Da “armocromia” a “underdog”, il 2023 in un libro della Treccani

Antonio Gallo
5 min readJan 15, 2024

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Il libro

Ho voluto avere tra le mani questo libro per varie ragioni. Con il passare degli anni, i ricordi si affollano nella stanza della memoria che ogni essere umano dovrebbe avere il compito di custodire. È vero, non tutti lo fanno. C’è chi se ne cura tanto da vivere continuamente in un “loop” di passato e chi, invece, lo dimentica vivendo solo nel presente, proiettati verso un futuro effimero.

Non sanno che è destinato anch’esso a finire. Sono tanti i ricordi, non sempre è possibile fermarli. Il tentativo di questo libro è appunto questo, di ricordare un anno con i suoi avvenimenti inevitabilmente conclusi. Si vuole continuare a tenerlo in vita registrando le sue memorie e il libro finisce nelle mani di chi decide di leggerlo.

Io l’ho scelto, non tanto e non solo per i suoi contenuti, quanto per il ricordo di qualcuno che ha lavorato in questa prestigiosa impresa editoriale italiana che l’ha pubblicato. Porta un nome ed una storia quanto mai preziosi. Ci lavorava da sconosciuto, un “ghost writer”, come si dice in gergo anglosassone. Un “fantasma” nel senso pieno della parola, specialmente ora che è scomparso dalla scena del mondo. Ma resta la sua “memoria”, nel mio ricordo, che non è un “ghost”, ma una realtà viva e ancor presente.

Non so molto di quello che faceva in queste sue funzioni “fantasma”. So, da quel poco che ci diceva, che era un ambiente molto particolare, caratterizzato sia culturalmente che politicamente. Non condivideva quelle identità che caratterizzavano quell’ambiente e che, forse, ancora oggi, quei signori hanno.

Sono le tipiche caratteristiche di un “clan” con radici intellettuali di chiara natura politica. Lui si era fatto conoscere oltre che per le sue elevate qualità culturali e intellettuali, anche per i suoi atteggiamenti decisamente antimoderni ma progressisti. Le sue conoscenze spaziavano dalla chimica alla filosofia, passando per l’arte e la letteratura. Era ideologicamente condizionato ma sostanzialmente libero, anche se spinto da un certo tipo di determinismo che lo portava a diffidare di ogni forma di comunicazione moderna.

Detestava i computer, non usava la macchina da scrivere, stendeva a penna i suoi scritti che poi qualcuno doveva battere a macchina o al computer. I suoi scritti, in forma di articoli, relazioni, studi di settore, venivano letti ed accettati, anche senza obiezioni, ma non portavano la sua firma nelle pubblicazioni coinvolte.

Erano altri a firmare. Potevano essere articoli tanto di natura filosofica quanto scientifica. Grande era la sua capacità di elaborare argomentazioni che gli venivano proposte dalle diverse occasioni di colloqui, conversazioni e confronti con esponenti del “clan” per il quale lavorava guadagnandosi da vivere come un “fantasma”.

A distanza di quasi venti anni dalla sua scomparsa, con quella sua tanto criticata modernità, insieme a quella sua aspirata ed idealizzata utopia politica, dopo il crollo di tutti i muri ideologici, con l’avvento del più implacabile ed inevitabile tecnologismo, questo libro testimonia la sconfitta dei suoi ideali e la vittoria del tempo moderno. Tutto cambia e nulla resta uguale per chi non c’è più.

Chissà cosa avrebbe avuto da dire di questo libro che mi ha offerto l’occasione di ricordarlo in questa realtà contemporanea. Sono sicuro, lui non l’avrebbe apprezzata e, forse, nemmeno capito. Tutto scorre, tutto passa e si trasforma nel migliore dei modi e dei mondi possibili.

Si chiamava Domenico, lo chiamavano Mimmo. Era mio fratello. Mi accorgo di non aver detto nulla del libro. Non vi siete persi molto. Tra “armocromia” e “underdog”, voci dell’anno appena trascorso, il 2023 resta un “fantasma”. Chi vuole saperne di più, può leggere il post che segue.

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Da armocromia ad underdog, passando per famiglia queer o eco-talebano. Sono alcune delle parole del 2023 del Libro dell’anno Treccani, appena pubblicato. Una guida critica e ragionata dei dodici mesi appena trascorsi, in edizione straordinaria, che ha scelto come personaggio dell’anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Libro registra anche gli avvenimenti più importanti, come la novità della prima donna premier, Giorgia Meloni e molte donne, coraggiose e impegnate come Katalin Karikó, che ha dedicato all’RNA messaggero i suoi studi, grazie ai quali sono stati messi a punto i vaccini contro il Covid-19. O l’attivista iraniana Narges Mohammadi, imprigionata nel carcere di Evin e condannata a 31 anni di reclusione e a 154 frustrate. Entrambe premi Nobel.

Diretto da Marcello Sorgi, il Libro dell’anno Treccani ricostruisce con precisione scientifica 365 giorni di fatti, con articoli e analisi firmati da prestigiosi collaboratori. Una “edizione straordinaria”, con 12 copertine dedicate agli episodi più rilevanti, 82 testi affidati a grandi firme Una edizione straordinaria perché — come sottolinea Marcello Sorgi — “alla fine di un anno terribile, centinaia di grafici e mappe, 508 immagini e una appendice dedicata alle Parole dell’anno, a cura di Silverio Novelli, con i principali neologismi scelti dall’Osservatorio della Lingua Italiana. Uno strumento — come ricorda il Presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Franco Gallo — in grado di analizzare da ogni punto di vista, con martellante incisività, quella “energia spietata che muove la storia”, quel “movimentato spettacolo del Mondo”, per usare le parole di Italo Calvino, di cui la Treccani celebra il centenario della nascita. “Un sapere certificato e di qualità, che ci lega ai lettori da anni” — ricorda Gallo — “che offre una mappa ancora più approfondita e dettagliata di quanto sta accadendo”. Una edizione straordinaria perché — come sottolinea Marcello Sorgi — “alla fine di un anno terribile, vissuto pericolosamente sul ciglio di una guerra mondiale, ci voleva qualcosa di più di un semplice, puntuale resoconto dell’accaduto”; ecco allora il Libro dell’Anno, accompagnato nella parte finale del volume da una ricca sezione di dati ordinati scientificamente. Da qui il coinvolgimento di scrittori, scienziati, giuristi, medici, storici, economisti, oltre al fior fiore del giornalismo italiano scritto e parlato — tra cui un cameo di Indro Montanelli — per riflettere ed evitare l’assuefazione al crescendo del flusso inarrestabile dei fatti. Un percorso tormentato, che ha visto il passaggio dal silenzio delle città aggredite dalla pandemia, al fragore della guerra dopo l’aggressione russa dell’Ucraina, l’orrore degli attacchi di Hamas a Israele, il dolore di migliaia di vittime palestinesi che aumentano ogni giorno a Gaza; la violazione dei diritti umani, i cambiamenti climatici che hanno costretto 43 milioni di bambini ad abbandonare le proprie case in 44 paesi a causa delle emergenze legate proprio al clima; l’eco del consumo eccessivo dell’ambiente e della natura, risuonata in terremoti, alluvioni, inondazioni; “il boom dell’immigrazione clandestina, connesso con il calo delle nascite che sta trasformando l’Italia in uno strano Paese affollato di adulti e anziani”, come ricorda Sorgi. Ma il Libro registra anche gli anniversari e sottolinea l’importanza di alcuni avvenimenti: il valore dei 75 anni della Costituzione Italiana; la destra che ha vinto le elezioni dopo anni e anni di opposizione, con la novità della prima donna premier, Giorgia Meloni; la ricorrenza degli 80 anni dal 1943, che segnò la fine del fascismo, l’inizio della fase più crudele della Seconda guerra mondiale, il ritorno alla democrazia. Tra le figure più significative, oltre a Giorgio Napolitano. molte donne, coraggiose e impegnate come Katalin Karikó, che ha dedicato all’RNA messaggero i suoi studi, grazie ai quali sono stati messi a punto i vaccini contro il Covid-19; o l’attivista iraniana Narges Mohammadi, imprigionata nel carcere di Evin e condannata a 31 anni di reclusione e a 154 frustrate. Entrambe premi Nobel.

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Originally published at https://www.ansa.it on January 15, 2024.

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Antonio Gallo
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Written by Antonio Gallo

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one. Nulla dies sine linea.

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