Elogio della farfalla
La farfalla è senza dubbio l’essere vivente più straordinario (e anche misterioso) che esista al mondo. Badate bene, non ho detto “l’animale più straordinario”, e qui intendo spiegarvi il perché. Le farfalle hanno ispirato poeti e pittori, scrittori e musicisti, fanno impazzire di gioia bambini quando le inseguono per prenderle con la rete, oppure gli adulti quando, forniti di tele e pennelli, cercano di ritrarle in volo su campi dorati, oppure armati di binocoli e macchine fotografiche cercano di fermarne il volo ed i sospiri.
Io stesso posseggo una ricca collezione di veri esemplari di tutto il mondo con un’ampio corredo documentaristico e bibliografico. La potete vedere qui sopra nella foto che correda questo post. La foto che vedete alla fine, invece, è opera che merita un discorso a parte e che farò a tempo debito. Ricordo che anni fa, in una ‘Summer School’ inglese, tra i tanti corsi che avevano in offerta ce n’era uno che aveva per titolo “Butterflies watching”. I partecipanti al corso dovevano dotarsi oltre che di carta, penna e colori, anche di un binocolo per fare le osservazioni di rito durante le uscite. In effetti, gran parte del tempo era ‘outdoor’ visitando i vari ‘habitat’ dove le farfalle vivono.
Ma la farfalla sembra difendere il suo mistero. La stessa etimologia della parola non è conosciuta e sfugge agli esperti. La proposta più accettabile potrebbe essere quella di Migliorini-Duro: “Voce onomatopeica, che col suono vuole rendere l’immagine del batter d’ali della farfalla”. Meno probabile la proposta del DEI: “Contaminazione del greco ‘phálle tarma’, ‘falena’, farfallina che si aggira intorno al lume, col latino ‘papiliō, -ŏnis’.” Assolutamente fantastica l’ipotesi di Devoto: “Farfalla è termine che risulta da complessi incroci di parole.”
Il primo passo è l’incrocio del lat. ‘papilio -onis’ con ‘palpitare’ sotto l’influenza del battito (delle ali) da cui nasce un tipo *papilla. Il secondo passo è dato da ‘falena’ (greco phálaina) che incontra il lat. ‘farfăra’, nome di una pianta lunga e mobile (tanto che è soprannominata ‘coda di cavallo’), da cui nasce un tipo *farfăla. Dall’incrocio di *farfala e *papilla è nato allora farfalla”. Infine, non pare molto più probabile la proposta di M. Negri di una derivazione dall’arabo. Sia quello che sia “una farfalla è una farfalla è una farfalla è una farfalla”, proprio come la “rosa” di Gertrude Stein. Così si esprime Herman Hesse in “Farfalle”, un libro tanto gentile quanto prezioso:
“Bisogna essere ciechi o estremamente aridi se alla vista delle farfalle non si prova una gioia, un frammento di fanciullesco incanto, un brivido dello stupore goethiano. E certo ve ne sono buoni motivi. La farfalla, infatti, è un qualcosa di particolare, non è un animale come gli altri, in fondo non è propriamente un animale ma solamente l’ultima, piú elevata, piú festosa e insieme vitalmente importante essenza di un animale. È la forma festosa, nuziale, insieme creativa e caduca di quell’animale che prima era giacente crisalide e, ancor prima che crisalide, affamato bruco. La farfalla non vive per cibarsi e invecchiare, vive solamente per amare e concepire, e per questo è avvolta in un abito mirabile, con ali che sono molte volte piú grandi del suo corpo ed esprimono, nel taglio come nei colori, nelle scaglie e nella peluria, in un linguaggio estremamente vario e raffinato, il mistero del suo esistere, solo per vivere piú intensamente, per attirare con piú magia e seduzione l’altro sesso, per incamminarsi piú splendente verso la festa della procreazione. Tale significato della farfalla e della sua magnificenza è stato avvertito in tutti i tempi e da tutti i popoli, è una rivelazione semplice ed evidente. E ancora piú è divenuta, da festoso amante e splendente metamorfo, un emblema sia dell’effimero come di ciò che dura in eterno, e già in tempi antichi fu per l’uomo paragone e simbolo dell’anima.”
Un giorno, oltre un paio di millenni fa, il filosofo cinese Chuang-tzu si vide, in sogno, come una farfalla. Era una farfalla che volteggiava liberamente, e si divertiva molto. Non sapeva di essere Chuang-tzu. All’improvviso cominciò a percepire altre sensazioni, e si sentì di nuovo Chuang-tzu. Tuttavia, non sapeva se era Chuang-tzu che si era visto in sogno come una farfalla, o se era la farfalla che si era vista come Chuang-tzu. Ecco il testo della poesia in lingua inglese che scrisse un famoso poeta sull’episodio. Fa seguito la versione in italiano:
Chuang Tzu And The Butterfly
Chuang Tzu in dream became a butterfly,
And the butterfly became Chuang Tzu at waking.
Which was the real — the butterfly or the man ?
Who can tell the end of the endless changes of things?
The water that flows into the depth of the distant sea
Returns anon to the shallows of a transparent stream.
The man, raising melons outside the green gate of the city,
Was once the Prince of the East Hill.
So must rank and riches vanish.
You know it, still you toil and toil, what for?— —
Chuang Tzu e la Farfalla
Chuang Tzu in sogno divenne una farfalla,
E la farfalla divenne Chuang Tzu al risveglio.
Chi era vero? la farfalla o l’uomo?
Chi può dire la fine dell’interminabile mutamento delle cose?
L’acqua che scorre nel profondo del lontano mare
Ritorna diversa sulla superficie trasparente del ruscello.
L’uomo che vende i meloni fuori al cancello verde della città,
Era un tempo il principe della collina d’oriente.
Così finiscono ricchezze e status.
Tutti lo sappiamo e tu che leggi continui a faticare, a che scopo?
La scelta poetica della farfalla nella poesia di Li Po non è casuale. Infiniti infatti sono i simboli attribuibili ad essa: le anime dei defunti antenati che vagano in libertà. La crisalide è l’anima chiusa nel corpo e quando diventa adulta è simbolo di libertà dell’anima sulla morte. Il passaggio da crisalide a farfalla simboleggia la trasformazione.
Il mutamento del baco in crisalide e poi farfalla è la maggiore trasformazione che possa avere luogo nel mondo animale. Non solo trasformazione fisica ma anche di personalità e di pensiero. Gli antichi Greci identificavano il continuo svolazzare di fiore in fiore da parte di queste farfalle alle inarrestabili mutazioni e continui turbamenti della mente umana. Non a caso la parola greca per farfalla è “psiche” da cui discende la parola “psicologia”.