Ho sognato un mostro, ma ero sveglio

Antonio Gallo
5 min readNov 22, 2023

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“Il sogno” un dipinto di Andrew Wyeth (1917–2009) uno dei maggiori pittori realisti americani

Ho un sogno. Una frase che sentiamo spesso dire in questi tempi di magra in cui anche i sogni sembra ci siano stati rubati. Da chi? Inutile dire. Ognuno conosce i suoi ladri. I “politici”, innanzi tutto, i quali sanno sempre come fare, da che tempo è tempo. Le cose sono sempre andate così. C’è anche chi, occupandosi sempre di politica, è riuscito ad uscire vivo dalla politica ed invecchiarci, oppure chi invece è finito appeso ad un distributore di benzina. Perchè anche Lui fu un giornalista che iniziò a sognare, e far sognare milioni di persone, occupandosi di politica. Tutto, come si sa, è relativo, checché se ne dica.

Se le cose stanno così, difficile dire quale sia il più eluso ed abusato dei canonici “comandamenti”. Non ci resta che sognare. Io spero che qualche sogno sia ancora possibile se non farlo oggi, almeno sperare di farlo domani, per chi è giovane. Come quello, ad esempio, di potere dare una risposta a quel bambino che ho sentito chiedere qualche giorno fa alla sua mamma: “Cos’è il cancro?” Poter rispondere: “Era una brutta malattia, un tempo, oggi non più.” Come è stato per la poliomelite, ricordate Sabin?

Ma andiamo per ordine. Diamo una una lista ai miei possibili/impossibili sogni. Ad una certa età si cerca la sintesi e un filo conduttore, che non ci faccia uscire fuori di testa. Ecco, ho deciso. I miei sogni sono solo dieci. Come i classici “comandamenti”.

Sogno che ci sia un solo Dio nel quale tutti possano credere. Per chi decide di credere, quante religioni ci sono? Ce ne sono diverse. Impossibile contarle. Tra quelle del passato e quelle del presente c’è la possibilità di smarrirsi sia nell’anima che nel corpo. Avere tra le mani una enciclopedia delle religioni è una esperienza, lasciatemelo dire, poco spirituale. Si finisce per non credere. Ma ce ne sono diverse anche per chi non crede.

Sogno che il suo nome non venga nominato invano. Avete notato quante volte il nome di Dio viene nominato? In tutte le sue implicazioni Lui è sempre presente, minacciato, invocato, comunque nominato senza che ce ne sia la necessità. E’ vero che ci sono religioni in cui è vietato fare il suo nome. Ce ne sono altre, però, dove la sua immagine viene decisamente proposta in tutte le salse. Inaccettabile!

Sogno che nel calendario degli uomini ci possano essere feste eguali per tutti. Le feste degli uomini sono state sempre collegate alla religione. Per questa ragione sono diventate necessarie, per rinnovare il legame che unisce gli uomini al trascendente. Come rinnovano gli uomini questo legame? Nelle maniere più assurde: flaggellandosi, facendo volare angeli umani, rincorrendo animali, mettendo su spettacoli davvero poco edificanti. Tutto in nome di un dio.

Sogno che tutti abbiano un padre ed una madre da amare e onorare. Mi sembra naturale che si debba rispettare sia il padre che la madre, anche se al giorno d’oggi diventa sempre più difficile capire chi sia il padre e la madre. Possono addirittura essercene più di uno o una. Il che complica le cose. Onorare il padre e la madre significa onorare la famiglia. Quale famiglia? Allargata, allungata, trasversale, incrociata, infrociata, nucleare, mononucleare?

Sogno che nessun uomo uccida un altro uomo per nessuna ragione.
Un divieto questo che dai tempi di Caino non viene mai disatteso. Si uccide non solo in maniera tradizionale, come ad esempio con le guerre, ma anche in altri modi sofisticati e scientifici, senza che nessuno se ne curi. Basta sentire un telegiornale e i morti ammazzati quotidiani sono sempre alla ribalta.

Sogno che nessun atto umano sia fatto contro la sua vera natura.
Questa faccenda della natura è il mistero dei misteri. Tutti ne facciamo parte, tutti la tradiamo, giorno dopo giorno. Ricordate il grande poeta che la chiamò “matrigna”? Lui ce l’aveva con lei perché l’aveva fatto in quel modo. Oggi molti stanno cercando di sfondare il muro del suo mistero. Quando lo faranno, genereranno “mostri”.

Sogno che nessuno rubi. Questa faccenda del rubare poi sembra essere lo sport non solo nazionale ma internazional-planetario. Un verbo dalle vaste dimensioni semantiche. Tra il rubare una mela e rubare il futuro c’è di mezzo l’universo insondabile dell’animo umano portato ad impossessarsi di quello che non è suo. Abbondano i codici civili e penali, i tribunali e le costituzioni. Non basteranno mai a fermare l’uomo che ruba.

Sogno che tutti dicano la verità. Tutti dicono di conoscere la verità o almeno di poterla possedere, dimostrarla, amministrarla. Non ci credete. Mentono sapendo di mentire. Marco Aurelio ha lasciato scritto “Tutto quello che sentiamo è un’opinione, non un fatto. Tutto quello che vediamo è una prospettiva, non la verità”. Bacone soggiunse: “La verità è così difficile da definire che talvolta ci vuole la fantasia per farla plausibile”. Ecco, credo di non potere dire meglio in proposito.

Sogno che ognuno abbia la propria donna e ogni donna il proprio uomo.
Nel mondo di oggi non dovrebbero esserci problemi per quanto riguarda questo sogno. Il desiderio di “avere”, forse è meglio usare un altro verbo, “trovare” un uomo o una donna non è cosa difficile. La scelta, come anche le opportunità non mancano, sono forse anche troppe. Ci si trova, ci si piglia, ci si lascia come ci piace e ci aggrada. Negli abbinamenti più liberi e trasversali. Un sogno realizzabilissimo.

Sogno che nessuno desideri quello che non è suo e non gli appartiene.
Un tempo si parlava di “roba d’altri”. Oggi, in un mondo che è diventato un mercato globale, tutto si può vendere e comprare. Di conseguenza i desideri si moltiplicano a velocità inarrestabile. Sono desideri “liquidi”. Scorrono, si solidificano e si sciolgono alla luce degli eventi individuali e sociali. Provocano inaspettati smottamenti, inondazioni ed esplosioni. La vita è diventata simile ad una esistenza vissuta in una bolla di sapone fatta di desideri inappagati.

Ci sarà pure qualcuno in grado di interpretare questi sogni ad occhi aperti, sogni che vengono rubati giorno dopo giorno a chi fa fatica anche a sognare, visto che non sono ancora riusciti a tassare i sogni che ognuno di noi ogni notte fa? Ma, purtroppo, ho fatto un sogno che spero non si ripeta. Ho sognato un giovane “mostro” che ha ucciso con 22 coltellate la sua fidanzata. Ma poi mi sono accorto che non avevo sognato. Ero sveglio …

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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