Dante in contumacia scampa il rogo

Antonio Gallo
2 min readMar 9, 2022

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10 marzo 1302, condannato in contumacia a gennaio da una fazione politica rivale con l’accusa inventata di corruzione finanziaria, DANTE ALIGHIERI ha trovato il suo esilio temporaneo da Firenze reso permanente in questo giorno in cui è stato decretato che sarebbe stato bruciato a morte se fosse mai tornato a casa sua città. Non l’ha mai fatto, e ha trascorso gli ultimi due decenni della sua vita in un esilio errante che non ha mai mancato di definire amaro e disperato ma che, liberandolo dai doveri e dagli intrighi della politica, gli ha permesso di diventare ciò che chiama la sua Divina Commedia “una festa da soli”. Viaggiando per Verona, Arezzo, Padova, Venezia, Lucca e altrove, concepì e compose l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, terminando infine il suo capolavoro nella tranquillità di Ravenna.

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Today 10 March 1302. Convicted “in absentia” in January by a rival political faction on trumped-up charges of financial corruption, DANTE ALIGHIERI found his temporary exile from Florence made permanent on this day when it was decreed that he would be burned to death if he ever returned to his home city. He never did, and he spent the last two decades of his life in a wandering exile he never failed to speak of as bitter and despairing but that, in releasing him from the duties and intrigues of politics, allowed him to become what he calls in his Divine Comedy “a party by yourself.” While traveling through Verona, Arezzo, Padua, Venice, Lucca, and elsewhere, he conceived of and composed the Inferno, Purgatorio, and Paradiso, finally completing his masterwork in the tranquility of Ravenna.

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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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