia della Vita e Morte del Dottor Faust” scritta in forma tragica e poetica da quel poeta bandito e straordinario avventuriero che fu Christopher Marlowe. Il dramma narra la storia di Faust, uno studioso così avido di sapere da non accontentarsi del sapere accademico, della medicina e della teologia, avventurandosi nel campo della magia nera.
Siccome la ricerca autonoma e libera della verità (la filosofia o la scienza) era stata da sempre in contraddizione con la teologia dogmatica, che invece reclama obbedienza (si pensi ad Adamo, ad Icaro o a Prometeo), Faust assume le sembianze di un negromante, perché poco più che stregoni venivano visti gli scienziati ed i filosofi della natura nell’epoca dei conflitti religiosi in Europa.
Dopo aver compiuto un’invocazione nel suo studio, gli appare il diavolo Mefistofele con il quale stipula un patto: Faust avrà la conoscenza ed i servizi del servo di Lucifero per 24 anni, dopo i quali il diavolo avrà la sua anima. A questo punto, Faust prova un momento di liberazione che assomiglia ad un desiderio sconfinato d’onnipotenza.
Tuttavia, sebbene egli faccia grandi progetti per il proprio immediato futuro, e sebbene sogni di utilizzare le abilità acquisite per ottenere potere e gloria, riesce solo a compiere piccoli atti di bassa levatura.
Durante tutta l’opera, Faust viene continuamente consigliato da due angeli, uno buono e uno malvagio, simboleggianti i due lati della natura umana. Nell’ultima ora della sua esistenza, Faust dà vita al famoso soliloquio, nel quale l’opera raggiunge un altissimo livello di poesia.
Questo brano l’ho proposto per anni a tanti miei giovani studenti illudendomi di trasmettere loro non solo l’importanza della conoscenza della lingua inglese, mio obiettivo primario al tempo, ma anche la passione per la lettura e la conoscenza.Ecco, “leggere” significa “conoscere”, l’ho imparato a spese mie col tempo.
Oggi, che scopro di avere accumulato una notevole quantità sia di letture che di tempo, avverto, come Faust, questo grave peso che diventa sempre più un fardello. I libri sono tanti. Infiniti sono quelli scritti nel corso dei secoli. Chissà quanti ne dovrei ancora leggere, che non ho letto e che non potrei mai farlo. E allora, rileggo questo brano della “dannazione” e mi chiedo se non arriverò anche io a imprecare come il dottor Faust: “brucerò i miei libri!”.
Intendiamoci, non ho fatto nessun patto con nessuno, e non intendo farne. Potrei liquidare il tutto consolandomi con Qohelet il quale, oltre tremila anni fa, chiudeva il suo canto lamentandosi che si scrivevano troppi libri e che tutto era “nebbia”, ma non risolverei il problema.
Interverrebbe Montag e salverebbe tutto. La storia di Montag è un viaggio verso l’illuminazione, che rappresenta la lotta dell’individuo per affermare la propria identità e il proprio pensiero critico in un mondo che cerca di soffocarli. Una riflessione profonda sulla censura, sulla manipolazione culturale e sulla lotta per la conoscenza.
È proprio con queste pagine che Bradbury getta le basi per la storia di Guy Montag e del suo ruolo come pompiere incaricato di bruciare i libri. E proprio queste pagine, insieme a Fahrenheit 451, forniscono una visione unica del processo creativo dell’autore e offrono un’opportunità di analisi approfondita per coloro che desiderano esplorare le origini e lo sviluppo di questo cult.
Ray Bradbury, Waukegan, Illinois, 1920 — Los Angeles 2012. Narratore e sceneggiatore cinematografico, ha rinnovato il genere fantascientifico. Fra le sue opere, oltre al celeberrimo Fahrenheit 451 (1953), Addio all’estate, L’Albero di Halloween, Il cimitero dei folli, Constance contro tutti, Cronache marziane, Il popolo dell’autunno, Tangerine e Viaggiatore nel tempo.