Elogio della wisteria chiamato glicine

Antonio Gallo
3 min readJun 23, 2024
Foto@angallo

Mi è sempre piaciuto questo fiore. Solo da poco ho scoperto il perché. Quando avevo tre-quattro anni, il balcone della casa di Pozzuoli dove abitavamo, al secondo piano, si affacciava sul mare in lontananza.

Alle spalle c’era la ferrovia, la Cumana. Non ricordo molto di quel tempo, mi è rimasto nella mente l’immagine della Wisteria, il nome scientifico del glicine, con il suo profumo.

Saliva dal cortile di fianco al portoncino d’ingresso alla palazzina dove la mia famiglia abitava. Tempo di guerra, tempo di bombe, tempo di delirio.

Mio padre lavorava all’Ansaldo. Era collaudatore di cannoni, prima che diventasse tipografo. Non proprio un bel mestiere, non c’è che dire, per giunta in tempo di guerra. La fabbrica era continuamente a rischio di essere colpita.

Tutti sapevano che era un obiettivo

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Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.